Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz

Campania by Night, 40 appuntamenti a partire dal Parco archeologico di Pompei

L’anteprima al Parco archeologico di Pompei è stata affidata alla presentazione del libro “La Fortuna” di Valeria Parrella, Feltrinelli Editore. A intervenire in dialogo con la scrittrice, il Direttore generale dei Musei Massimo Osanna e il Direttore del Parco archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel. Con l’occasione è stato intitolato ad Annamaria Ciarallo, madre della scrittrice, il Laboratorio di ricerche applicate del Parco di cui è stata istitutrice e per anni responsabile, dando un importante impulso alla ricerca, soprattutto nel campo della conservazione dei reperti organici e degli studi di botanica applicata all’archeologia.

Autunno sotto il segno di Giovanni Fattori. 130 opere in una monografica a Palazzo Blu di Pisa

L’esposizione, articolata in 11 sezioni, racconta l’eccitante avventura di un gruppo di giovani pittori progressisti, toscani e non, che – desiderosi di prendere le distanze dall’istituzione accademica nella quale si sono formati, sotto l’influenza di importanti maestri del Romanticismo come Giuseppe Bezzuoli e Francesco Hayez – giungono in breve tempo a scrivere una delle più poetiche e audaci pagine della storia dell’arte non solo italiana

Sant’Apollinare, “dica 33!”. Verifica sulle tessere dei mosaici auscultandole con stetoscopio

Il martelletto viene utilizzato per far vibrare lievemente le tessera musive. ìLo stetoscopio capta e amplifica il suono che consente di percepire se le tessere rispondono con un suono cupo, breve e "compatto" - segno che sono saldamente ancorate alla parete - o se si comportano come se avessero dietro di sè una minuscola cassa acustica, segno, questo, della presenza di di piccole cavità retrostanti, che segnalano la possibilità di un processo di distacco.

Adeline, la figlia degli albergatori di Van Gogh: “Troppe fantasie sulla morte del pittore. Io ho visto e ora vi racconto”

Ecco ciò che so della sua morte. Quella domenica era fuori immediatamente dopo pranzo, il che era insolito. Al crepuscolo, non era ancora tornato, il che ci sorprese moltissimo, perché estremamente corretto nei suoi rapporti con noi, arrivava sempre ai pasti regolari. Eravamo tutti seduti sulla terrazza del caffè, cosa che succedeva solo la domenica dopo il trambusto di una giornata più stancante dei giorni feriale. Quando vedemmo arrivare Vincent, era calata la notte- Dovevano essere circa le nove