di Redazione
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Durante scavi in una piazza del centro, archeologi svedesi che fanno capo al museo cittadino, hanno scoperto, in questo mese di dicembre (2023) tombe medievali. E, in una di esse, lo scheletro di un uomo di un’altezza notevole – 1,90 – con una lunga spada, deposta sul suo fianco sinistro. La parte superiore dell’arma – a forma di croce – doveva sfiorare il volto del sepolto. La scoperta è avvenuta a Lilla Torg, un’area urbana del centro di Halmstad.
La lunghezza della lama di questa spada supera il metro – probabilmente lo spadone era lungo un metro e 30 centimetri -. Il ferro decorato con metalli preziosi è stato rinvenuto all’interno di una tomba situata nel luogo in cui, un tempo, sorgeva il convento tardo medievale della chiesa di Sankta Anna.
Oggi il punto della sepoltura è un ampio slargo cittadino, ma un tempo essa era stata ricavata nel pavimento della navata sud della chiesa durante il periodo in cui l’ordine francescano era attivo ad Halmstad, ovvero negli anni 1494-1531. Un periodo breve che consente immediatamente di capire gli anni in cui visse il nobile guerriero e che consentirà – forse – attraverso un controllo incrociato con le fonti scritte, di identificarlo.
E’ evidente che il periodo limitato di vita della chiesa francescana stringe il campo temporale. Come è possibile pensare che un’istituzione nuova raccogliesse un numero limitato di sepolture e che, tra queste, figurassero soprattutto membri del clero e nobili protettori dell’istituzione. E’ tra questi ultimi che va cercato il nome dell’uomo con lo spadone.
Halmstad – dov’è avvenuto il ritrovamento – è un cittadina situata nella regione meridionale della Svezia ed è capoluogo della contea di Halland. Con una popolazione di 70.480 abitanti nel 2019 e una superficie di 36,68 km², la città vanta una ricca storia che affonda le sue radici nell’antichità medievale.
Le origini di Halmstad risalgono precisamente al 1307, quando un insediamento sorse lungo il fiume Nissan nell’attuale città di Ovraby, a pochi chilometri dall’ubicazione attuale. Qui, le rovine di un’antica chiesa testimoniano i primi passi di quella che sarebbe diventata Halmstad, una città che nel 2007 ha festeggiato il suo settecentesimo anniversario.
Nel 1320, si decise per uno spostamento del nucleo urbano e la città fu edificata nella posizione attuale a causa della crisi del primo porto fluviale, incapace di accogliere navi sempre più grandi. Venne costruito un secondo porto sul mare, e Halmstad divenne un importante centro portuale, spesso teatro di conflitti tra la Danimarca e la Svezia.
Durante il periodo compreso tra il 1400 e il 1520, – quindi nel periodo in cui visse anche il cavaliere con spada – Halmstad fece parte dell’Unione di Kalmar, un trattato che coinvolgeva Svezia, Norvegia e Danimarca. Durante questa epoca di prosperità economica, nel XV secolo fu eretta un’altra importante chiesa, quella di St. Nicolai.
“Durante l’esame della tomba da parte dei nostri archeologi – dice il team di ricerca che fa capo al Museo – ci siamo resi immediatamente conto che ci trovavamo al cospetto dei resti di un uomo di straordinaria statura. Doveva essere alto 1 metro e 90 centimetri. La spada era posizionata sul lato sinistro del defunto. Indagini di laboratorio permettono di dire che l’arma era decorata da due croci inserite a intarsio nella struttura dell’arma stessa. Le due croci sono probabilmente di materiale prezioso. In seguito, sono state individuate altre due tombe vicine al sito del ritrovamento, situate nella navata meridionale, in cui sono sepolti una donna e un altro uomo”.
“Nessun altro oggetto è stato recuperato nelle tre tombe esaminate. – proseguono gli archeologi – La presenza di spade nelle tombe medievali è estremamente rara, e coloro che venivano sepolti con tali armi erano generalmente appartenenti alle classi sociali più elevate. La scoperta di questa spada conferma che la chiesa di Sankta Anna era un luogo di sepoltura, specialmente per individui di nobile famiglia, durante i 35 anni in cui l’ordine francescano aveva preso qui residenza”.
Ma perché i francescani dalla fondazione dell’edificio al suo abbandono restarono, davvero, solo una manciata di anni? Nel 1535 spira il vento della riforma protestante e le istituzioni cattoliche sono oggetto di attacchi convergenti.
Poco dopo la sua ascesa al potere nel 1523, Gustav Vasa chiese al papa di confermare Johannes Magnus come arcivescovo di Uppsala, al posto di Gustav Trolle che era stato formalmente deposto dal Riksdag degli Stati ed era un esiliato fuorilegge.
Gustav promise che sarebbe stato un figlio obbediente della Chiesa se il papa avesse confermato le elezioni dei suoi vescovi. Ma il papa chiese che Trolle tornasse ad essere riconosciuto arcivescovo di Uppsala. Gustav protestò promuovendo riformatori svedesi: Olaus Petri, Laurentius Petri, e Laurentius Andreae. Diede anche il suo sostegno alla stampa di testi riformati. Nel 1526 tutte le stampe cattoliche vennero soppresse e due terzi delle decime della Chiesa vennero prese per ripagare il debito nazionale. Ecco, così è tutto spiegato.
Per questo il monastero di Sankta Annas fu sciolto nel 1531 e confratelli furono privati delle chiavi dell’edificio. Si dice che sei francescani avessero ricevuto il permesso di restare nel chiostro se fossero vissuti di elemosina e se si fossero astenuti dal predicare. Sembra però che il monastero fosse stato abbandonato, da tutti, rapidamente e l’anno successivo Federico I diede il permesso di utilizzare i beni di questa istituzione ecclesiale per il mantenimento dei poveri.
Nel 1564 Federico II riprese il monastero, allora in parte ancora esistente, e lo concesse ad un certo Lauritz Jensen. Tuttavia nel 1577 il sindaco e il consiglio riscattarono i beni del monastero dalla vedova di Lauritz Jensen per utilizzarlo come ospedale. Un’incisione su rame del 1593 e un rilievo del 1598 sulla tomba di Federico II nella cattedrale di Roskilde mostrano che allora la chiesa del monastero era ancora in piedi. L’antico convento francescano veniva utilizzato, tra l’altro, come ospedale e magazzino dei panni . Tuttavia, gli edifici furono probabilmente distrutti in relazione all’incendio della città di Halmstad nel 1619. Le pietre e i mattoni vennero prelevati per realizzare case ed edifici pubblici. Le tombe restarono a cielo aperto e furono coperte. Fino alla realizzazione della piazza.