Archeologia colpo d’occhio. Cos’è stato trovato in queste ore, scavando in un giardino. Epoca e storia

Nel contesto di un intervento archeologico preliminare al rifacimento dei giardini pubblici, la squadra di Archeodunum, diretta da Elio Polo, ha ripreso gli scavi nel giardino di Cybèle, situato nella città di Vienne, nel sud della Francia.

Durante questa seconda fase di scavi, è emersa una scoperta significativa: una discarica di materiali ceramici risalente al I secolo a.C. contenente un notevole quantitativo di anfore e altri materiali fittili. I Romani tendevano a creare depositi temporanei per le anfore rotte – quando non eccedevano in numero – poiché molto spesso venivano reimpiegate in edilizia – per creare vespai contro l’umidità -, per tombini e per piccoli lavori domestici. Triturate costituivano un’ottima componente per la malta o il cemento per l’isolamento delle opere idrauliche. O ancora erano un materiale a basso costo per la realizzazione dei pavimenti in cocciopesto. In alcuni casi le anfore venivano utilizzate come tombe, soprattutto per bambini.

Vienne: una città dalla ricca storia romana

Vienne, situata nella regione dell’Auvergne-Rhône-Alpes, lungo le rive del fiume Rodano, è una città con una storia lunga e complessa che risale all’epoca romana. La sua posizione strategica, a cavallo tra la Gallia e la Provincia Narbonensis, l’ha resa un centro di importanza politica, militare e commerciale sin dalla sua fondazione.

Conquistata dai Romani nel 121 a.C., Vienne divenne rapidamente una colonia romana prospera, denominata Colonia Julia Vienna, beneficiando della vicinanza al fiume Rodano, una delle principali arterie commerciali dell’Impero.

Durante l’epoca imperiale, Vienne fiorì grazie alle sue attività commerciali e agricole, diventando un importante centro di produzione e distribuzione di vino, olio e ceramiche. Gli scavi recenti confermano l’importanza della città come snodo per il commercio e lo scambio culturale.

Il giardino di Cybèle: uno spazio archeologico e simbolico

Il giardino di Cybèle è oggi uno degli spazi pubblici più noti di Vienne, ma la sua storia affonda le radici nel periodo romano. Durante l’antichità, questa zona era parte di un vasto complesso pubblico comprendente templi, edifici amministrativi e piazze monumentali, testimoni del prestigio che Vienne raggiunse sotto il dominio romano.

Il giardino prende il nome dalla dea orientale Cybèle, il cui culto, particolarmente diffuso nell’Impero Romano, simboleggiava la fertilità e la protezione della natura. Anche se non esistono evidenze dirette di un tempio dedicato a Cybèle nel giardino, l’intitolazione richiama il sincretismo religioso tipico dell’epoca, quando le divinità locali e orientali venivano integrate nel pantheon romano.

Oltre a rappresentare uno spazio verde di rilievo, il giardino di Cybèle racchiude resti monumentali romani ben conservati. Tra questi spiccano imponenti portici, colonne corinzie e pavimentazioni in mosaico, che danno un’idea della magnificenza architettonica del sito durante l’epoca romana. Questi elementi fanno parte del Foro, l’antico centro civico e amministrativo di Vienne, dove si svolgevano funzioni politiche e religiose.

La discarica del I secolo a.C.: nuove informazioni sulla vita quotidiana

La recente scoperta della discarica del I secolo a.C. nel giardino di Cybèle fornisce un interessante spaccato della vita quotidiana nella Vienne romana. Le anfore rinvenute, utilizzate principalmente per il trasporto di vino, olio e altri prodotti alimentari, testimoniano l’intensa attività commerciale della città e i suoi legami con altre regioni dell’Impero. Oltre alle anfore, gli archeologi stanno analizzando anche frammenti di ceramiche domestiche, utensili e scarti di lavorazione, che potrebbero offrire ulteriori informazioni sulle pratiche di consumo e smaltimento dei rifiuti in epoca romana.

Lo studio meticoloso dei materiali ritrovati, condotto dal team di Archeodunum sotto la guida di Elio Polo, si concentrerà nei prossimi mesi su questi aspetti, offrendo una nuova prospettiva sulla vita economica e sociale della Vienne antica. Ogni frammento, ogni residuo di anfora, è infatti una tessera di un mosaico più ampio che racconta le dinamiche di una città che, pur essendo un’importante colonia, risentiva degli influssi economici e culturali del vasto mondo romano.

I monumenti romani di Vienne

Vienne conserva tuttora una vasta gamma di monumenti risalenti all’epoca romana, che ne fanno una delle città francesi più ricche in termini di patrimonio archeologico. Tra i più noti si trovano il Tempio di Augusto e Livia, il Teatro romano e l’Arco di Pompei, testimonianze della grandezza architettonica della città.

  • Il Tempio di Augusto e Livia, eretto nel I secolo a.C., è uno degli esempi meglio conservati di architettura templare romana in Francia. Dedicato all’imperatore Augusto e alla sua moglie Livia, il tempio rappresenta un perfetto esempio del culto imperiale, fondamentale per la coesione politica e culturale dell’Impero.
  • Il Teatro romano di Vienne, costruito sotto l’imperatore Tiberio, poteva ospitare fino a 13.000 spettatori, rendendolo uno dei più grandi teatri dell’Impero Romano. Era il cuore della vita pubblica e culturale, sede di spettacoli teatrali, giochi gladiatori e celebrazioni religiose.
  • L’Arco di Pompeo, situato all’ingresso della città, segnava il punto d’accesso al Foro, simbolo del potere e della giurisdizione romana. Questo monumento commemorativo, oggi parzialmente ricostruito, testimonia l’importanza di Vienne come nodo strategico dell’Impero.
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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa