Lavori in corso. Cos’é? Sorpresa nel cantiere. Ha 1800 anni. Origine e cosa decorava. Lo stile “particolare”. Ombre di imperatore

IMPERO ROMANO – Un volto di pietra è emerso dal terreno, con grande sorpresa di chi, in questi giorni, è impegnato nella sistemazione degli scavi per l’accesso dei visitatori. Il terreno sarà oggetto, presto, di altri scavi sistematici che promettono di riservare nuove sorprese.

La testina di arenaria, di tardivo stile arcaico e, per certi aspetti, “esotico” rispetto alla statuaria romana, presenta elementi di continuità tecnico-espressiva, con volti monumentali (nella foto qui sotto) trovati nelle vicine terme romane, scoperte recentemente a Carlisle, nella Britannia romana.

La difformità degli elementi decorativi del grande edificio, rispetto all’apollineo stile romano, risiederebbe in una possibile mano nord africana che si fece forse carico di questi lavori, che forse vennero commissionati, come testimoniamo i sigilli imperiali sui laterizi, da Settimio Severo o dalla moglie Domna.

Lucio Settimio Severo Augusto era infatti nato a Leptis Magna – nei territori che oggi sono parte della Libia – l’ 11 aprile 146 e sarebbe morto proprio in Britannia a Eboracum, il 4 febbraio 211. Fu imperatore romano dal 193 alla sua morte. Giunto al potere dopo la guerra civile romana del 193-197, fu il fondatore della dinastia severiana e padre Caracalla e Geta. E’ probabile che egli avesse portato in Britannia, durante le diverse campagne di consolidamento del potere, anche maestranze nord-africane, che potrebbero essersi occupate delle decorazioni delle terme, forse rendendo omaggio alle origini dell’imperatore stesso.

Gli archeologi stanno cercando di capire se esista un collegamento tra la testina femminile e l’area delle terme, anche se non si esclude la possibilità che la piccola scultura potesse adornare una tomba romana trovata proprio nei pressi delle terme stesse.

Il rinvenimento delle testina in arenaria è avvenuto durante le operazioni di riordino dell’area che porteranno l’apertura del sito al pubblico. Il reperto, scoperto il 19 settembre 2024, si trovava in una parte ancora inesplorata, a sud dell’edificio monumentale che ospitava le terme romane.

Un antico volto che riemerge dalla storia
La testa in pietra, delle dimensioni di 18 cm per 13 cm, si distingue per una fattura più raffinata – ma in linea con uno stesso “sentire” – rispetto a due teste monumentali simili ritrovate nello stesso sito nel 2023. Si ritiene che la scultura raffiguri una donna, forse appartenente a un contesto funerario, come suggerito dalla vicinanza a un’urna scoperta in luglio contenente le ceneri di una giovane donna.

Uno degli aspetti più interessanti è l’acconciatura della figura scolpita, che sembra rievocare lo stile reso popolare dalla amatissima e famosissima imperatrice Giulia Domna, moglie dell’imperatore Settimio Severo. Questo dettaglio potrebbe collocare la testa nel medesimo periodo delle terme, suggerendo una datazione compresa tra la fine del II e l’inizio del III secolo d.C.

Un progetto che coinvolge la comunità
La campagna di scavi fa parte del progetto “Uncovering Roman Carlisle”, un’iniziativa volta a esplorare e comprendere meglio l’area sud delle terme romane. Gli scavi proseguiranno fino al 20 ottobre.

Il sito delle terme: un mistero ancora da svelare
Il direttore tecnico di Wardell Armstrong LLP, Frank Giecco, ha commentato con entusiasmo le recenti scoperte. “Grazie al sostegno del Consiglio di Cumberland e al fondo UK Shared Prosperity, siamo tornati sul sito per continuare a esplorare questo che è diventato uno dei più significativi siti della frontiera romana.” Il riferimento è a un edificio monumentale scoperto nel corso degli scavi, le cui dimensioni stimate sono di circa 50 metri per 60 metri.

Giecco ha inoltre sottolineato come la scoperta della testa scolpita apra nuove domande sul possibile uso della zona a sud della strada romana. “Non possiamo sottovalutare l’importanza di questo ritrovamento. Abbiamo scoperto un grande edificio, resti militari, due bicchieri intatti (probabilmente offerte funerarie), molte ossa animali e un’urna funeraria romana ritrovata mentre ripulivamo una trincea.”

Un sito che racconta la storia imperiale
Carlisle ha regalato agli archeologi, finora, oltre 4000 reperti significativi, confermando l’importanza monumentale del sito e suggerendo un collegamento diretto con la famiglia imperiale romana. Tra i ritrovamenti più rilevanti vi sono oltre 700 monete romane, frammenti di intonaci murali dipinti, punte di freccia, lance, parti di spade e pugnali, oltre 400 spilloni per capelli, e tegole con marchi imperiali. Questi reperti, insieme ai numerosi elementi di volta di stile nordafricano per la costruzione del tetto, indicano che ci troviamo di fronte a un edificio di elevato status, legato proprio all’imperatore.

Un altro aspetto affascinante delle scoperte è rappresentato dalle 70 gemme intagliata rinvenute negli scarichi delle terme. Questi gioielli, magnificamente incisi, si staccarono dagli anelli-sigillo dei romani a causa del calore delle terme, che faceva sciogliere la colla che li teneva incastonati. Una scoperta eccezionale del 2023 è stata quella di un campione di porpora di Tiro, un pigmento costosissimo utilizzato negli abiti della famiglia imperiale, che aggiunge ulteriore peso all’ipotesi di un collegamento diretto con l’elite romana.

La voce degli esperti
Riguardo alle scoperte, Frank Giecco ha dichiarato: “Non posso sottolineare abbastanza quanto siano sorprendenti i ritrovamenti di questo sito, sia per la quantità che per la qualità e l’unicità. Molte persone, sia archeologi professionisti che cittadini, hanno dato il loro contributo, e insieme stiamo ricostruendo un luogo di importanza internazionale qui a Carlisle. Lo chiamiamo ‘terme’, ma è molto di più: è un centro ricreativo, un quartier generale, e altro ancora. Ricorda più una Thermae, una collezione di uffici, spazi religiosi e sociali, aree ricreative e stanze amministrative.”

Partecipazione pubblica e accesso alla storia
Il progetto “Uncovering Roman Carlisle” è riuscito a coinvolgere oltre 300 volontari solo tra maggio e giugno del 2024, con migliaia di visitatori che hanno potuto esplorare il sito. Centinaia di volontari hanno contribuito a scavare e studiare i reperti, rendendo questa iniziativa un vero esempio di collaborazione tra archeologi e comunità locale.

“Non serve alcuna esperienza in archeologia per partecipare,” afferma Giecco. “Basta un po’ di entusiasmo e la voglia di scoprire il passato di Carlisle. Questo è un progetto incredibile, aperto a tutti, e invitiamo chiunque sia interessato a venire a visitare o a unirsi a noi.”

Riflessi del passato: un edificio imperiale
Le scoperte fatte negli ultimi anni indicano che l’edificio scoperto non era solo un complesso termale. Si trattava di una struttura monumentale di grande prestigio, forse addirittura connessa alla famiglia imperiale romana. La presenza di resti militari, urne funerarie e oggetti di lusso come gioielli e monete rafforza l’idea che Carlisle fosse un centro di grande importanza nella Britannia romana, un punto nevralgico lungo il Vallo di Adriano.

Condividi l'articolo su:
Redazione
Redazione

Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa