Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz

Scarpe e seduzione nell’antichità. Dai sandali delle cortigiane con la scritta “Seguimi” agli stivaletti colorati

Nel mondo classico la foggia delle calzature costituiva spesso connotazione tipica di ben precise categorie sociali. Le caligae chiodate, ad esempio, erano usate prevalentemente dai soldati perché ideali per le lunghe marce, mentre i calcei, simili a bassi stivaletti e spesso vivacemente colorati se indossati dalle donne, connotavano le classi più elevate (patrizi, senatori e imperatori). Le fonti tramandano che le cortigiane, invece, erano solite indossare sandali che recavano, sul lato inferiore della suola, dei chiodini disposti in maniera tale da lasciare sul terreno un’impronta con la scritta “seguimi”

Il centenario di Roy Lichtenstein viene celebrato a Parma con 50 opere a Palazzo Tarasconi

La mostra, curata da Gianni Mercurio, patrocinata dal Comune di Parma e prodotta da GCR, General Service and Security, con la Direzione Artistica di WeAreBeside, per l’ideazione di MADEINART, presenta i numerosi temi affrontati dal grande artista americano attraverso una selezione di oltre 50 opere (edizioni e serigrafie, sperimentazioni su metallo, tessuti e plastica oltre a fotografie e video) provenienti da prestigiose collezioni europee e americane

Riaperto Il Labirinto della Masone, voluto dall’editore, designer, collezionista d’arte e bibliofilo Franco Maria Ricci

Il parco culturale, nato nel 2015 da un progetto di Franco Maria Ricci stesso insieme agli architetti Pier Carlo Bontempi e Davide Dutto, è un borgo che si estende per otto ettari dove il tempo sembra essersi fermato, un luogo da scoprire e riscoprire più e più volte e, insieme, un museo inconsueto e ricco di opere significative per la storia dell’Arte italiana e internazionale.

Acquedotto romano, tempietto e strutture antiche emergono dagli scavi per la strada delle Marche

Sul lato Sud di un'antica strada riemersa è stata messa in luce anche una piccola struttura votiva in muratura a pianta quadrangolare aperta sul lato est. A testimonianza della defunzionalizzazione rituale avvenuta in antico, è emersa una lastra di rivestimento in terracotta decorata a rilievo con due palmette contrapposte e due spirali oblique su cui era collocata una moneta in bronzo inquadrabile cronologicamente all’ultimo quarto del I secolo a.C.

209 monete romane trovate grazie a un animale. Si cerca nella grotta del tasso. Gli archeologi: “Ce ne sono altre”

Il recupero è avvenuto con il criterio d'urgenza perchè l'animale, scavando alla ricerca di radici e di larve, ha reso evidente il tesoretto tra la terra. Si ritiene che la grotta possa contenere altri depositi monetari forse creati in previsione dell'arrivo di invasori, nel V secolo, durante il periodo drammatico di disfacimento dell'Impero romano