Opera realizzata attorno al 1724, Il rio dei mendicanti, sposta l'attenzione dalle zone più ricche della città, predilette dai collezionisti stranieri di Canaletto, al cuore popolare della città. Alla nostra destra vediamo, infatti, un agglomerato di case povere, dominate dalle baltresche, baldacchini che erano molto utilizzati, a quell'epoca, nella territorio della Serenissima per stendere i panni e come asciugatoi. Canaletto precedette - utilizzando in modo dettagliatissimo la camera ottica che gli permetteva di ricalcare le le linee di ogni edificio - e alimentò il desiderio della "fotografia". Cioè l'utilizzo di una tecnica che fosse più rispettosa possibile di ogni parte della veduta, al contrario del Capriccio, genere in cui angoli di una città venivano assemblati o re-inventati dai pittori. Ciò che consente di straordinario la tecnologia, anche in campo pittorico, è di ottenere oggi ingrandimenti che ci consentono di vedere un quadro fino alla trama della tela e capire come il maestro stendeva il colore. E soprattutto ci portano particolari invisibili a occhio nudo o poco evidenti a occhio nudo
La Torre venne ufficialmente aperta al pubblico alle ore 11:50 del 15 maggio 1889, nove giorni dopo l'inizio dell'Esposizione: erano passati esattamente due anni, quattro mesi e sette giorni da quando vennero inizialmente posate le fondamenta. Era naturalmente presente anche un registro degli ospiti, e il primo ad apporvi la propria firma fu lo stesso Eiffel. La torre, in ferro, pesa 10.100 tonnellate e nel 1889 era alta, dal suolo alla bandiera, 312,27 metri. Oggi, con l'antenna, la sua altezza, è di 324 metri. I 200.000 metri quadri di superficie della torre vengono riverniciati ogni sette anni - ciò consente la tenuta del metallo, per un totale di 60 tonnellate di vernice applicate in un intervento di durata 16 mesi per un costo totale di 3 milioni di euro
Da lontano il globo sembra Marte, "pianeta" dedicato al dio della guerra. Più da vicino pare il riccio di un castagno. Poi ecco emergere la verità. Ogni singola punta è un proiettile di pistola. Il lavoro è un sequel di Death Star, scultura del 1993 di Longo, qui più che raddoppiata come dimensioni e come numero di proiettili. Una dilatazione che invita a meditare sul terribile aumento negli incidenti provocati da armi da fuoco negli Stati Uniti negli ultimi 25 anni, ma anche sull'attrazione estetica - da superare - che armi e pallottole possono esercitare su di noi. Per sostenere gli sforzi finalizzati a ridurre la violenza privata con le armi, il 20% dei proventi della vendita di Death Star II sarà devoluto a Everytown for Gun Safety
All'apice del successo, durato decenni, Picasso si concesse un altro mutamento di vita, trasferendosi nel Sud della Francia, dove visse per trent'anni, fino alla morte, e ringiovanì, nello spirito, grazie a nuovi impulsi, nuova voglia di fare. Era Il Midi di Cézanne e di Matisse. Castelli, ville sontuose, parchi. Ecco un viaggio tra le sue abitazioni, ma anche i luoghi comunitari che cambiarono, grazie alla sua magica presenza. Picasso è nato spagnolo ma è morto francese
Paul Gauguin ha trascorso più di un anno a Pouldu nella casa di Marie Henry, La Buvette de la Plage, poi ricostruita. Con il termine buvette, in francese, si intende qualcosa di vicino al nostro vecchio concetto di osteria, dove si beveva, all'occorrenza si mangiava e, in alcuni casi, offriva anche - come una locanda - stanze per dormire. Paul Sérusier, Charles Filiger e Jacob Mayer di Hann si trasferirono qui durante l'inverno del 1889 e decorarono le pareti, le porte, le finestre e i soffitti della sala da pranzo. In precedenza il gruppo soggiornava a Pont-Aven ma poichè quella località iniziava ad essere oggetto di un turismo crescente, i pittori si trasferirono in un luogo più tranquillo. Le Pouldu è una località balneare della costa sud-occidentale del Finistère, nel nord-ovest della Bretagna (Francia nord-occidentale), situata lungo l'estuario sull'Oceano Atlantico del fiume Laïta. Dal punto di vista amministrativo, si tratta di una frazione del comune di Clohars-Carnoët
E' uso, in molti Paesi, evitare di sradicare gli alberi morti, utilizzando parte del tronco per realizzare sculture. Specie negli Stati Uniti, dove i tagliaboschi sono numerosi nelle ampie zone boschive, questa trasformazione, che richiederebbe tempi dilatati se fosse affrontata con martello e scalpello, viene virtuosamente e rapidamente compiuta dai taglialegna stessi che hanno acquisito un controllo straordinario della motosega. Eccoli all'opera nel filmato
Trasformare una stanza nel contenitore di un'installazione che accolga farfalle multicolori non è difficile. Necessita di un po' di pazienza, quella che è dote di tanti artisti - altri, invece, affidano l'idea a laboratori artigianali o a piccole industrie -. Comunque sia, ecco come si svolge l'operazione. Si prende - da internet o da un libro - l'immagine della farfalla che vogliamo ricalcare. Si taglia da una bottiglia di plastica trasparente una parte che abbia uguali dimensioni del disegno. La si sovrappone all'immagine. Si ripassa con un pennarello indelebile così da ricavarne linee e forma. Poi si agisce con un bello smalto. Il gioco è fatto. Da provare. Ricordate che la farfalla è l'anima, lieve, che vaga ed è ospite del corpo. E' colei che incontra Amore. Amore e Psiche, appunto, che appare sempre con il proprio attributo. una farfalla, appunto
Antoni Gaudí i Cornet , nato il 25 giugno 1852 in Reus o Riudoms, in Catalogna, morì il 10 giugno 1926 a Barcellona, dopo essere stato investito da un'auto. I suoi abiti erano così dimessi che si ritenne che l'uomo investito fosse un clochard. Questa la fine di uno dei più geniali "costruttori di mondi", architetto ma anche uomo di grande spiritualità e acuto pensatore. Il suo lavoro ha impressionato durevolmente l'architettura di Barcellona e costituisce un "eccezionale contributo creativo [...] allo sviluppo dell'architettura e delle tecniche di costruzione". Come tale, sotto il nome di "Opere di Gaudí", sette delle sue opere sono state inserite nell'elenco dell'Unesco, relativo al patrimonio dell'umanità: Park Güell , Palace Güell , Casa Milà , Casa Vicens , la facciata della Natività e la cripta della Sagrada Familia , Casa Batlló e la cripta della Colonia Güell
Il rustico - rus ruris, campagna - è lo stile campagnolo. Di fatto precedere il razionalismo perchè è di per sè, nella maggior parte, bellezza scaturita dalla massimizzazione dell'efficacia dell'utensile. Esiste anche un rustico arricchito che nacque da ceti sociali di provenienza contadina che segnavano uno status diverso, attraverso la ricchezza della decorazione. E si accertano anche apparati decorativi più sobri, legati a una sorta di marchio territoriale e legati a fonti religiose, cristiane o pagane che fossero. Oggi il neo-rustico è sorpassato come la pittura dei naif. Restano invece gli arredamenti direttamente collegati al passato, con poche patinature e vernici o trasformati in chiave pop
La lavorazione delle fotografie, attraverso l'estrapolazione di ogni linea, seguita da altre procedure, consentì, con un sistema che si rivelava ottimo per la produzione di manifesti pubblicitari , di realizzare gli apprezzati ritratti che oggi hanno un valore stratosferico. Volete provare il sistema Warhol? O, più semplicemente, volete vedere come sono nati i ritratti di Mao, quelli di Marilyn, gli autoritratti? Un video della Fondazione Warhol ci conduce, passo dopo passo, producendo un ritratto del maestro, verso la risposta ad ogni nostro interrogativo