Sei anni fa l'addio a Bonalumi, il maestro delle tele estroflesse

Protagonista del Novecento, condivise il percorso creativo con Castellani e Piero Manzoni, fondò il gruppo "Nuova scuola europea" e fu un personaggio di spicco a livello internazionale. Raffinato poeta, si è anche occupato di scenografia

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Agostino Bonalumi
Agostino Bonalumi

on Agostino Bonalumi, scompare uno dei grandi maestri astrattisti del Novecento italiano. Sono già passati sei anni dalla morte del maestro delle tele estroflesse. Era il 18 settembre 2013.
L’artista nasce il 10 luglio 1935 a Vimercate, Milano. Compie studi di disegno tecnico e meccanico. Tiene la sua prima personale nel 1956 alla Galleria Totti di Milano. Nel 1958 nasce il gruppo Bonalumi Castellani e Manzoni con una mostra alla Galleria Pater di Milano, alla quale seguiranno altre mostre a Roma, Milano e Losanna. Nel 1961 alla Galleria Kasper di Losanna è tra i fondatori del gruppo “Nuova Scuola Europea”. Arturo Schwarz acquista sue opere e nel 1965 presenta una mostra personale di Bonalumi nella sua galleria di Milano, con presentazione in catalogo di Gillo Dorfles. Nel 1966 inizia un lungo periodo di collaborazione con la Galleria del Naviglio di Milano che lo rappresenterà in esclusiva, pubblicando nel 1973 per le Edizioni del Naviglio un’ampia monografia a cura di Gillo Dorfles.
Una delle tele estroflesse di Agostino Buonalumi, morto a 78 anni

Nel 1966 è invitato alla Biennale di Venezia con un gruppo di opere, e nel 1970 con una sala personale. Segue un periodo di studi e di lavoro nei paesi dell’Africa mediterranea e negli Stati Uniti dove si presenterà con una personale alla galleria Bonino di New York.
Nel 1967 è invitato alla Biennale di Sao Paulo e nel 1968 alla Biennale dei Giovani di Parigi Ha realizzato opere di pittura-ambiente quali, nel 1967, “Blu Abitabile” per la mostra “Lo Spazio dell’Immagine”, a Foligno; nel 1968 “Grande Nero”, per una mostra personale al Museum am Ostwall di Dortmund; nel 1979, nell’ambito della mostra, curata da Francesca Alinovi e Renato Barilli, “Pittura Ambiente” a Palazzo Reale di Milano, l’opera “Dal giallo al bianco e dal bianco al giallo”, dove l’ambiente considerato attività dell’uomo, è analizzato come attività primaria e cioè psicologica, così come in “Ambiente Bianco – Spazio trattenuto e spazio invaso”, realizzato nel 2002 per la Fondazione Guggenheim di Venezia. Nel 1980 a cura della Regione Lombardia è allestita, a Palazzo Te di Mantova, con la cura di Flavio Caroli e Gillo Dorfles, un’ampia rassegna che illustra l’intero arco della sua opera.
L’accademia Nazionale di San Luca ha conferito a Agostino Bonalumi il “Premio Presidente della Repubblica” 2001 per la scultura. Nell’occasione viene presentata una mostra retrospettiva dell’artista nelle sale dell’Accademia, accompagnata da una monografia a cura di Achille Perilli.  Si è occupato di scenografia e, raffinato poeta, ha pubblicato numerose raccolte di liriche. Il punto fermo però erano sempre quelle tele, “estroflesse”, trasformate cioè in sculture di pittura.
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Il catalogo ragionato in due volumi dell’opera di Agostino Bonalumi (1935–2013) è uno strumento essenziale per l’informazione sull’artista, sia dal punto di vista culturale che, più specificamente, del mercato dell’arte contemporanea. Mentre il primo volume fornisce uno studio monografico ed esamina il contesto culturale in cui ha lavorato per oltre mezzo secolo, il secondo costituisce il catalogo completo di circa duemila opere, dal suo debutto alla sua morte. La pubblicazione offre una guida accademica per coloro che desiderano comprendere il corso delle sue opere e fornisce dettagli sulla sua opera grazie all’Archivio Agostino Bonalumi, che per anni ha rintracciato e catalogato tutte le sue opere e ora rende i risultati disponibili per i collezionisti. Qui trovi il libro in vendita su Amazon
 
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Nella suggestiva poesia Un’altra sera Agostino Bonalumi (n. 1935) delinea i “tratti” dell’inspirazione artistica, che è sia sublime che intangibile, e che finisce per amalgamarsi in quel “vetro d’ombra” in cui ogni memoria e ogni desiderio scivolano. Bonalumi, poeta e grande interprete di arte visiva, tratteggia uno spazio che ai nostri occhi si avvale di un intenso uso di ombre e di metafore: è un spazio che affonda nell’Altro, nel Mistero, e che tende ad invadere la concreta, finora intangibile, dimora della nostra fisicità. Con le mutevoli e vitali ombre che prendono vita nelle sue famose estroflessioni, l’artista ci mostra ciò che non ci era dato vedere. Concentrando spesso l’attenzione sulle ombre, oltre il vero e il visibile, Bonalumi riempie i suoi lavori di un potere visionario e misterioso, un promemoria della “metaforica molteplicità del segno”, che il grande pittore metafisico De Chirico (1889-1978) attribuì all’architettura.
http://www.libreriauniversitaria.it/agostino-bonalumi-glass-shadows-works/libro/9788864031477?a=439031

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Redazione
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