Tra i materiali e gli appunti che Leonardo accumulava figurano anche alcuni raccontini che hanno la valenza di barzellette. Sono le cosiddette facezie. Ne proponiamo alcune, nella redazione originale, con la versione in italiano contemporaneo per favorirne la comprensione. Il riso e il sorriso sono, anche per Leonardo, tratto distintivo dell’umanità e intensa espressione dei moti dell’anima
Nei codici vinciani sono presenti anche facezie e storielle comiche che l'artista-scienziato annotò con la stessa dignità riservata ai pensieri più alti. La poetica del sorriso e del riso - che attraversa la sua opera pittorica - non è smentita dagli scritti che presentiamo in questo articolo. Scrisse anche barzellette oscene. Come quella del prete che...
Il tema iconografico è ricorrente in numerosi palazzi e castelli italiani. La stratificazione dei significati - e pertanto la polisemia - contempla l'analisi di un'allusione più apertamente erotica, venata da un'idea di ribaltamento dei ruoli sessuali, percorsa da una vena sado-masochista. Così la libido assale in tarda età: a San Gimignano il crollo amoroso di Aristotele è rappresentato in opposizione ai leciti piaceri dei coniugi. La leggenda divenuta pittura trae origine da un racconto che ricostruisce la vendetta di Alessandro Magno sul maestro troppo vigile nei confronti della morale. L’allievo trova una prostituta, e per l’erudito è umiliazione. Anche se, alla fine, la retorica lo salverà
Qual è lo stile di Chagall? Potremmo parlare di fauvismo onirico. Colori potenziati in modo espressionista - come Van Gogh -, deformazioni - qui gioiose - delle figure, primitivismo, joie de vivre matissiana. I suo dipinti non hanno nulla della scientificità del rilevamento surrealista del sogno, nonostante si inseriscano in una dimensione onirica, che egli coglie sia dal proprio passato che, come appare evidente, da un'osservazione delle opere di Gustave Moreau (Parigi, 6 aprile 1826 – Parigi, 18 aprile 1898), pittore simbolista che mostra un mondo sovrannaturale, popolato di creature spirituali, che si collocano tra gli uomini e gli angeli
Catturare la realtà attraverso segni stenografici e telegrafici. Maurizio Bernardelli Curuz sottolinea la relazione tra la pittura di Monet e il diffondersi della stenografia e della telegrafia. La scrittura rapida e sintetica della stenografia contribuì a suggerire al maestro modalità diverse di captare e di restituire all'osservatore il brulichio della moltitudine dei fenomeni luminosi?
La ruota è la fortuna. La fortuna della vita. Essa gira fino a quando l'uomo è vivo e può sospingerlo, per puro caso o per qualche piccolo merito, orientandone il corso, verso la ricchezza - rappresentata dal bel mantello, alla nostra sinistra o verso la povertà (gli abiti rudi, la bisaccia, il bastone del povero e del vagabondo). Comunque sia è sempre il caso, considerata la circolarità della ruota, a creare una fortuna - anche economica - all'individuo o a costringerlo nella povertà assoluta.
I processi per stregoneria vengono celebrati in Italia - e soprattutto nel settentrione - tra la fine del Quattrocento e il Cinquecento, periodo che coincide con il fenomeno rinascimentale e con il Manierismo. Ciò significa che gli artisti, rappresentando streghe, demoni o personaggi mitologici sinistri - non occupavano tanto zone immaginarie o fantastiche, ma trasferivano spesso sulla tela o sulle tavole immagini desunte dalle voci popolari o diffuse dai sacerdoti o provenienti dagli interrogatori processuali. Le fonti erano pertanto molto vicine. E tutta la società dell'epoca era fortemente permeata da una visione magica del mondo, che si intersecava con le acquisizioni scientifiche reali
La scoperta dell’America portò nel vecchio continente l’antenata della zucca di Halloween e numerose altre varietà; ma Europa e Asia conoscevano già, da tempi antichissimi, la Lagenaria, una zucca di piccole dimensioni, somigliante a una fiaschetta ( o forse dovremmo dire che per la forma della fiaschetta di vetro ci si ispirò alla lagenaria?) . Almeno dai tempi dei Romani, questo frutto asiatico ed europeo veniva consumato dal popolo che lo svuotava della polpa – poi lessata o cotta nel forno, accanto al pane- e ne trasformava la scorza in contenitori leggeri e impermeabili
Nella grande biografia dell’artista, scritta da Alessandro Cecchi, è posta in luce l’inclinazione scherzosa del pittore neoplatonico che contrasta con la sua pittura. Nell’affresco di Sant’Agostino scrisse clandestinamente una frase divertita e infamante nei confronti di un frate che era fuggito dal convento. Eccola…
Lei, quando stava accanto a Marc, si sentiva davvero volare come nei dipinti di Chagall. Quel loro primo incontro e l’inizio del grande amore sono tra i ricordi più toccanti raccontati da Bella in libro autobiografico. «Per anni il suo amore ha influenzato la mia pittura», dice Marc nella postfazione al libro