L’annuncio del ritrovamento archeologico, durante la realizzazione di una rotonda stradale, è venuto dal parroco, che ha affidato ai social una nota di entusiasmo.
“Ritrovata antica fornace della Neure romana all’incrocio tra via Milano e via della Colonna.- scrive don Alberto Tampellini, grande appassionato di archeologia e di storia -Ma i lavori procedono senza intralci” – .
Il ritrovamento è avvenuto Pieve a Nievole, comune di 9mila abitanti della provincia di Pistoia in Toscana. Qui sorgeva il casolare di caccia della famiglia Medici sorto in epoca rinascimentale, oggi sede dell’ente municipale.
La pieve di S. Pietro a Neure fu realizzata su un preesistente pagus romano nelle vicinanze del tracciato dell’antica via Cassia Minor, che conduceva da Lucca a Firenze, e possiamo ipotizzare che essa sia stata la prima fonte battesimale della Valdinievole. La fornace da poco portata alla luce sarebbe collegata all’abitato romano di Neure.
“Lo scorso venerdì siamo entrati in una fase inaspettatamente interessante perché sono emerse dallo scavo le indicazioni di una tipologia di fornace molto arcaica, si pensa al periodo greco-ellenistico, cioè prima del 50 a.C. – scrive don Alberto Tampellini – I dati sono ancora molto acerbi e, fino a che lo scavo non sarà terminato (per fortuna si trova nella zona destinata a Verde, quindi non ferma i lavori della strada) le notizie non possono che essere frammentarie e incomplete. Certo è che si tratta di una fornace adibita, almeno principalmente, alla produzione di laterizio da costruzione (alcuni grossi mattoni alla “romana” sono allineati ai bordi), sono stati ritrovati anche piccoli frammenti di ceramica a vernice nera.
“Il fatto che si producesse materiale da costruzione è di fondamentale importanza per la ricostruzione della storia della Neure romana perché indice della presenza di un abitato, anche se non siamo riusciti ancora a trovarne le tracce, fuorché la Villa Rustica tra via del Poggetto e via Cosimini. – afferma il sacerdote – Anche la tipologia del forno circolare non è consueta, unita al tipo di piano di cottura a cui gli scavi sono appena arrivati, dà indicazioni inconsuete. Infatti, invece di un piano che comprenda l’intera pavimentazione del forno, qui abbiamo un piano di cottura a corona circolare che lascia libera la parte centrale. Tutte le notizie sono state fornite dal responsabile dello scavo che risponde volentieri alle domande dei curiosi (come me)”.