Per la riapertura dei nuovi spazi espositivi di Palazzo dei Diamanti una grande mostra su Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa. Una mostra che percorre l'altro Rinascimento, quello magico, che si sviluppò nelle corti padane
Gli archeologi ritengono di aver trovato l'unico dildo romano conosciuto a grandezza naturale, scoperto in un fosso in quelli che erano i margini settentrionali più estremi dell'impero. L'oggetto è stato esposto in queste ore nello spazio museale di Vindolanda
Una carrellata tra i gusti del nostro passato remoto, tra anelli e fibule, tra spille e pendenti. Le aste attirano la curiosità del pubblico
Nel mondo classico la foggia delle calzature costituiva spesso connotazione tipica di ben precise categorie sociali. Le caligae chiodate, ad esempio, erano usate prevalentemente dai soldati perché ideali per le lunghe marce, mentre i calcei, simili a bassi stivaletti e spesso vivacemente colorati se indossati dalle donne, connotavano le classi più elevate (patrizi, senatori e imperatori). Le fonti tramandano che le cortigiane, invece, erano solite indossare sandali che recavano, sul lato inferiore della suola, dei chiodini disposti in maniera tale da lasciare sul terreno un’impronta con la scritta “seguimi”
Cardone ha avvisato la Soprintendenza del ritrovamento e ha correttamente deciso di consegnare il reperto alla Soprintendenza stessa. E' presumibile che l'ente disporrà un sopralluogo nella zona per capire se il pezzo sia stato anticamente gettato o se esso sia scivolato, con il tempo, da un deposito archeologico
Una scoperta archeologica eccezionale. L'oggetto presenta le insegne del padre e del fratello della moglie di Enrico VIII. Il detectorista stava passeggiando non lontano dal palazzo dei Bolena
La mostra, curata da Gianni Mercurio, patrocinata dal Comune di Parma e prodotta da GCR, General Service and Security, con la Direzione Artistica di WeAreBeside, per l’ideazione di MADEINART, presenta i numerosi temi affrontati dal grande artista americano attraverso una selezione di oltre 50 opere (edizioni e serigrafie, sperimentazioni su metallo, tessuti e plastica oltre a fotografie e video) provenienti da prestigiose collezioni europee e americane
Il parco culturale, nato nel 2015 da un progetto di Franco Maria Ricci stesso insieme agli architetti Pier Carlo Bontempi e Davide Dutto, è un borgo che si estende per otto ettari dove il tempo sembra essersi fermato, un luogo da scoprire e riscoprire più e più volte e, insieme, un museo inconsueto e ricco di opere significative per la storia dell’Arte italiana e internazionale.
Sul lato Sud di un'antica strada riemersa è stata messa in luce anche una piccola struttura votiva in muratura a pianta quadrangolare aperta sul lato est. A testimonianza della defunzionalizzazione rituale avvenuta in antico, è emersa una lastra di rivestimento in terracotta decorata a rilievo con due palmette contrapposte e due spirali oblique su cui era collocata una moneta in bronzo inquadrabile cronologicamente all’ultimo quarto del I secolo a.C.
Il pezzo può essere inserito in ogni arredamento. L'opera è stata realizzata con la tecnica dell'olio su tela.