Pochi centimetri sotto la superficie quel pietrone è sembrato come un primo impedimento. Un masso piatto, di formazione calcarea lungo circa 1 metro. L’uomo ha notato subito alcuni segni. Ha pulito la superficie dal fango e ha notato che li sopra era scolpita la raffigurazione di un essere umano. Secondo i primi le prime ipotesi si tratta di una pietra del XII secolo, realizzata in uno stile molto arcaico, ma efficace sotto il profilo espressivo.
Gli archeologi cercano ora di capire da dove venisse. Le verifiche sono in corso. Nel circondario della casa potrebbe essere sorta un’antica chiesa o una cappella o un’edicola religiosa con l’immagine del santo, al quale si devono opere di evangelizzazione.
Il ritrovamento è avvenuto nel tranquillo villaggio di Klotzow, nel distretto della Pomerania Occidentale-Greifswald, in Germania. La scoperta, definita da molti come una delle più spettacolari degli ultimi anni, aggiunge un nuovo tassello alla comprensione della cristianizzazione della Pomerania.
Una scoperta casuale ma eccezionale
Era un giorno come tanti altri per Peter Wittenberg, intento a lavorare alle fondamenta della sua nuova casa a Klotzow. Tuttavia, pochi centimetri sotto la superficie del terreno, Wittenberg ha notato un oggetto insolito: un masso lungo circa un metro con una figura umana scolpita sopra. Senza esitazione, ha segnalato la scoperta alle autorità competenti, che hanno immediatamente riconosciuto l’importanza del ritrovamento.
La pietra è stata trasportata al laboratorio di restauro archeologico dell’Ufficio statale per la cultura e la conservazione dei monumenti a Schwerin, dove è stata esaminata e documentata. Durante una conferenza stampa tenutasi proprio a Schwerin, la ministra della Cultura Bettina Martin e l’archeologo statale Dr. Detlef Jantzen hanno presentato ufficialmente la scoperta al pubblico, con la presenza dello stesso Wittenberg, il ritrovatore.
Un Reperto Unico nel Suo Genere
Secondo i primi studi, la pietra risalirebbe al XII secolo e rappresenterebbe una figura umana con una croce davanti al corpo. Questo dettaglio cruciale suggerisce che si tratti di un dignitario cristiano o, quantomeno, di un sostenitore del cristianesimo.
Il Dr. Detlef Jantzen ha sottolineato l’importanza del ritrovamento dichiarando: “L’importanza di questo ritrovamento non può essere sopravvalutata. Il nuovo ritrovamento di Klotzow è l’unico che potrebbe mostrare un dignitario cristiano”.
La scoperta di tali reperti è estremamente rara, soprattutto in una regione come la Pomerania, dove la cristianizzazione avvenne in un contesto di profonde trasformazioni culturali e religiose.
Il contesto storico: la cristianizzazione dell’area
La cristianizzazione della Pomerania è strettamente legata alla figura del vescovo Otto von Bamberg – Ottone di Bamberga, in italiano- , il quale condusse il suo primo viaggio missionario nella regione nel 1124. Si pensa che l’uomo scolpito possa essere lui o un suo legato.
Questo evento, che segna un momento cruciale nella storia della Pomerania, sarà celebrato nel 2024 con una mostra al Museo Wolgast intitolata “Il mondo in cambiamento – Otto von Bamberg e la cristianizzazione della Pomerania 900 anni fa”.
La mostra includerà numerosi oggetti provenienti dall’archivio archeologico dell’Ufficio statale per la cultura e la conservazione dei monumenti, arricchendo ulteriormente la comprensione di questo periodo storico.
La ministra della Cultura, Bettina Martin, ha commentato con entusiasmo la scoperta, affermando: “Con questa scoperta di straordinaria importanza possiamo aggiungere un altro importante tassello al mosaico della storia del nostro Paese. Il fatto che una pietra dipinta di questo periodo sia stata ritrovata esattamente 900 anni dopo è una circostanza estremamente fortunata. Il ritrovatore merita i ringraziamenti e il massimo riconoscimento per aver segnalato immediatamente il suo ritrovamento.”
Indagini sull’originaria collocazione della pietra
Le autorità archeologiche hanno già avviato ulteriori indagini a Klotzow per determinare la posizione originaria della pietra. Secondo le prime ipotesi, la pietra potrebbe aver raggiunto la sua attuale collocazione solo nel XIX secolo, e la sua origine rimane oggetto di studio. “Cercheremo ora di saperne di più sulla collocazione originaria della pietra”, ha dichiarato il Dr. Jantzen. “Klotzow è uno dei porti storicamente tramandati per Usedom e forse ha avuto anche un ruolo nei viaggi missionari di Otto von Bamberg”.
Attualmente, sono conosciuti solo cinque reperti simili nel Meclemburgo-Pomerania Anteriore: a Bergen presso Rügen, ad Altenkirchen presso Rügen, a Grüttow presso Anklam, e due a Wolgast. Tuttavia, la pietra di Klotzow è unica per la raffigurazione di un dignitario cristiano, rendendola un reperto di eccezionale valore storico e culturale.
Con spada e lancia distrusse gli idoli dei pagani
Ottone di Bamberga, noto anche come Ottone di Mistelbach (circa 1060 – 30 giugno 1139), fu un influente vescovo cattolico tedesco, ricordato principalmente per la sua opera di evangelizzazione in Pomerania e per il suo ruolo diplomatico durante la controversia delle investiture. Nato da una famiglia di nobili origini sveve, si ritiene che abbia ricevuto la sua formazione presso il monastero benedettino di Hirsau, nella Foresta Nera.
La sua carriera ecclesiastica iniziò alla corte del duca polacco Ladislao Herman, dove servì come cappellano di corte. Successivamente, nel 1091, fu chiamato alla corte dell’imperatore Enrico IV, divenendo cancelliere imperiale e contribuendo al rifacimento della Cattedrale di Spira. Nel 1102, Ottone fu nominato vescovo di Bamberga dall’imperatore. La diocesi di Bamberga, in quel periodo, versava in una situazione difficile, con possedimenti sparsi e mal amministrati. Ottone si impegnò nella riforma e nel consolidamento della diocesi, fondando numerosi monasteri e costruendo rocche per rafforzare il controllo sul territorio. Un momento significativo del suo episcopato fu la ricostruzione del Duomo di Bamberga nel 1190, distrutto da un incendio.
Ottone giocò un ruolo cruciale nelle tensioni tra il papato e l’impero durante la controversia delle investiture. Sebbene fosse consacrato vescovo di Anagni da papa Pasquale II contro la sua volontà, rimase fedele all’imperatore Enrico V durante il conflitto, il che portò alla sua rimozione dall’incarico con il Sinodo di Fritzlar nel 1118. Tuttavia, Ottone contribuì in modo determinante alla risoluzione della disputa, partecipando alla stipula del Concordato di Worms nel 1122, che segnò la fine della controversia.
La sua missione più celebre fu la cristianizzazione della Pomerania. Dopo che il duca di Polonia, Boleslao III, sottomise la regione pagana, chiamò Ottone per condurre l’opera di conversione. Ottone intraprese due viaggi missionari, dal 1124 al 1125 e nel 1128, durante i quali battezzò numerose persone e distrusse i templi pagani. La sua opera gli valse il titolo di “Apostolo della Pomerania”, e la sua memoria è ancora venerata in quella regione.
Il biografo di Ottone, Herbord, descrive con vividezza il suo intervento a Stettino, dove, armato di asce e lance, distrusse i luoghi sacri pagani, convincendo la popolazione che gli dei non potevano difendersi. Tuttavia, lasciò intatta una quercia sacra, consentendo agli abitanti di continuare a pregare sotto di essa, a condizione che non vi si praticasse la divinazione.
Ottone di Bamberga rimane una figura chiave della storia ecclesiastica medievale, simbolo di fervore missionario e di abilità diplomatica in un’epoca di grandi conflitti tra potere temporale e spirituale.