Al MIC di Faenza la scultura internazionale del XX secolo

Nella nuova sezione, oltre 100 sculture in ceramica di artisti internazionali, dal 1950 in avanti, si aggiungono al percorso espositivo del Museo faentino

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Scultura Internazionale del XX secolo
MIC – Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, viale Baccarini 19
Apertura: mar-dom ore 10-19
Info: 0546 697311, www.micfaenza.org
Ingresso: 8 euro, ridotto 5 euro[/box]
[U]na nuova e importante sezione dedicata alla scultura internazionale del XX secolo va ad aggiungersi al percorso espositivo permanente del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza.


Sono oltre un centinaio le opere esposte a documentare la straordinaria vivacità della scultura ceramica del XX secolo dagli anni Cinquanta in avanti: opere giunte nelle Collezioni faentine grazie al Premio Faenza e alle tante donazioni di personalità significative che hanno creduto nella scientificità e nella unicità delle raccolte faentine.
Continua così il lavoro del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza che da tempo ha avviato una serie di attività di promozione del proprio importante ed ineguagliabile patrimonio, attraverso la realizzazione e l’incremento di sezioni permanenti. Le sezioni di arte sacra, di arte orientale, di arte precolombiana (che comprende, oltre alle ceramiche esposte, anche una ricca sezione di tessuti), di mattonelle e rivestimenti parietali, hanno portato alla pubblica fruizione oltre 2000 manufatti, prima custoditi nei depositi.

Carmen Dionyse (Belgio), Scultura, 1965, terracotta smaltata
Carmen Dionyse (Belgio), Scultura, 1965, terracotta smaltata

“Parallelamente alla mostra in corso al Museo, fino al 1 febbraio, La ceramica che cambia – spiega Claudia Casali, direttrice del MIC – si rintracciano in questa sezione modalità progettuali e poetiche molto simili, nonostante ciascun Paese, rappresentato da autori di alto livello, abbia peculiarità artistiche legate alla propria cultura ceramica. Sono molto soddisfatta di questo risultato che segue la vocazione ‘internazionale’ della nostra realtà museale. Portare alla pubblica fruizione il nostro patrimonio, anno dopo anno, deve essere l’obbiettivo di ciascun Direttore, nel rispetto di criteri di scientificità e valorizzazione. Questa sezione sarà un work in progress poiché le opere verranno sostituite ed integrate soprattutto nella parte relativa agli ultimi anni, in relazione agli esiti dei vari Premi Faenza e per fornire al visitatore nuovi stimoli e suggestioni alla visita alle nostre Raccolte”.
“Vorrei sottolineare e ringraziare per la loro preziosa collaborazione la Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio di Faenza e la Regione Emilia Romagna – conclude il Presidente del MIC Pier Antonio Rivola – che in questi anni con il loro sostegno ci hanno permesso di realizzare l’importantissimo compito di portare in mostra una consistente parte di capolavori prima custoditi nei depositi”.
Betty Woodmann (Usa), Caffettiera, anni ’90, terraglia
Betty Woodmann (Usa), Caffettiera, anni ’90, terraglia

Tra gli artisti più significativi entrati a fare parte della sezione si ricordano la finlandese Rut Bryk, il statunitense Paul Donhauser, l’ungherese Imre Schrammel, l’argentino Carlos Carlè, il belga Mirko Orlandini, il giapponese Suhearu Kukami, la cecoslovacca Jindra Vikova, lo spagnolo Claudi Casanovas, la statunitense Betty Woodman, il cinese Lu Bin, le argentine Ana Cecilia Hillar e Silvia Zotta e la finlandese Paivi Rintaniemi.
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