Un team multidisciplinare, guidato dall’antropologo Gerhard Weber dell’Università di Vienna, ha pubblicato nei giorni scorsi uno studio su un cranio rinvenuto nel 1929 tra le rovine di Efeso, in Turchia. Questo cranio ha suscitato grande interesse poiché si riteneva potesse appartenere ad Arsinoe IV, la sorella o sorellastra di Cleopatra VII, la famosa regina d’Egitto.
Chi era Arsinoe IV?
Arsinoe IV era la figlia più giovane di Tolomeo XII Aulete, il padre di Cleopatra VII. Dopo la morte di Tolomeo XII, una lotta per il potere scoppiò tra Arsinoe, Cleopatra e il loro fratello Tolomeo XIII. Arsinoe, insieme a Tolomeo XIII, combatté contro Cleopatra e il suo alleato Giulio Cesare durante l’assedio di Alessandria nel 47 a.C. Dopo la sconfitta, Arsinoe fu esiliata nel Tempio di Artemide a Efeso, dove visse fino al 41 a.C., quando fu giustiziata per ordine di Marco Antonio su richiesta di Cleopatra.
L’Ottogono di Efeso
Il cranio in questione fu originariamente dissotterrato dall’archeologo austriaco Josef Keil in un sarcofago pieno d’acqua all’interno dell'”Ottogono”, una grande struttura situata sulla strada principale di Efeso. L’Ottogono, una costruzione ottagonale, ha suscitato interesse per le sue somiglianze architettoniche con il Faro di Alessandria d’Egitto. Questa somiglianza ha portato alcuni studiosi a ipotizzare che potesse essere il luogo di sepoltura di Arsinoe IV.
Ulteriori scavi condotti nel 1982 recuperarono lo scheletro rimanente in una nicchia dell’anticamera della tomba. La teoria che l’Ottogono potesse essere la tomba di Arsinoe si basava anche su documenti storici che indicano che Arsinoe fu esiliata a Efeso, dove fu successivamente giustiziata.
Analisi scientifiche del cranio
Lo studio condotto da Gerhard Weber e il suo team ha utilizzato metodi avanzati di antropologia evolutiva, tra cui micro-TC, datazioni al radiocarbonio e analisi genetiche del cranio. Questi metodi hanno permesso di ottenere dati molto più precisi rispetto alle tecniche utilizzate in passato.
Risultati dello studio
I risultati dello studio, pubblicati su Scientific Reports, hanno concluso che il cranio è databile tra il 36 e il 205 a.C. e appartiene a un uomo. Questa determinazione è stata possibile grazie alla presenza di un cromosoma Y nei campioni genetici analizzati. Inoltre, studi morfologici hanno rivelato che i resti appartengono a un bambino di età compresa tra 11 e 14 anni, che soffriva di anomalie dello sviluppo, tra cui suture craniche prematuramente fuse e significative deformità della mascella. Queste caratteristiche potrebbero essere state causate da una carenza di vitamina D o da condizioni genetiche come la sindrome di Treacher Collins.
La sindrome di Treacher Collins
La sindrome di Treacher Collins è una rara malattia genetica che colpisce lo sviluppo delle ossa e dei tessuti del viso. Le persone affette da questa sindrome presentano spesso caratteristiche come occhi inclinati verso il basso, mascella inferiore sottosviluppata, e a volte deformità delle orecchie. La condizione può variare in gravità e spesso è causata da mutazioni nel gene TCOF1, che influenzano lo sviluppo degli archi faringei durante la crescita embrionale.
Chi potrebbe essere il ragazzo?
Sebbene il cranio non appartenga ad Arsinoe IV, le caratteristiche uniche dei resti suggeriscono che il ragazzo potrebbe essere stato una figura significativa nel contesto storico di Efeso. La sua sepoltura in una struttura imponente come l’Ottogono indica un certo status sociale, anche se le sue deformità fisiche potrebbero aver influenzato la sua vita.
Una possibile ipotesi è che il ragazzo fosse un giovane di una famiglia benestante o nobile, che potrebbe essere stato sepolto con onori nonostante le sue condizioni fisiche. L’epoca della sepoltura suggerisce che potesse essere vissuto durante il periodo ellenistico, un’epoca di grande mescolanza culturale e sociale. La natura delle sue deformità e il trattamento riservato alla sua sepoltura potrebbero offrire spunti su come venivano percepite e trattate le persone con disabilità nell’antichità.
Implicazioni dello studio
Questa rivelazione non solo chiude il capitolo sulla teoria che il cranio possa appartenere ad Arsinoe IV, ma apre anche la strada a nuove ricerche sul vero occupante della tomba. La scoperta invita gli studiosi a continuare la ricerca per determinare il destino finale di Arsinoe e a riconsiderare l’identità delle persone sepolte nell’Ottogono di Efeso.