L’area è specchio di un’élite militare o amministrativa medievale. Le perline di vetro portate alla luce formavano probabilmente collane o braccialetti. I defunti erano accompagnati da armi.
Gli archeologi dell’Istituto di Archeologia dell’Accademia Russa delle Scienze, in collaborazione con il Museo Storico Statale, hanno recentemente condotto una serie di scavi presso la necropoli di Gnezdilovo, situata nei pressi di Suzdal, nell’oblast di Vladimir, in Russia. Questo sito, scoperto per la prima volta nel 1851, ha rivelato nuove informazioni sulla struttura sociale e culturale della Russia nord-orientale durante l’XI e il XII secolo.
Nonostante la scoperta iniziale di oltre un secolo e mezzo fa, uno studio geofisico ha evidenziato che gran parte del cimitero, esteso su un’area di 7,4 acri, è rimasto in gran parte inesplorato fino ad oggi. Questa nuova fase di scavi ha portato alla luce circa 50 sepolture intatte, offrendo uno sguardo unico su un periodo cruciale della storia antica della terra di Suzdal.
Le sepolture rinvenute hanno rivelato oggetti di grande valore, che testimoniano l’alto rango sociale degli individui sepolti. Tra questi reperti si annoverano gioielli, come anelli con soggetto religioso, anelli con sigillo e perle di vetro, oltre a armi come coltelli di ferro e asce da battaglia. Questi oggetti, oltre a essere testimonianze materiali di un passato lontano, forniscono preziose informazioni sui costumi funerari e sull’organizzazione sociale di quell’epoca.
Particolarmente significativa è la sepoltura denominata n. 59, dove gli archeologi hanno scoperto una struttura di legno che conteneva i resti di un uomo. Accanto allo scheletro, sono stati trovati una fibbia di bronzo a forma di lira, un coltello, un’ascia da battaglia e un recipiente di ceramica rotto. Questi oggetti, in particolare la fibbia, potrebbero indicare lo status elevato del defunto e suggeriscono la sua appartenenza a un’élite militare o amministrativa.
Un’altra sepoltura di grande interesse è la n. 49, dove i ricercatori hanno rinvenuto un’altra struttura funeraria in legno, insieme a pezzi di equipaggiamento da cavaliere, come staffe e una fibbia da sottopancia, utilizzata per fissare la sella al cavallo. Anche in questa sepoltura è stata trovata un’ascia da battaglia, caratterizzata da una tacca semicircolare alla base e un calcio scolpito, che la accomuna ai tipi di asce più comuni nella Rus’ dell’XI e dell’inizio del XII secolo.
L’importanza delle scoperte a Gnezdilovo è sottolineata dall’Istituto di Archeologia dell’Accademia Russa delle Scienze, che ha dichiarato: “La presenza di sepolture accompagnate da equipaggiamento per cavalli e armi conferisce al cimitero di Gnezdilovo le caratteristiche di un cimitero di squadra speciale, che si distingue tra gli altri monumenti funerari di Suzdal Opolye. Quattordici asce da battaglia sono state recuperate dagli scavi di Gnezdilovo, la più grande collezione di armi di questo tipo rinvenuta nella Rus’ nord-orientale in tempi moderni”.
Queste scoperte offrono non solo un arricchimento della nostra conoscenza storica, ma rappresentano anche un’importante testimonianza delle complesse strutture sociali e militari che caratterizzavano la Rus’ nord-orientale in un periodo di profonda trasformazione. I risultati degli scavi a Gnezdilovo continueranno a essere oggetto di studio, contribuendo a una comprensione più approfondita della storia antica della Russia.