Risolvi il “mistero”. A cosa serviva questo oggetto trovato poco fa in un torrente da una donna?

La scoperta di una figura femminile seicentesca o settecentesca, in una lega di piombo, considerata molto “molto rara”, in un ruscello vicino alla casa di una mudlarker nel Leicestershire ha destato grande interesse in Inghilterra. I murdlarker sono coloro che, per passione, cercano vecchi oggetti sulle rive dei fiumi o nei torrenti, attività di svago che si sviluppa da una vera e propria “professione” dei ragazzini del passato i quali, per guadagnare qualche soldo, perlustravano rive e arenili.

Sarah Brackstone, 47 anni, ha fatto questa scoperta mentre esplorava accuratamente un tratto del torrente di Long Whatton, non lontano dalla foresta di Charnwood.. Ci sono voluti quasi 20 minuti per estrarre l’oggetto incastrato tra le pietre, nell’acqua molto fredda. Secondo l’analisi stilistica del reperto sarebbe l’unica bambola completa del XVI secolo ad essere registrata nel database del Portable Antiquities Scheme. A nostro giudizio, però, il pezzo potrebbe apparire successivo, soprattutto come dimostrerebbe la decorazione della gonna.. La bambolina è alta 5, 17 centimetri, è larga 2,83 centimetri e ha uno spessore di 5,1 millimetri. Un oggetto per il gioco delle bambine, equivalente ai soldatini di piombo? Ciò che non risulta facilmente spiegabile, a livello di gioco, è la conformazione delle braccia, realizzate come un nodo che viene a formare una doppia asola a livello delle spalle. Gli archeologi inglesi spiegano che, probabilmente, le due cavità servivano per sostenere una corda così da poter utilizzare la figura come una sorta di marionetta.

“E’ una bambola giocattolo completa post-medievale in lega di piombo, risalente al 1500 – 1650 d.C. circa. – dice la scheda del Pac, compilata all’atto di registrazione del reperto – La bambola ha la forma di una figura femminile, entrambi i lati della bambola sono decorati, la decorazione è diversa sul davanti e sul retro”.


“Davanti: la testa della bambola è semicircolare e sembra indossare un copricapo. – prosegue la scheda – Il suo viso è circolare e presenta lineamenti modellati in rilievo: occhi circolari, naso triangolare, sopracciglia curve e linea leggermente rialzata che forma un sorriso. La testa è unita al corpo con un collo rettangolare”.

“Il busto è trapezoidale, la parte anteriore è decorata con un pannello centrale fiancheggiato da una serie di creste trasversali che danno l’impressione di un corpetto rigato. Dalle spalle sporgono due anelli circolari, al centro c’è un nodo appiattito. La gonna è divisa al centro da un grande pannello triangolare che termina sopra l’orlo, è formata da tre serie di linee modellate che sporgono verso l’esterno dal fondo del corpetto. Entrambi i lati del pannello triangolare sono decorati, la parte superiore della gonna ha una grande pallina rialzata fiancheggiata da una cresta circonferenziale, sotto nella zona centrale ci sono due pannelli rettangolari divisi in sei segmenti triangolari, le palline si trovano nei triangoli laterali , uno dei segmenti rettangolari è oscurato dalla corrosione. L’orlo è decorato con linee verticali sul bordo esterno, sotto il pannello triangolare principale c’è un motivo a zig-zag.


Parte posteriore: la parte posteriore della testa è decorata con pallini in rilievo e le iniziali “T T” forse un marchio del produttore”.

Michael Lewis, capo del Portable Antiquities Scheme (PAS), ha elogiato questa scoperta come “una fantastica sopravvivenza”. La bambola, post-medievale, presenta anelli vicino alle braccia, suggerendo che potesse essere utilizzata come un burattino per intrattenere i bambini. Lewis ha sottolineato la rarità di un ritrovamento del genere, sottolineando che la sopravvivenza degli oggetti di piombo è più comune in contesti acquatici.

La signora Brackstone, che ha dedicato cinque anni alla ricerca di oggetti con il suo metal detector, ha dichiarato che questa scoperta è stata senza dubbio il punto culminante della sua esperienza di cacciatore di tesori. Nonostante abbia trovato centinaia di oggetti interessanti nel corso degli anni, tra cui teschi, denti e antichi utensili, nulla si avvicina all’importanza e alla rarità di questa bambola. Ha descritto la scoperta come il “Santo Graal delle bambole”, un’esperienza che la rende speciale tra i collezionisti di reperti.

L’interesse per questa bambola si è esteso ben oltre i confini nazionali, con richieste di acquisto provenienti anche dagli Stati Uniti. Tuttavia, la signora Brackstone ha annunciato l’intenzione di prestare l’oggetto al British Museum, contribuendo così alla sua conservazione e alla sua esposizione per il pubblico.

Ma cosa poteva essere quella bambolina? Un gioco o un elemento decorativo? La presenza di due asole, all’altezza delle spalle della figura femminile potrebbe indurre a pensare che fosse utilizzata anche come ciondolo. M a perché, in questo caso, l’artigiano non realizzò le braccia? Questo dubbio potrebbe indurre a penare che la bambola fungesse da decorazione per una cinturina o per un braccialetti.

In Italia figurine analoghe, ma di dimensioni maggiori, venivano utilizzate per creare decorazioni sul burro o per marchiare i formaggi.

“La fabbricazione delle figure di formaggio o burro era soprattutto compito dei salariati addetti alla cura del bestiame; il massaro delle pecore o delle mucche. – è scritto nella scheda relativa a una bambolina-stampo conservata al Museo Nazionale Archeologico “Domenico Ridola” di Matera, oggetto che misura 19 centimetri di altezza per 9 di larghezza. – Emerge anche l’uso di modellare bambole a stampo di formaggio con l’aspetto di figure femminili con abiti riccamente decorati. Si tratta di un’arte caratteristica delle aree abruzzese, molisana, pugliese che si è diffusa anche in quella lucana. Quest’arte rappresenta la combinazione di due abilità: da un lato la modellatura della pasta di formaggio, e dall’altro l’intaglio ligneo, per le figurazioni talvolta molto complesso, incise in negativo sulla superficie dello stampo (Viccaro, 1984)

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Maurizio Bernardelli Curuz
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