Era una giornata torrida, con il sole che bruciava le pietre antiche . Gli archeologi scavavano con cura tra i resti di un passato remoto, attendendosi frammenti di ceramica o utensili. Nessuno avrebbe mai immaginato che, tra la polvere e i detriti, sarebbe emerso un piccolo oggetto in avorio, apparentemente insignificante: un pettine. Ma questo non era un pettine qualsiasi. La scoperta avrebbe riscritto una pagina della storia della scrittura.
Il pettine, lungo appena 3,5 centimetri e risalente a circa 3700 anni fa, era inciso con segni misteriosi. Solo dopo attenta analisi si rivelò che quei segni rappresentavano una frase completa in alfabeto cananeo, la più antica mai trovata. La frase, tradotta, recitava: «Possa questo pettine sradicare i pidocchi dai capelli e dalla barba». Una semplice preghiera che raccontava la vita quotidiana dell’epoca, ma anche un legame diretto con le origini della scrittura alfabetica.
Un messaggio tra i denti del tempo
Questo antico pettine in avorio trovato a Lachis (fu una delle più importanti città cananee della Terra di Israele durante il medio e il tardo Medioevo), probabilmente importato dall’Egitto, era un simbolo di lusso, ma anche di praticità. Gli archeologi ipotizzano che fosse utilizzato per combattere i pidocchi, un problema diffuso tra le popolazioni dell’età del bronzo. La presenza di un’iscrizione su un oggetto così comune suggerisce che la scrittura non fosse più riservata a grandi monumenti o documenti ufficiali, ma cominciava a entrare nella vita di tutti i giorni.
La frase incisa rivela molto sulla società di allora. Non solo offre una testimonianza delle difficoltà igieniche, ma dimostra anche come la scrittura fosse già utilizzata per fini pratici e personali. Questo rende il pettine un documento straordinario: non una stele per re o divinità, ma una preghiera personale, quasi intima.
Le origini dell’alfabeto
La scrittura cananea, antenata diretta degli alfabeti moderni, era composta da segni semplici ma ingegnosi, che rappresentavano suoni invece di concetti complessi. Questo sistema, sviluppatosi probabilmente tra il XVIII e il XV secolo a.C., ha gettato le basi per l’alfabeto fenicio e, successivamente, per quello greco e latino. La scoperta del pettine conferma come queste lettere antiche non fossero solo strumenti di potere, ma parte integrante della vita quotidiana.
Un ponte tra passato e presente
Il pettine di Lachish è oggi conservato come una preziosa testimonianza del genio umano. Non è solo un manufatto; è una finestra su un mondo in cui scrittura, igiene e preghiera si intrecciavano. Ci racconta di uomini e donne che affrontavano sfide quotidiane con gli strumenti a loro disposizione, lasciandoci un messaggio inciso nella materia stessa del tempo. E, in quell’antico alfabeto, troviamo l’eco della nostra stessa voglia di comunicare e sopravvivere.
Informazioni utili
Il pettine di Lachish è uno dei reperti più importanti per lo studio della scrittura alfabetica. Per approfondire, visitate il sito Smithsonian: link.