Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz

Trento apre la ricca Villa romana di Orfeo. I lavori saranno ultimati in giugno. Le immagini

Si tratta di una ricca abitazione situata all’esterno della cinta muraria. La costruzione risale al I-II secolo d.C. e si articola in due parti separate da uno spazio aperto. Di particolare pregio è un’ampia sala di rappresentanza pavimentata interamente da un mosaico policromo che rappresenta Orfeo che con la sua musica incanta le belve. La villa disponeva di numerosi vani, fra i quali un impianto termale con spogliatoio e stanza per il bagno caldo e un secondo ambiente decorato finemente a mosaico

Scavano per realizzare una chiesa in provincia di Caserta e trovano un’imponente fornace romana

Il territorio di San Prisco, originariamente, era in buona parte compreso nelle mura della città di Capua. La restante parte era adibita prevalentemente come necropoli della città di Capua. Questo è confermato dal ritrovamento presso la località chiamata Ponte di San Prisco, vicino al limite della cinta muraria della Capua antica, di resti di una necropoli del IV secolo a.C. Di eccezionale importanza è stato il ritrovamento nel 1997 da parte della Soprintendenza dei Beni Archeologici dell'impianto dell'antico tempio di Giove della città di Capua in San Prisco nella località Costa delle Monache, come sostenuto anche dal Beloch e da autori classici. L'edificio è datato fra il III e il II secolo a.C.

Necropoli romana emerge durante lavori in Friuli. La località esatta tenuta segreta per timore di furti

Rivignano Teor, Rivignan Teôr è un comune italiano sparso di circa 6mila abitanti del Friuli-Venezia Giulia. Istituito il 1º gennaio 2014 dalla fusione dei comuni di Rivignano e Teor, il capoluogo si trova nel centro di Rivignano, con il territorio che è attraversato dal corso del fiume Stella che rappresenta l'elemento identitario dell'intero territorio per l'alto profilo naturalistico, antropomorfologico nonché storico

Due splendide Muse scolpite in epoca romana tornano alla Reggia di Caserta dopo 90 anni di assenza

Nel 1933 le due muse furono portate a Napoli per essere collocate negli uffici della Soprintendenza, spezzando così il forte legame con il luogo al quale Maria Carolina le aveva destinate. La regina desiderava, infatti, costruire per la sua libreria privata, Tempio del Sapere, un ambiente colto e raffinato, orientato al gusto per l’antico e alle suggestioni della cultura classica. Scelte appositamente dalla sovrana, si inserivano perfettamente nel programma decorativo di impronta neoclassica da lei immaginato.