Nei quadri di Anselm Kiefer il passaggio verso il tridisimensionale e la scultura è avvenuto progresssivamente, con il fermo proposito di superare l’inganno ottico della pittura tout court, senza abbandonare la tela. Nei suoi paesaggi ha iniziato ad inserire erba secca e sterpi, in primo piano, passando poi a rametti e, successivamente, a composizioni con cortecce, incollate saldamente al supporto sottostante – preparato con campiture tonalmente realistiche – e lavorate con una spatola lunga, con colpi inferti alla superficie stessa con una gestualità ritmica, che caratterizza i modi della grande pittura novecentesca.
Scolpire il quadro con il "machete". Un'imprimitura spessa di cortecce d'albero e il lavoro di lama in Kiefer
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