Riapre il cantiere e subito scoperte. Vasi antichissimi con resti di muffe di formaggio di 2500 anni fa

La ricetta tradizionale di questo formaggio prevede l'utilizzo di latte di capra e di pecora. Bianco e salato, spesso profumato con l'aggiunta di foglie di menta viene normalmente fritto, grigliato o utilizzato come ingrediente per un'insalata.


L’inizio della sesta stagione degli scavi della missione archeologica egiziana a Saqqara è avvenuto sotto i migliori auspici.
I ricercatori hanno portato alla luce un gruppo di vasi di ceramica recanti iscrizioni in lingua egizia antica sotto forma di linee demotiche. All’interno di questi vasi sono state rinvenute muffe di formaggio bianco, che molto probabilmente risalgono alla 26 e 27 dinastia del periodo tardo. La XXVI dinastia si inquadra nel periodo della storia dell’Antico Egitto detto “Periodo tardo” e copre un arco di tempo dal 672 al 525 a.C. (± 30 anni). Prende il nome di dinastia saitica da Sais, la città che fungeva da capitale in quel periodo.

E’ stato possibile stabilire che i vasi contenevano formaggio bianco “Haram” o “Halloum”, un prodotto simile all’halloumi di Cipro, che vediamo nella fotografia qui sotto.

La ricetta tradizionale prevede l’utilizzo di latte di capra e di pecora. Bianco e salato, spesso profumato con l’aggiunta di foglie di menta viene normalmente fritto, grigliato o utilizzato come ingrediente per un’insalata.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz è uno storico e un critico d'arte. Fondatore di Stile arte, è stato direttore dei Musei Bresciani (Fondazione Brescia Musei, Pinacoteca Tosio Martinengo, Santa Giulia e Castello dal 2009 al 2014) coordinando, tra le altre cose, il dossier della candidatura Unesco di Brescia e dell'Italia Longobarda, titolo concesso dall'ente sovrannazionale. Ha curato grandi mostre sia archeologiche - Inca - che artistiche - Matisse - con centinaia di migliaia di visitatori. Ha condotto studi di iconologia e di iconografia. Ha trascorso un periodo formativo giovanile anche in campo archeologico. E' uno specialista della pittura tra Cinquecento e primo Seicento ed è uno studioso del Caravaggio. E' iscritto all'Ordine dei professionisti professionisti E' stato docente di Museologia e Museografia all'Accademia di Brescia