di Redazione
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Un sito religioso romano, risalente probabilmente alla fine dell’Impero è stato portato alla luce in Francia, dopo scavi archeologici preventivi che si sono svolti, durante queste settimane, a Chamboret, un comune francese di 781 abitanti situato nel dipartimento dell’Alta Vienne nella regione della Nuova Aquitania.
L’intervento, che è durato due mesi a causa dell’importanza del ritrovamento e dell’area da esplorare, si è svolto nel più stretto riserbo – rispetto a quanto via via emergeva – e ha implicato il blocco temporaneo dei lavori di raddoppio delle corsie della strada nazionale 147 tra Limoges e Bellac. Gli scavi sono stati svolti dagli archeologi dell’Istituto nazionale per la ricerca archeologica preventiva (Inrap). Nell’area sono state trovate monete romane, probabilmente legate alle offerte da parte dei fedeli. Il luogo si è rilevato di particolare interesse poiché qui avrebbe potuto sorgere un santuario collegato a una fonte lustrale, tipico del mondo etrusco-romano, modello che fu ben accolto dal substrato dell’animismo celtico. Tutti i materiali sono in fase di studio. In questi giorni la verifica archeologica prosegue nell’area della fonte. Gli archeologi tracceranno il primo quadro nelle prossime ore. Ma già si può anticipare che l’edificio era possente.
Il sito, inizialmente, era contrassegnato dalla presenza di una stalla – realizzata secondo i criteri dell’allevamento che caratterizzava il mondo romano – e di una fattoria. ” A metà del IV secolo, tutto questo edificio fu raso al suolo per edificare qualcosa di più monumentale, con enormi blocchi e un muro a secco largo quasi 2,50 m e che serviva a decorare un’antica sorgente, che esiste ancora e che è attualmente in fase di scavo” , spiega a France 3 Frédéric Devevey, archeologo e responsabile scientifico dell’Inrap.
Cosa conterrà questo spazio di sorgente? La mente corre ai recenti ritrovamenti di splendide statue offertoriali etrusco romane, nella vasca del santuario di San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena, un luogo in cui, grazie alla presenza di acqua termale calda, si curava il corpo, all’interno di un’area più vasta contrassegnata dalla presenza di luoghi di culto.
Secondo l’archeologo, il sito francese è “datato per il momento alla fine dell’antichità, cosa già molto rara nel Limosino. Nella regione sappiamo dell’occupazione romana, ma abbiamo pochissime informazioni sull’inizio del cristianesimo.”
Alcuni indizi sono stati rinvenuti nella fonte adiacente, come precisa l’archeologa Amélie Belleli: “Abbiamo rinvenuto in particolare un piccolo oggetto di terracotta un’ “antefissa” che doveva servire come decorazione di un muro (a livello, probabilmente di un tetto ndr.). Rappresenta un volto, forse una divinità non identificata per il momento. Abbiamo trovato anche diverse monete databili praticamente entro cinque anni. Stimiamo di essere negli anni 330-340 d.C., quindi siamo in piena fase di cristianizzazione del mondo romano.”