“Avevano cucchiaini per drogarsi. Eccoli. Tanti, trovati negli scavi”. I guerrieri germanici di 2000 anni anti-romani erano “fatti” durante le battaglie. Cosa assumevano? Lo rivelano gli archeologi

Uno studio rivoluzionario porta alla luce un aspetto finora sconosciuto delle pratiche belliche dei guerrieri germanici durante l’era romana. Secondo i ricercatori dell’Università Maria Curie-Skłodowska in Polonia, guidati dal Prof. Andrzej Kokowski, questi combattenti potrebbero aver utilizzato stimolanti naturali per migliorare la loro resistenza fisica e mentale in battaglia. Gli strumenti utilizzati per dosare queste sostanze sono stati identificati in oltre 200 siti archeologici in Scandinavia, Germania e Polonia, aprendo un nuovo capitolo negli studi sulla cultura materiale e le pratiche rituali dei popoli germanici.


Gli strumenti: piccoli cucchiai con grandi implicazioni

Gli oggetti al centro della ricerca sono piccoli utensili metallici, lunghi tra 4 e i 7 centimetri circa, dotati di una ciotola concava o di un disco piatto. Spesso trovati accanto a equipaggiamenti bellici nelle tombe e nei luoghi di sacrificio, questi cucchiai erano legati alle cinture dei guerrieri. Non essendo funzionali al fissaggio delle cinture o ad altri usi pratici immediati, i ricercatori ritengono che servissero per dosare con precisione sostanze naturali dagli effetti stimolanti o psicotropi.

La loro presenza accanto ad armi e armature suggerisce un legame diretto con il contesto della guerra. Secondo il Prof. Kokowski, il loro utilizzo era probabilmente regolato da conoscenze precise sugli effetti di specifiche sostanze naturali, usate sia per scopi medicinali sia rituali.


Contesti di ritrovamento e significato rituale

I piccoli cucchiai sono stati rinvenuti in contesti che rafforzano l’ipotesi del loro uso bellico. Le tombe dei guerrieri e le paludi, spesso associate a sacrifici rituali, contengono questi strumenti insieme ad armi e altri oggetti simbolici. Questo dettaglio implica che il loro uso non fosse solo pratico ma avesse una componente sacra, legata alla preparazione psicologica e spirituale del guerriero prima della battaglia.

Inoltre, il ritrovamento di questi oggetti in zone paludose, luogo di sacrifici dedicati agli dèi germanici, sottolinea il legame tra guerra e ritualità. La pratica potrebbe aver avuto un duplice scopo: rafforzare il coraggio dei guerrieri e garantirsi il favore divino.


Le sostanze utilizzate

Lo studio non ha ancora identificato con certezza le sostanze dosate con questi strumenti, ma vi sono indicazioni che possano essere stati usati composti naturali con effetti stimolanti, come funghi psicoattivi, erbe ricche di alcaloidi o resine vegetali. La conoscenza di queste sostanze era diffusa tra i popoli germanici, come testimoniato da fonti etnografiche e archeologiche.

Un esemplare di velenosa Amanita muscaria, considerata preziosa nel passato

Ad esempio, alcune tribù del Nord Europa erano note per l’uso rituale di Amanita muscaria, un fungo allucinogeno che poteva indurre stati di euforia e audacia, sebbene dosaggi errati potessero causare gravi effetti collaterali. Altre fonti indicano l’uso di erbe come l’efedra, che contiene efedrina, un potente stimolante naturale. Il cucchiaio doveva essere un dosatore che consentiva di calcolare esattamente la risposta. Molto probabilmente questa dotazione poteva essere utilizzata per il sacrificio di sé, nel caso di gravi ferite o di caduta nelle mani del nemico.

Fonte: Jarosz-Wilkołazka, A., Kokowski, A. & Rysiak, A. (2024). In a narcotic trance, or stimulants in Germanic communities of the Roman period. Praehistorische Zeitschriftdoi:10.1515/pz-2024-2017


Implicazioni culturali e militari

Questa scoperta getta nuova luce sulla complessità delle società germaniche. I guerrieri non erano semplicemente barbari privi di strategie sofisticate, ma individui che utilizzavano conoscenze farmacologiche avanzate per migliorare le loro prestazioni. L’uso di stimolanti non solo aumentava il coraggio individuale ma poteva anche rafforzare la coesione del gruppo, trasformando l’esperienza della battaglia in un rituale collettivo con valenze sacre.

Questa pratica potrebbe spiegare in parte le descrizioni romane della ferocia dei guerrieri germanici, spesso considerata soprannaturale. Autori come Tacito riferiscono di un’energia quasi inarrestabile durante le battaglie, attribuita a fattori culturali e spirituali.


Condividi l'articolo su:
Redazione
Redazione

Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa