Napoli, 15 ottobre 2024. L’installazione “Tu si ‘na cosa grande” di Gaetano Pesce, recentemente collocata in Piazza Municipio a Napoli, ha scatenato un acceso dibattito. Realizzata nell’ambito del programma Napoli Contemporanea, curato da Vincenzo Trione, e supervisionata da Silvana Annicchiarico, l’opera ha suscitato reazioni contrastanti.
C’è infatti chi ha trovato provocatoria la forma slanciata verso l’alto dell’opera, che richiamerebbe attributi maschili. Sono nate così polemiche sull’estetica e sul significato dell’installazione.
L’installazione, un moderno Pulcinella con un cuore multicolore, vuole rappresentare un omaggio vibrante alla città di Napoli e alla sua cultura, reinterpretata in chiave contemporanea. Tuttavia, alcune critiche hanno messo in discussione il rispetto dell’eredità storica e simbolica di Pulcinella. A queste critiche hanno risposto i diretti coinvolti nel progetto, tra cui Silvana Annicchiarico e i figli dell’artista, Milena e Jacopo Pesce, ribadendo la fedeltà dell’opera all’intento originale del maestro.
Le origini dell’opera e il legame con Napoli
L’installazione è nata da un lungo percorso creativo iniziato il 15 novembre 2022. Gaetano Pesce, legato profondamente a Napoli, aveva concepito l’opera come una celebrazione della sua anima multiforme e accogliente. Il cuore, già apparso in suoi bozzetti dal 1972, e Pulcinella, figura che compare in altre opere dell’artista, come la lampada da terra del 2020, sono elementi centrali della poetica di Pesce. La scelta del laboratorio di Luca Bertozzi per la realizzazione finale è stata del tutto voluta da Pesce, così come il titolo dell’opera, scelto dopo numerosi confronti tra “I love Napoli” e “Napoli amore mio”, fino alla decisione di optare per “Tu si ‘na cosa grande”.
Le dichiarazioni di Silvana Annicchiarico
Silvana Annicchiarico, curatrice dell’installazione, ha ribadito che ogni dettaglio dell’opera, inclusa la scelta del Bolero di Ravel per accompagnare l’inaugurazione, era parte integrante della visione artistica di Gaetano Pesce. Ogni elemento era stato discusso e approvato dall’artista prima della sua scomparsa, rendendo il Pulcinella esposto a Piazza Municipio un’autentica espressione della sua poetica.
Il ricordo della famiglia Pesce
Milena e Jacopo Pesce, i figli dell’artista, hanno condiviso un ricordo personale del padre e del suo amore per Napoli. Hanno ricordato una passeggiata sul lungomare di Napoli in cui, abbracciando simbolicamente Pulcinella, Pesce aveva espresso la sua volontà di donare alla città un’opera speciale. Secondo i figli, la scelta di utilizzare colori vivaci per il vestito di Pulcinella è stata un modo per esprimere la dolcezza e la complessità di Napoli.
La fedeltà al progetto originale
Lo Studio Gaetano Pesce di New York e Luca Bertozzi, che ha curato la realizzazione dell’opera, hanno confermato che ogni dettaglio è stato eseguito secondo i bozzetti originali. Bertozzi ha sottolineato che, sebbene l’artista non fosse più presente negli ultimi giorni di realizzazione, l’opera è stata completata esattamente come Pesce aveva previsto.