“Masaccio? Il più grande pittore toscano di sempre” sostiene Luciano Bellosi. “Ma non dimentichiamo che dietro la ‘Trinità’ ci sono le idee rivoluzionarie sulla prospettiva artificiale e le geniali invenzioni dell’architetto della cupola di Santa Maria del Fiore”
A Torino un’ampia selezione del genere fra Rousseau e Ligabue. Il punto di incontro tra l’arte popolare e il capace serbatoio delle avanguardie
Andrea Appiani, vigoroso ed elegante cantore neoclassico, dipinse anche soggetti religiosi. Lo studio di un inedito emerso di recente da una collezione privata
La collezione dei mantovani dispersa dai lanzichenecchi torna a Palazzo Ducale. Quadri e oggetti, com'erano collocati nel '600, in una grande mostra dopo l'inseguimento di ventimila pezzi smarriti. Ne abbiamo parlato con Raffaella Morselli
Così, nel Cinquecento, si definivano i Paesi Bassi. Una mostra a Milano, nelle sale di Palazzo Reale, ricostruisce i legami tra artisti olandesi e fiamminghi e la committenza lombarda. Originalità e stereotipi degli “inventori della luce”
Una mostra di disegni prestati dal Louvre conferma la teoria di una peculiarità dell'arte nella città felsinea del XVI secolo, sviluppata attraverso due polarità espressive antitetiche ma coesistenti
Roberto Longhi lo definiva “autore di cartoni colorati”. Una mostra a Montefalco propone ora la rivalutazione di un narratore d’immagini capace di rielaborare in piena autonomia la lezione di Ghiberti e del Beato Angelico
Una mostra a Roma per sostenere la tesi dell’estraneità dell’autore al movimento di Warhol e gli evidenti influssi esercitati sulla sua opera dalla tradizione europea
Torno a parlare di Salvatore Sava. Il motivo è semplice. Questo artista mi è congeniale. Mi capita spesso - guardando alla sua produzione - di trovarvi affinità, tanto rilevanti quanto, talvolta, impreviste e imprevedibili. I lettori della nostra rivista ricorderanno, forse, le mie riletture di due opere di Sava (“Stile” 55), “Magica Luna” e “Le tre lune”. Me ne ero servito - per così dire - per ribadire una convinzione di fondo, alla base del mio credo creativo: per sostenere, cioè, che il Colore non vada lasciato a se stesso, ma vada piuttosto rafforzato dalla Materia. Quel concetto di Colore come entità inscindibile della Materia, insomma, che non mi stanco di ripetere, e che determina il perimetro delle mie contiguità con l’uno o l’altro artista. Ora chiedo invece aiuto a Salvatore Sava per parlare di Forma. Chiedo aiuto ai suoi “Fiori di pietra”.
Sono quelle che segnano - pur nella diversità di percorsi e d’intenti - lo speciale rapporto tra arte e moda. Lo sostiene Gianfranco Ferré in questa lunga intervista in esclusiva per Stile. “Amo dipinti e sculture segnati da un forte dinamismo. Ma anche i volti di Utamaro, le pulsioni cubiste e Dada, le figure di Giacometti e Modí...”