Cercano le tombe di Cleopatra e Antonio. Trovano monete della regina e materiali cospicui. Monete e cosmetici. Cosa c’era in quel punto? Perché queste offerte? Rispondono gli archeologi

Una nicchia e, dentro, un’insieme di oggetti degni di meraviglia. I materiali scoperti indicano i tempi della grande regina, amata da Giulio Cesare e da Marco Antonio.

Gli scavi condotti presso il tempio di Taposiris Magna, situato a ovest di Alessandria, svelano nuovi dettagli preziosi sulla storia e le pratiche culturali della tarda epoca tolemaica. La missione archeologica egiziano-dominicana, guidata dalla dottoressa Kathleen Martinez in collaborazione con l’Universidad Nacional Pedro Henríquez Ureña (UNPHU), ha individuato in queste settimane depositi di fondazione sotto il muro meridionale del recinto del tempio. Questi reperti rappresentano un contributo fondamentale per comprendere le dinamiche storiche e artistiche della regione nel I secolo a.C. I depositi di fondazione sono offerte rituali che venivano compiute prima della costruzione di un edificio. Ma sarà davvero così o questo deposito è collegato ad altro? Perché anche un contenitore di cosmetici?

I ritrovamenti principali

I depositi di fondazione, tipicamente associati alle cerimonie di consacrazione di strutture sacre, contengono una vasta gamma di manufatti, tra cui una statuetta in marmo bianco raffigurante una donna con il diadema reale e un busto in pietra calcarea di un sovrano con il copricapo Nemes.

Secondo il dottor Mohamed Ismail Khaled, segretario generale del Consiglio supremo delle antichità, questi oggetti suscitano un ampio dibattito. La dottoressa Martinez attribuisce la statuetta alla regina Cleopatra VII, ma altri studiosi suggeriscono che essa rappresenti una principessa o un’altra figura reale, data la discrepanza nei tratti del viso rispetto alle rappresentazioni conosciute della celebre sovrana.

Tra gli altri reperti spiccano 337 monete con l’effigie di Cleopatra VII, lampade a olio, vasi cerimoniali, un contenitore di calcare per cosmetici, statue in bronzo e un anello in bronzo dedicato alla dea Hathor. Un amuleto scarabeo con l’iscrizione “La giustizia di Ra è sorta” aggiunge una dimensione simbolica a questi ritrovamenti.

Una delle monete di Cleopatra, trovate ora dagli archeologi. Il rilievo fisionomico per le monete era generalmente preciso per garantire la riconoscibilità del sovrano o dell’imperatore. Esso avveniva di profilo e poteva essere compiuto facendo posare la persona. Il ritratto poteva avvenire a mano libera – per i disegnatori più abili – o osservando la figura attraverso un vetro. In quest’ulti caso si seguiva poi il profilo con un colore. E il profilo veniva ricalcato. L’immagine di Cleopatra su questa moneta conferma il naso aquilino della regina, che nell’insieme della figura, conferiva alla sovrana una bellezza unica

Il contesto architettonico e storico

Gli scavi hanno rivelato che il tempio fu costruito durante il tardo periodo tolemaico, ma sorge sulle vestigia di un tempio greco risalente al IV secolo a.C., distrutto nel II secolo a.C. Queste strutture si trovano nei pressi di un complesso sistema di tunnel che collegano il lago Mariout al Mar Mediterraneo, suggerendo l’esistenza di un sistema idrico avanzato.

Un’altra scoperta rilevante è una grande necropoli con venti catacombe e una tomba sotterranea situata sotto l’antico faro di Taposiris Magna. La tomba, composta da tre camere, custodiva nove busti in marmo e numerosi altri manufatti, ampliando la nostra comprensione delle pratiche funerarie dell’epoca.

Esplorazioni subacquee

Le indagini preliminari nelle sezioni sommerse del sito hanno rivelato strutture artificiali, frammenti di ceramiche e resti umani. Questi ritrovamenti indicano che l’area di Taposiris Magna possedeva un’importanza strategica e simbolica che si estendeva anche al periodo romano successivo.

L’eredità di Cleopatra VII

Il tempio e i manufatti ritrovati sono strettamente legati al periodo di Cleopatra VII, l’ultima sovrana della dinastia tolemaica. La sua figura, celebrata e controversa, emerge chiaramente attraverso le monete e l’iconografia del sito. Cleopatra, regina astuta e diplomatica, giocò un ruolo centrale nei conflitti politici che segnarono la fine dell’era ellenistica. Il suo legame con Giulio Cesare e Marco Antonio, così come la sua morte tragica, continuano a ispirare storici e archeologi.

Prospettive future

Il Ministero del Turismo e delle Antichità considera queste scoperte fondamentali per approfondire la conoscenza della tarda epoca tolemaica. La missione archeologica proseguirà con l’obiettivo di svelare ulteriori dettagli su questo tempio e sul suo legame con la figura di Cleopatra VII. Le indagini, che comprendono scavi terrestri e subacquei, promettono di portare alla luce nuovi capitoli di una storia ancora da scrivere.

La biografia di Cleopatra VII

Cleopatra VII (69-30 a.C.) fu l’ultima sovrana della dinastia tolemaica d’Egitto, una dinastia di origine macedone fondata da Tolomeo I, uno dei generali di Alessandro Magno. Nata e cresciuta ad Alessandria, Cleopatra ricevette un’educazione ellenistica di alto livello, studiando filosofia, scienze, lingue e retorica. Intelligente e ambiziosa, fu una delle poche regine tolemaiche a parlare l’egiziano oltre al greco.

Salì al trono nel 51 a.C. insieme al fratello e marito Tolomeo XIII, con il quale condivise il regno in un periodo di tensioni politiche e rivalità interne. Nel 48 a.C., in fuga dalla corte, incontrò Giulio Cesare ad Alessandria, dove si assicurò il suo appoggio politico e militare. La loro alleanza, suggellata dalla nascita di un figlio, Tolomeo XV Cesare (detto Cesarione), le permise di consolidare il suo potere.

Dopo l’assassinio di Cesare, Cleopatra instaurò una relazione con Marco Antonio, con il quale condivise il governo di una parte significativa dell’Impero Romano d’Oriente. La loro unione, celebrata in Oriente come simbolo di forza e abbondanza, suscitò però il risentimento di Roma, dove Ottaviano accusò Antonio di tradire la patria per una “regina straniera”.

La guerra civile culminò nella battaglia di Azio (31 a.C.), dove la flotta di Cleopatra e Antonio fu sconfitta. Rifugiatisi ad Alessandria, entrambi si tolsero la vita nel 30 a.C. La morte di Cleopatra segnò la fine dell’indipendenza egiziana e l’annessione del regno all’Impero Romano. Famosa per il suo carisma e le sue capacità diplomatiche, Cleopatra rimane una delle figure più iconiche dell’antichità.


Il sito di Taposiris Magna

Taposiris Magna è un antico complesso templare situato sulla costa mediterranea dell’Egitto, a ovest di Alessandria. Il sito fu fondato durante il regno di Tolomeo II Filadelfo (283-246 a.C.) ed è dedicato a Osiride, il dio della resurrezione e della fertilità. Il nome “Taposiris” significa “sepolcro di Osiride”, alludendo al simbolismo funerario e religioso del luogo.

Il tempio principale, circondato da un recinto monumentale, riflette lo stile architettonico tolemaico, caratterizzato da una fusione di elementi greci ed egiziani. Durante il periodo romano, Taposiris Magna fu ampliato e divenne un centro religioso di grande importanza, integrando tradizioni locali e pratiche imperiali.

Oltre al tempio, il sito comprende un faro, modellato su quello più celebre di Alessandria, e una vasta necropoli con tombe scavate nella roccia. Recenti scavi hanno rivelato complessi sistemi di tunnel e strutture sommerse che si estendono verso il lago Mariout e il Mediterraneo, suggerendo l’esistenza di un antico porto.

Taposiris Magna è oggi al centro di numerose ricerche archeologiche, in particolare per la possibilità che vi siano sepolti Cleopatra VII e Marco Antonio. Nonostante nessuna prova definitiva sia ancora emersa, il sito continua a offrire reperti di straordinaria rilevanza, come monete, statue e oggetti cerimoniali che testimoniano il suo ruolo centrale nel tardo periodo tolemaico.

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa