Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz

I segreti delle tombe antiche svelati dal Politecnico di Milano attraverso le immagini satellitari

Non ci sono fonti scritte su queste tombe, e gli scavi sono rari e limitati a quelli più piccoli, poiché i più grandi sono considerati le tombe dei primi imperatori semileggendari e, come tali, sono rigorosamente protetti dalla legge. La protezione si estende anche all'esterno: molti monumenti sono recintati e non è consentito entrare nel perimetro. Per questi motivi è impossibile ottenere misurazioni accurate di dimensioni, altezza e orientamento . Inoltre, il loro numero scoraggia qualsiasi indagine sul campo. Viene quindi naturale studiarli utilizzando immagini satellitari ad alta risoluzione, che forniscono strumenti semplici ma molto potenti per le indagini di telerilevamento

Vite silenziose. In una luce alla Vermeer. Still life di Christopher Broadbent a palazzo Baviera di Senigallia

Nato e cresciuto in Inghilterra, ha studiato cinematografia e fotografia a Parigi all'Institut des Hautes Etudes Cinèmatographiques. Dopo alcuni anni a Roma come aiuto regista, si è trasferito a Milano per lavorare nella fotografia pubblicitaria ed editoriale. Premiato sia in Italia che negli Stati Uniti per i suoi lavori fotografici, da dieci anni si dedica alla sua ricerca intorno alla natura morta

Ridisegnare lo spazio. Quattro artisti indicano nuovi punti di vista attraverso la fotografia. La mostra a Bologna

LABS Contemporary Art presenta "Ridisegnare lo spazio", a cura di Angela Madesani. La mostra propone i lavori di quattro artisti che lavorano con il mezzo fotografico: Marina Caneve, Giulia Marchi, Andreas Gefeller e Massimo Vitali. Il filo conduttore della mostra è l’idea di una rilettura dello spazio attraverso il linguaggio fotografico

Dal terreno emerge un nuovo anfiteatro romano mentre si scava per realizzare una rimessa per il canottaggio

La struttura fu costruita nel IV secolo, utilizzando la cavità creata da un cava di materiali edilizi. L'impianto era lungo circa 50 metri e largo 40 metri. Il muri erano intonacati, mentre gli spalti, probabilmente, contavano su una perduta struttura lignea. Secondo gli archeologi svizzeri si tratterebbe del più recente anfiteatro romano dell'Impero. Gli scavi iniziali hanno permesso anche di identificare gli elementi di accesso alla struttura

Collana d’oro di 1600 anni fa scoperta con il metal detector vicino a una palude. Ritrovamento isolato? Si studia l’area

Nei giorni successivi alla scoperta della collana l'intero campo in questione è stato perlustrato a fondo con metal detector anche dagli archeologi. Il rilevamento si è concluso senza risultati di rilievo, mentre dati interessanti sono giunti dallo scavo dell'area attorno al punto in cui l'oggetto era stato recuperato