Un’antica vasca romana – dall’uso misterioso – e resti di un quartiere romano del I secolo sono stati portati alla luce durante uno scavo preventivo, tuttora in corso, a Chamalières, in Francia. L’intervento di archeologia preventiva, affidato all’Inrap, viene condotto in previsione della realizzazione di un parcheggio sotterraneo.
Chamalières è un comune francese , situato nel dipartimento del Puy -de-Dôme , nella regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi. Si trova a un’altitudine di 400 metri sul livello del mare. Con la vicina Royat, la cittadina è una delle due grandi località termali situate nelle immediate vicinanze di Clermont-Ferrand. Entrambe costituiscono un importante complesso termale sia a livello regionale che nazionale. Luogo d’acque pregiate, com’era ai tempi del Galli e dei Romani. Nel passato gli archeologi hanno trovato, nel territorio di questo Comune, la vasca di un santuario dedicato alle acque in cui sono furono gettate numerosissime statue-ex voto gallo-romane, molte delle quali recuperate in buone condizioni. La zona era evidentemente un luogo di culto. Nel fango vennero trovati ex voto, che rappresentavano soprattutto le gambe. Tante le ceramiche finite sul fondo del bacino, che erano utilizzate per bere l’acqua della fonte. La nuova vasca, al centro di accertamenti, non è collegabile ai resti delle terme romane che sorgevano nei pressi dell’attuale parcheggio del casinò.
Il bacino circolare scoperto ora dagli archeologi dell’Inrap è dotato di una rampa di accesso ed è in ottimo stato di conservazione. Sotto il profilo tipologico caratterizza la regione antica. “Si tratta di un tipo di bacino riconosciuto in diversi esempi a Clermont e dintorni, di cui non conosciamo realmente conosciamo la funzione” spiega, in un’intervista a 7jours à Clermont, l’archeologo Emmanuel Ferber dell’Inrap, direttore dello scavo – “L’ipotesi avanzata finora è che potrebbe essere una vasca per rilassare i tendini dei cavalli quando avevano corso o lavorato molto. Abbiamo prelevato dei campioni per verificare l’eventuale presenza di fosfati, perché i cavalli tendono a fare i bisogni quando sono nell’acqua fredda. Se abbiamo fosfati è perché i cavalli sono rimasti in questa pozza”.
Il quartiere scoperto ora, con questo bacino, si trovava, di fatto, alla periferia di Augustonemetum, la città gallo-romana dedicata ad Augusto. “I reperti in ceramica da noi rinvenuti suggeriscono che l’occupazione risale al I e al II secolo, forse al III” prosegue Le pareti degli edifici romani si sono conservate in alzato, anche un paio di metri. Le fondamenta furono realizzate in basalto e calce, con garanzia di tenuta in un luogo umido e soggetto a inondazioni come la riva di un fiume.
Singolare, la vocazione termale e curativa di questa zona. Nello stesso territorio comunale, a Roches di Chamalières fu portato alla luce, nel secolo scorso un sito archeologico gallico e gallo-romano, noto soprattutto per le migliaia di ex voto in legno e la tavoletta in lingua gallica che vi sono stati rinvenuti. La vera scoperta di questo sito eccezionale risale al 1968, durante i lavori di sterro legati alla costruzione di un’abitazione. Si sono svolte due campagne di scavo di salvataggio, la prima nel 1968, la seconda durante l’inverno 1970-1971.
La principale particolarità del sito era la quantità elevata di ex voto in legno. Durante gli scavi sono stati portati alla luce circa diecimila frammenti che potrebbero essere ricondotti a tremilacinquecento ex voto. 1500 quelli ricostruiti. Tra questi ex voto – realizzati in misura del 90 per cento con legno di faggio – tante rappresentazioni umane, molte parti del corpo umano (busti, parti inferiori, braccia e soprattutto gambe), “placche anatomiche” – cioè rappresentazioni dell’interno del corpo umano – ; troviamo anche alcuni cavalli scolpiti e mazze.
I due pezzi artisticamente pregevoli sono la “dama con la coppia” e un cavaliere a cavallo. In questo bacino venne trovata anche una tavoletta di piombo di sei centimetri per quattro; è scritto in gallico e scritto in corsivo latino . Si tratta di un testo di carattere magico, appartenente alla categoria delle tavolette di defizione – cioè di “malocchio” -. Invoca il dio celtico Maponos.