Gli specchi di Baj. “Certamente” scriveva nel lontano 1960 il poeta e critico d’arte francese André Pieyre de Mandiargues “si sarebbe già dovuto pensare a meglio utilizzare lo specchio tra gli innumerevoli materiali impiegati nell’arte moderna, tanto più che gli antichi specchi di Venezia avevano già mostrato, dietro le loro figurine incise, profondità pallide e insondabili. Spettava quindi a un italiano di constatarne e utilizzarne la scoperta.
Per molti, Mauro Corona (Baselga di Piné, 9 agosto 1950) è uno scrittore intenso ed eccentrico che vive nei boschi e un polemista tv. E' anche questo, ma soprattutto è un alpinista e uno scultore del legno. O meglio: è tutto questo, insieme. Personaggio eccentrico che ha scalato numerose vette italiane ed estere, aprendo oltre 300 vie nelle Dolomiti d'oltrepiave. È autore di svariati libri, alcuni dei quali bestseller. Risiede a Erto e Casso, in provincia di Pordenone, luogo d'origine dei genitori, che erano ambulanti, quando Mauro nacque. Dopo i primi anni dell'infanzia trascorsi in Trentino, la famiglia ritorna al paese d'origine, Erto, nella valle del Vajont in provincia di Udine (passato in provincia di Pordenone nel 1968) dove trascorre i successivi anni nella Contrada San Rocco. Fin da bambino segue il padre nelle battute di caccia come bracconiere, ed è proprio su questi monti, dove trascorse gran parte della sua gioventù, che nacque in lui la passione per la montagna e l'alpinismo
Attraverso il pensiero spiazzante del filosofo e gli eterni miti dell'antichità, Giorgio de Chirico individua l’esistenza di un linguaggio nascosto del mondo, che offre all’artista la straordinaria possibilità di nuove costruzioni
Stefano Roffi: "Il suo essere “romantico”, “verista”, “orientalista” non assumerà per lui, come per tanti altri, la gravità e lo spessore di vere e proprie ideologie; anche per questo, il trascorrere dall’una all’altra corrente, che in altri è spesso l’esito di un divenire esistenziale, in Pasini si verificherà senza problematiche e contraddizioni sofferte, perché si tratterà sempre dello stesso gusto – fortemente padano – dell’aderenza alla realtà delle cose". La mostra alla Fondazione Magnani Rocca a Mamiano di Traversetolo
Un mondo di oggetti suscitatori di stupefazione, miracolo dietro al quale c’è un solo autore: Dio. Il concetto di “mirabilia” che caratterizza il Medioevo è alla base del fenomeno delle Wunderkammer, oggetto di collezionismo nei secoli successivi
Claudio Chiavacci, premio finalisti Nocivelli 2017, illustra la propria opera: "La fotografia è stata scattata ad Assisi, una città in cui il turismo religioso legato alla storia di questo luogo, sembra sfociare in un incentivo a tutte quelle attività commerciali che reificano la fede, spacciandola per souvenir di dubbio gusto. Religione, diversità, assurdità. Tre temi che ho cercato di riassumere in un’immagine, aggiungendo un elemento di disturbo alla “scena”. Ho fatto indossare una maschera da asino alla modella con cui ho collaborato (Martina Lucidi) e sono riuscito a cogliere l’attimo in cui un frate percorre con passo deciso la piazza. Mi è sembrato che tutto questo creasse un interessante spunto di riflessione su ciò che è la norma e su ciò che è l’anomalia, ribaltando i ruoli, mettendo a confronto due identità opposte, creando un nuovo significato, stridente e rumoroso".
Poiché non perde le foglie - come sempreverdi sono l'edera e il cipresso, che sono spesso utilizzati nell'arte e nell'arredo urbano, dall'antichità, con funzioni semantiche contigue - esso significa essenzialmente immortalità e poi estende il suo significato a gloria immortale. L'alloro può essere anche utilizzato accanto ad altri simboli, come fosse un aggettivo iconico, sempre per significare eterno, imperituro e immortale.
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Anca Cernoschi è una giovane fotografa romena, tecnicamente molto preparata e con un piano di esplorazione sistematica della realtà che le rende onore. Interessante risulta lo sviluppo di progetti legati a filoni tematici precisi, come l'esplorazione degli elementi, nella loro purezza assoluta, primigenia, collegati al nudo. Qui presentiamo la serie dedicata all'Acqua, in cui l'artista dimostra di sviluppare il tema con intensità particolare, specie in alcuni scatti, come quello in cui l'abito e il riflesso della modella fluttuano nella corrente. Ora la fotografa, che risiede a Timisoara, città nella quale ha studiato arte e fotografia, è impegnata in una ricerca nella quale emerge il lato atemporale dell'Europa dell'Est e dei suoi abitanti
Lucina Brembati, ritratta da Lorenzo Lotto in questo dipinto del 1518 appartenente alla collezione dell’Accademia Carrara di Bergamo, indossa un pendente, a lungo considerato un corno amuletico. In realtà, si tratta di uno stuzzicadenti finemente realizzato in oro