Anomalia. C’è un isolotto a forma di freccia nella campagna. Gli archeologi scavano. E scoprono…

In primavera questo luogo diventa un’isola tra le acque fredde dei fiumi che esondano. D’estate è una collinetta sabbiosa, circondata da alberi che ne sottolineano l’origine innaturale del disegno. Si è scavato nei giorni scorsi. A partire da un agosto torrido e polveroso.

Resti di una comunità di celti che si erano dispersi nella pianura polacca sono stati trovati, accanto a uno splendido elmo “gallico” in bronzo, risalente al IV secolo a.C. I materiali archeologici sono stati portati alla luce nel nord-est della Polonia, vicino alla città di Chorzele. Un boschetto, che cinge un contenuto innalzamento del terreno, conservava queste vestigia.  

Il ritrovamento di una dozzina di oggetti tipici della cultura La Téne – che appartiene al ceppo celtico – tra cui spille e braccialetti, suggerisce l’esistenza di contatti commerciali o l’area era proprio un’enclave celtica? I dati sembrerebbero dare concretezza alla seconda ipotesi.

La collinetta-isolotto dalla forma di arma fu evidente lavorata durante la permanenza degli abitanti
La collinetta si trasforma in un’isolotto, durante le settimane di disgelo @ Fot. T. Rakowski, PMA



Nel corso degli scavi, realizzati in collaborazione con la Facoltà di Archeologia dell’Università di Varsavia, sono stati rinvenuti resti delle fortificazioni dell’insediamento, tra cui rivestimenti in pietra (uno strato di protezione per le strutture) e segni di palizzate in legno (barriere difensive). Queste scoperte indicano che l’insediamento era ben protetto sia dalle minacce della fauna selvatica che da eventuali attacchi, in particolare durante l’inverno, quando le paludi ghiacciate facilitavano l’accesso al sito.

Questa straordinaria scoperta rappresenta un importante passo avanti per l’archeologia polacca, gettando nuova luce sulle interazioni tra le antiche tribù polacche e il mondo celtico durante l’era preromana.
Ecco la cronaca della scoperta compiuta dal gruppo di archeologi Łysa Góra “Rembielin”. Centrum osadnicze z wczesnej epoki żelaza.

“Da lunedì sulla Montagna Calva si vede solo polvere e si sente il rumore di vanghe che colpiscono le rocce. La spedizione di 18 persone, composta da 6 archeologi e 12 studenti universitari, ha iniziato ad aprire quattro scavi situati in diverse parti del luogo. Aspettiamo i primi risultati del accertamenti”

Gli scavi cominciano a rispondere. Ceramica. Tanta ceramica dell’età del Ferro.

Gli archeologi iniziano a trovare fosse nelle quali sono riposti oggetti d’uso quotidiano ed altre in cui furono gettati i rifiuti della cucina.

Tra i primi, curiosi reperti , c’è una sorta di pendente, che somiglia, al contempo a una chiave. Cosa avrà chiuso?

Altri oggetti di metallo emergono dal terreno. Sono bottoni, falere per i finimenti di un cavallo.

Poi braccialetti ritorti.

Ciò che appare sempre più è una piccola comunità armata, di uomini e donne, che presiedeva uno sperone di sabbia e rocce disperso nella campagna. e circondato da paludi. Probabilmente abitavano in case di legno. Chi guidava il gruppo doveva essere una sorta di famiglia di guerrieri.

Gli scavi hanno portato alla luce una vasta collezione di oggetti in metallo, tra cui utensili e ornamenti tipici della lavorazione celtica, asce, attrezzi da falegname, strumenti da taglio e forbici. Tra i reperti si trovano anche numerosi frammenti di ornamenti, come fibule, collane e bracciali, decorati con motivi a costolature. Alcune di queste spille risalgono al periodo compreso tra il 350 e il 260 a.C.

Bracciali a spirale e braccialetti torque. Tra le scoperte più rare ci sono decorazioni femminili appartenenti alla cultura dei tumuli del Baltico occidentale, come bracciali in bronzo a più fili. Degno di nota è il ritrovamento di elementi di finimenti per cavalli in una parte del sito, tra cui bottoni decorativi, piccole fibbie e falere (decorazioni per finimenti), suggerendo la possibile presenza di una stalla in quell’area.

I resti di quali pasti potrebbero essere stati depositati nei “pocci” portati alla luce dagli archeologi?
“Fonti materiali e la posizione dell’area vicino al fiume – dicono gli archeologi – indicano che uno dei piatti principali era il pesce. Durante gli scavi sono stati scoperti ganci in ferro, pesi in pietra per le reti, anelli in ceramica che possono essere stati utilizzati come passante per le corde della rete”. Nell’area sono stati trovati anche resti di granaglie e utensili per la produzione di formaggio.
Dallo scavo emergono i resti di un ampio falò. Qui furono cremati i resti di uno dei capi? Vediamo nell’immagine dall’alto le tracce scure della legna bruciata. Qui fu deposto anche l’elmo.

@ Fotografia B. Kaczyński

L’elmo è elegantissimo. E’ verdastro per l’ossidazione del rame contenuto nel bronzo. Imponente e leggiadro. Ha una struttura a forma di cono con decorazioni a creste e una doppia borchia sulla sommità. A differenza di altri modelli, non dispone di protezioni per le guance, una caratteristica simile agli elmi rinvenuti in Austria

La visiera dell’elmo Una delle analogie con l’elmo

Agli archeologi vengono in mente analogie con un elmo celtico, conservato in Austria. Questo.

L’elmo celtico Dürrnberg bei Hallein. @ Foto Keltenmuseum Hallein

I Celti: un popolo antico e misterioso

I Celti furono una delle popolazioni più affascinanti e influenti dell’Europa antica, la cui presenza ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura e nella storia del continente. Sebbene molto della loro esistenza sia avvolto nel mistero, grazie a fonti archeologiche e storiche, possiamo ricostruire un quadro della loro vita, cultura e diffusione.

Origini e diffusione

I Celti erano un gruppo di popoli indoeuropei, la cui origine sembra risalire alla metà del II millennio a.C. nell’Europa centrale. Le prime tracce archeologiche significative riconducibili a loro si trovano nella cultura di Hallstatt, che fiorì tra l’VIII e il V secolo a.C., nell’attuale Austria, Germania e Svizzera. Successivamente, la cultura celtica si sviluppò nella cultura di La Tène (dal V secolo a.C.), che segnò l’apice della loro espansione e influenza.

Le regioni abitate dai Celti

I Celti si diffusero ampiamente in Europa. Le principali aree da loro abitate includevano:

  • Gallia (l’attuale Francia e Belgio)
  • Isole Britanniche (Irlanda, Scozia, Galles e parte dell’Inghilterra)
  • Iberia (la parte settentrionale della Spagna e del Portogallo)
  • Italia Settentrionale (in particolare la Pianura Padana)
  • Europa Centrale (Austria, Svizzera, Germania meridionale)
  • Anatolia (dove i Celti fondarono il regno di Galazia nell’attuale Turchia)

Questi popoli non formavano un impero centralizzato, ma erano suddivisi in tribù e confederazioni di clan spesso in lotta fra loro.

Caratteristiche culturali

La cultura celtica era estremamente ricca e diversificata. Alcuni dei suoi aspetti principali includono:

1. Lingua e scrittura

I Celti parlavano lingue appartenenti alla famiglia celtica, che si divideva in due principali rami: il celtico continentale e quello insulare. Il primo era parlato dai Celti del continente europeo, mentre il secondo si sviluppò nelle isole britanniche, e le sue lingue sopravvivono ancora oggi in forma di gaelico (in Irlanda e Scozia), gallese e bretone.

I Celti utilizzavano il sistema di scrittura ogham nelle isole britanniche, mentre nelle regioni continentali venivano influenzati dalla scrittura latina una volta in contatto con il mondo romano.

2. Religione e spiritualità

I Celti praticavano una religione politeista, caratterizzata da una forte connessione con la natura e con il mondo spirituale. Adoravano molte divinità legate alla guerra, alla fertilità, agli elementi naturali e alla tribù. I druidi erano i sacerdoti e le guide spirituali del popolo celtico, e avevano un ruolo fondamentale nella società, occupandosi di rituali religiosi, diritto e educazione.

Gli alberi, in particolare le querce, erano sacri, e le foreste erano considerate luoghi di culto. I Celti credevano anche nell’aldilà, vedendolo come una continuazione della vita terrena, ma in una dimensione spirituale.

3. Arte e artigianato

L’arte celtica era molto elaborata e stilizzata. Gli artigiani celtici erano esperti nel lavorare il metallo, producendo gioielli, armi e oggetti rituali finemente decorati. La lavorazione del bronzo, dell’oro e del ferro era un aspetto distintivo della loro cultura materiale. I disegni celtici erano spesso caratterizzati da motivi intrecciati e spirali, che rappresentavano la continuità e l’interconnessione della vita.

4. Guerrieri e società militare

I Celti erano noti per essere guerrieri temibili. Utilizzavano spade lunghe, lance, scudi di legno e carrozze da guerra. Le loro incursioni in Europa sono ben documentate, come quella famosa a Roma nel 390 a.C., quando i Galli, una tribù celtica, saccheggiarono la città. Anche la battaglia di Allia e il sacco di Delfi in Grecia (279 a.C.) sono esempi della loro potenza militare.

La società celtica era divisa in classi: i nobili guerrieri, i druidi e i comuni lavoratori e contadini. L’organizzazione tribale era patriarcale, con un capo (spesso chiamato “re”) che governava su piccole comunità.

L’eredità dei Celti

Con l’espansione dell’Impero Romano e delle popolazioni germaniche, molte tribù celtiche furono assorbite o spinte ai margini. Tuttavia, nelle Isole Britanniche e in alcune parti della Gallia, i Celti mantennero a lungo la loro identità culturale. In Italia la loro cultura permane soprattutto nelle prealpi lombarde ed è testimoniata da sopravvivenze di tipo linguistico.

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa