Formelle rinascimentali di una stufa principesca trovate scavando l’area di un castello scomparso. Le foto

Tra i reperti anche formelle di maiolica, in rilievo, raffiguranti leggiadre figure femminili, retaggio della cultura del gotico internazionale, stemmi e animali. Nella stessa area sono state recuperate anche monete e parti di stoviglie, pentole, padelle e resti ossei di animali
Fotografie scattate dall’archeologo W.Bis

Durante le ricerche tra le rovine della fortezza di Żelechów (Voivodato della Masovia, in Polonia) sono state scoperte bellissime piastrelle e frammenti policromi di una stufa rinascimentale a campana dotata della qualità e stile dell’analogo manufatto presente al castello reale di Wawel a Cracovia. Tra i reperti anche formelle di maiolica, in rilievo, raffiguranti leggiadre figure femminili, retaggio della cultura del gotico internazionale, stemmi e animali. Nella stessa area sono state recuperate anche monete e parti di stoviglie, pentole, padelle e resti ossei di animali.  La notizia del consistente ritrovamento viene data in queste ore da Science in Poland.

L’area oggetto dell’indagine archeologica. Foto: W.Bis

La ricerca, condotta in agosto da archeologi e storici dell’Istituto di Archeologia ed Etnologia dell’Accademia polacca delle scienze e dell’Istituto di storia dell’Accademia polacca delle scienze, ha confermato che il castello fu distrutto da un incendio.

Foto: W.Bis
Foto: W.Bis
Foto: W.Bis
Foto: W.Bis
Foto: W.Bis
Foto: W.Bis
Foto: W.Bis
Foto: W.Bis

“Durante questa stagione, le indagini si sono concentrate sulla corte del XVI secolo e dei precedenti edifici tardo medievali situati nello stesso luogo. Le strutture facevano parte di un castello in legno.- dice Science in Poland – Il capo della ricerca Wojciech Bis dell’Istituto di archeologia ed etnologia dell’Accademia polacca delle scienze ha detto a PAP – Science in Poland che gli scavi hanno permesso di determinare che l’edificio in legno utilizzato nel XVI secolo è stato distrutto da un incendio. Gli archeologi hanno portato alla luce travi bruciate e strati di argilla bruciata, che avrebbero potuto ricoprire le pareti e il pavimento della struttura”.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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