“Cosa sono? Lingue e unghie d’oro?”. Nuova scoperta ora in un pozzo funerario. Affreschi, statuette, sarcofagi. Le immagini dei ritrovamenti e le spiegazioni degli archeologi

La missione archeologica congiunta tra l’Università di Barcellona e l’Istituto del Medio Oriente Antico, in collaborazione con il Consiglio Supremo di Archeologia egiziano, ha portato alla luce straordinarie testimonianze antiche nel sito archeologico di Al-Bahansa, situato nel governatorato di Minya, in Egitto. Gli scavi hanno rivelato una serie di tombe decorate con incisioni e ideogrammi colorati, oltre a reperti archeologici unici che arricchiscono la comprensione della storia e delle pratiche religiose della regione. Ne ha dato notizia ora il Ministero egiziano per le Antichità e il Turismo..

Al-Bahansa, conosciuta anche come El-Bahnasa, è una città nell’Egitto centrale, situata nel governatorato di Minya. Si trova a circa 190 km a sud-ovest del Cairo ed è nota per il suo importante sito archeologico corrispondente all’antica Ossirinco, una città fondata in epoca tolemaica.

Ossirinco era un centro amministrativo e culturale di rilievo durante il periodo greco-romano e bizantino, famoso per il rinvenimento di un’enorme quantità di papiri scritti in greco, latino e copto, manoscritti letterari, documenti amministrativi e religiosi, molti dei quali hanno fornito informazioni cruciali sulla vita quotidiana e sulla cultura dell’antichità.

Resti umani e oggetti straordinari

Tra i ritrovamenti più significativi della nuova missione vi sono mummie, scheletri e bare, insieme a 13 lingue – Una, nella foto qui sopra – e unghie racchiuse in foglie d’oro. Decorazioni che dovevano rendere soavi le parole e i gesti del defunto di fronte alle divinità, nel momento dell’approdo all’Aldilà.

Il Dr. Mohammed Ismail Khaled, segretario generale del Consiglio Supremo di Archeologia, ha sottolineato l’importanza di queste scoperte: “Gli scavi – ha detto – hanno rivelato una serie di tombe decorate con incisioni e testi policromi, oltre a reperti archeologici unici che arricchiscono la comprensione della storia e delle pratiche religiose della regione”.

Resti umani e oggetti straordinari

Tesori nelle tombe e dettagli sorprendenti

Secondo il Dr. Hassan Ibrahim Amer, professore presso l’Università del Cairo e direttore degli scavi, una delle tombe scoperte ha rivelato dettagli straordinari. Al suo interno sono stati trovati due lacerti cardiaci appartenenti a una mummia e 29 amuleti, tra cui pilastri di Djed, simboli di stabilità nella tradizione egizia, e raffigurazioni di divinità come Horus, Jahouti e Iside. Questi idoli sono stati anche rappresentati in combinazioni inedite.

La dottoressa Ester Ponce Milado, capo della missione dal lato spagnolo, ha dichiarato che una delle scoperte più rilevanti è un pozzo di sepoltura rettangolare in pietra. Questo conduce a una tomba con una sala principale che si dirama in tre camere funerarie, contenenti decine di mummie disposte fianco a fianco. “Questo tipo di disposizione suggerisce che le camere fungevano da cimiteri di massa” ha spiegato.

Un secondo pozzo di sepoltura, situato nelle vicinanze, conduce a tre camere decorate. Una di queste è particolarmente notevole: le pareti presentano disegni e iscrizioni colorate raffiguranti il proprietario della tomba, identificato come “One Ner”, e la sua famiglia in presenza di divinità come Anubi, Osiride, Atum, Horus e Jahouti. Il soffitto è decorato con un dipinto della dea Nut, rappresentata in bianco su sfondo blu, circondata da stelle e vasi sacri raffiguranti altre divinità come Khepri, Shara e Atum.

L’oro e la simbologia divina

Particolare attenzione ha attirato la presenza di uno strato sottilissimo di oro lucidato, applicato sui volti delle mummie e delle raffigurazioni delle divinità, tra cui Anubi, Osiride, Iside e Fetis. Questo dettaglio suggerisce l’importanza rituale e simbolica delle sepolture, sottolineando l’alto livello artistico e culturale dell’epoca.

Bare e altri reperti

All’interno di una delle camere decorate, la missione ha trovato quattro bare in calcare, un ulteriore elemento che arricchisce il contesto funerario e religioso di Al-Bahansa.

Scoperte precedenti e continuità del lavoro

Il Dr. Maite Maskort, capo della missione, ha ricordato che già durante la scorsa stagione di scavi la missione aveva individuato tombe risalenti all’epoca saitica, greca e romana, oltre alla Chiesa della Basilica Romana e al Tempio di Osirion. “Queste scoperte confermano il valore unico del sito di Al-Bahansa, e il nostro lavoro continuerà per svelare ulteriori segreti di questa straordinaria area archeologica,” ha affermato.

Un patrimonio da preservare

Il sito archeologico di Al-Bahansa si conferma come una delle aree più ricche di testimonianze storiche in Egitto, capace di offrire nuove prospettive sulla storia e le pratiche religiose delle diverse epoche. Le scoperte più recenti non solo ampliano la conoscenza accademica, ma sottolineano anche l’importanza della conservazione e dello studio continuo di questo patrimonio straordinario. La missione congiunta si prepara a proseguire gli scavi, con la speranza di scoprire nuovi tesori e comprendere sempre più a fondo il contesto storico e culturale della regione.-Bahansa, un risultato che rappresenta una pietra miliare per la comprensione storica del sito.”

Tra i reperti più notevoli figura una medaglia d’oro risalente all’era baltica e una collezione di testi e rappresentazioni paesaggistiche che gettano nuova luce sulle pratiche religiose di quell’epoca. Alcuni di questi elementi appaiono per la prima volta in quest’area archeologica.

Tesori nelle tombe e dettagli sorprendenti

Secondo il Dr. Hassan Ibrahim Amer, professore presso l’Università del Cairo e direttore degli scavi, una delle tombe scoperte ha rivelato dettagli straordinari. Al suo interno sono stati trovati due nuclei cardiaci appartenenti a una mummia e 29 amuleti, tra cui pilastri di Djed, simboli di stabilità nella tradizione egizia, e raffigurazioni di divinità come Horus, Jahouti e Iside. Questi idoli sono stati anche rappresentati in combinazioni inedite.

La dottoressa Ester Ponce Milado, capo della missione dal lato spagnolo, ha dichiarato che una delle scoperte più rilevanti è un pozzo di sepoltura rettangolare in pietra. Questo conduce a una tomba con una sala principale che si dirama in tre camere funerarie, contenenti decine di mummie disposte fianco a fianco. “Questo tipo di disposizione suggerisce che le camere fungevano da cimiteri di massa durante l’epoca baltica,” ha spiegato.

Un secondo pozzo di sepoltura, situato nelle vicinanze, conduce a tre camere decorate. Una di queste è particolarmente notevole: le pareti presentano disegni e iscrizioni colorate raffiguranti il proprietario della tomba, identificato come “One Ner”, e la sua famiglia in presenza di divinità come Anubi, Osiride, Atum, Horus e Jahouti. Il soffitto è decorato con un dipinto della dea Nut, rappresentata in bianco su sfondo blu, circondata da stelle e vasi sacri raffiguranti altre divinità come Khepri, Shara e Atum.

L’oro e la simbologia divina

Particolare attenzione ha attirato la presenza di uno strato sottilissimo di oro lucidato, applicato sui volti delle mummie e delle raffigurazioni delle divinità, tra cui Anubi, Osiride, Iside e Fetis. Questo dettaglio suggerisce l’importanza rituale e simbolica delle sepolture, sottolineando l’alto livello artistico e culturale dell’epoca.

Bare e altri reperti

All’interno di una delle camere decorate, la missione ha trovato quattro bare in calcare, un ulteriore elemento che arricchisce il contesto funerario e religioso di Al-Bahansa.

Scoperte precedenti e continuità del lavoro

Il Dr. Maite Maskort, capo della missione, ha ricordato che già durante la scorsa stagione di scavi la missione aveva individuato tombe risalenti all’epoca saitica, greca e romana, oltre alla Chiesa della Basilica Romana e al Tempio di Osirion. “Queste scoperte confermano il valore unico del sito di Al-Bahansa, e il nostro lavoro continuerà per svelare ulteriori segreti di questa straordinaria area archeologica,” ha affermato.

Un patrimonio da preservare

Il sito archeologico di Al-Bahansa si conferma come una delle aree più ricche di testimonianze storiche in Egitto, capace di offrire nuove prospettive sulla storia e le pratiche religiose delle diverse epoche. Le scoperte più recenti non solo ampliano la conoscenza accademica, ma sottolineano anche l’importanza della conservazione e dello studio continuo di questo patrimonio straordinario. La missione congiunta si prepara a proseguire gli scavi, con la speranza di scoprire nuovi tesori e comprendere sempre più a fondo il contesto storico e culturale della regione.

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa