Una gemma rettangolare di vetro tagliato di colore azzurro proveniente da un anello da dito, di data post medievale è stata trovata nei pressi del Tamigi e denunciata, nei giorni scorsi, presso l’autorità archeologica. La misteriosa pietra d’anello antico è stata rinvenuta casualmente presso il fiume Tamidi in circostanze che non sono ancora state rese pubbliche. La “pietra” ha la forma che gli inglesi definiscono come prodotta da taglio-tavola, con dorso convesso e bordi smussati sul davanti, che è piatto e inciso con uno scudo araldico raffigurante un toro, in piedi a destra (a sinistra nell’impronta), con mezzaluna sopra, il tutto entro una bordura di pallini. Il motivo, inserito in uno scudo, privo, però, di armi e di corona, rinvia ad elementi araldici. Non è escluso che l’anello fosse una sorta di trascrizione allegorica figurata del cognome di chi lo indossava.
Da quello che risulta dell’immagine del verso, è visibile un secondo toro sormontato da altre lune dalle corna taurine. Oltre a pensare a un possibile “stemma parlato” – che ricostruisse, attraverso il geroglifico dell’immagine, il suono di un cognome si può ipotizzare a un’immagine beneaugurante legata alla costellazione del toro.
L’elemento decorativo vitreo dell’anello ha una Lunghezza di 10,9 mm, una larghezza di 8,6 millimetri, uno spessore di 3,7 millimetri. Il peso è di 0,93 g.