MILANO – Fino al 2 febbraio 2025, il Pirelli HangarBicocca di Milano accoglie “Jean Tinguely”, la più grande retrospettiva dedicata all’artista svizzero in Italia dopo la sua scomparsa. L’evento segna un’importante celebrazione del centenario dalla nascita di Tinguely (1925-2025) e sottolinea la sua influenza rivoluzionaria sull’arte del XX secolo.
Un viaggio tra arte, tecnologia e sostenibilità
Jean Tinguely, membro del movimento del Nouveau Réalisme, è celebre per le sue sculture meccaniche, spesso costruite con materiali di scarto. Queste opere, ironiche e provocatorie, sfidano le convenzioni artistiche tradizionali e pongono una domanda cruciale: quanto della nostra modernità è realmente utile?
La mostra al Pirelli HangarBicocca, intitolata La Méta-Mécanique, raccoglie una vasta selezione delle sue opere, dalle prime sculture motorizzate degli anni Cinquanta alle installazioni monumentali più recenti. In un’epoca in cui il riuso e la sostenibilità sono temi centrali, il lavoro di Tinguely risuona con una potenza straordinaria, dimostrando come l’arte possa essere una riflessione critica sulla società industriale e sul consumismo.
Opere interattive che sfidano il pubblico
Tra le creazioni esposte, spiccano le famose “Meta-matiche”, macchine che producono disegni autonomamente, invitando lo spettatore a riflettere sul ruolo dell’artista e sul concetto stesso di creatività. “Hommage à New York”, una delle sue opere più iconiche, rappresenta una performance di auto-distruzione che incarna la fragilità del progresso umano.
Queste opere non solo raccontano una storia, ma trasformano il visitatore in parte attiva, rendendo l’esperienza artistica immersiva e stimolante.
Biografia di Jean Tinguely
Jean Tinguely (Friburgo, 1925 – Berna, 1991) è stato uno dei principali esponenti dell’arte cinetica del XX secolo. La sua opera si distingue per l’uso di macchine costruite con materiali di recupero, ingranaggi e motori che creano un effetto visivo e sonoro unico. L’artista svizzero ha esposto in prestigiose istituzioni internazionali come il Museum of Modern Art di New York, il Centre Pompidou di Parigi e il Moderna Museet di Stoccolma. La sua carriera è stata caratterizzata da una continua ricerca sulla transitorietà dell’arte, culminata nella fondazione del Museo Tinguely di Basilea, che ospita la più grande collezione delle sue opere.