Andy Warhol. L’allegria commerciale del teschio. Una storia americana

Dal 12 ottobre 2013 al 2 febbraio 2014, a Pisa, 230 trenta opere ripercorreranno l'iter creativo dell’artista che tanto ha rivoluzionato l’arte del XX secolo.

[P]ISA – Duecento trenta opere, provenienti dall’Andy Warhol Museum di Pittsburgh e da numerose collezioni americane ed europee, ripercorreranno – dal 12 ottobre 2013  al 2 febbraio 2014 – l’iter creativo dell’artista che tanto ha rivoluzionato l’arte del XX secolo.

Dopo le mostre dedicate a Chagall, a Mirò, a Picasso e a Kandinsky, che hanno portato a Pisa oltre 300.000 visitatori in quattro anni, BLU | Palazzo d’arte e cultura aprì nel 2014 le porte, all’arte di Andy Warhol. Un evento interessante perchè ha permesso di mettere in luce il processo di valorizzazione – attraverso tecniche di matrice pubblicitaria – di immagini popolari di diversa e opposta natura – i fiori o il teschio, Marilyn o Mao – ai quali Warhol ha fatto perdere ogni possibile sfumatura di connotazione negativa, trasformandole in immagine colorate, come prodotti di un supermercato.

 

Il percorso individuò i temi che fanno di Warhol la più emblematica icona del mutamento storico e culturale della seconda metà del Novecento, periodo che ha spostato la centralità dell’arte dall’Europa agli Stati Uniti, attraverso opere quali i Brillo Box, o le Campbell Soup – per la rivoluzione della Pop Art – le grandi tele dedicate ai Most Wanted Men – a sottolineare l’incubo della violenza che lo colpirà drammaticamente – i ritratti di Marylin Monroe, Liz Taylor, Mick Jagger, ma anche di Mao – per trasformare l’immagine in icona universale eterna, con l’approdo a una ricerca più dentro l’arte e la storia della pittura con esiti vicini all’astrazione.


 

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa