Ciò che ha sconcertato i conservatori è stata una scelta artistica di Joshua Reynolds. Il pittore aveva deciso di rendere questo "demone" in modo letterale, sotto forma di una faccia macabra, posizionata proprio sopra il cuscino del cardinale morente. Questa sorprendente scoperta ha scatenato una diffusa disapprovazione e suscitato un acceso dibattito
Oltre 100 lettere inviate ai marinai francesi dalle loro fidanzate, mogli, genitori e fratelli – ma mai consegnate – sono state aperte e studiate per la prima volta da quando furono scritte nel 1757-8.
I quattro edifici dovevano essere composti in modo modulare (due a due), lasciando uno spazio intermedio fra loro, ove nello scavo di quest’anno è stata individuata una strada acciottolata, che dal decumano posto a nord del mercato e quindi dall’area della basilica portava al grande centro commerciale: essa permetteva il passaggio dei numerosi avventori che quotidianamente popolavano questi spazi e dei carri per il trasporto delle merci, come confermano anche le tracce individuate sul suo piano di calpestio
Il "villaggio a schiera" scoperto si estende su entrambi i lati di una piccola valle di ruscello ed è costituito da appezzamenti agricoli disposti in maniera regolare. Alcuni di questi appezzamenti presentano fosse libere nella zona anteriore rivolta verso il ruscello. Nell'area del villaggio, più precisamente nella parte nord-orientale, si trova un piccolo fortilizio ovale di circa 45 x 60 metri. Questo fortilizio era un castello appartenente alla nobiltà locale
Nelle vicinanze di questo edificio principale, gli archeologi hanno scoperto case fortificate simili a piccoli castelli. È qui che è stata rinvenuta la tomba di una coppia: la donna, con parti del cranio e del volto mancanti, e l'uomo, con un ricco corredo funerario che testimonia il suo status di capo militare.
"Partendo dalla situazione attuale in cui il pavimento musivo è stato trovato - dicono gli archeologi - si pensa che la superficie del mosaico sia di circa 30 metri quadrati. Assieme al mosaico, sono state portate alla luce strutture murali costruite con mattoni e legante di calce colorata, elementi decorativi, come frammenti di colonne, pitture murali, ceramiche ad uso quotidiano ecc. Tutti elementi che indicano che abbiamo a che fare con una villa di epoca romana. Questi reperti archeologici insieme al mosaico scoperto si pensa appartengano al periodo medio, cioè I - II dopo Cristo. Si prevede che gli scavi continueranno a fornire un chiaro panorama del sito archeologico, informazioni più complete sul periodo di costruzione e sull'estensione dell'edificio".
Non lontano dalla riva destra dell'Aisne fu costruito un palazzo reale, luogo di caccia frequentato da re, dignitari franchi, regine e dame di corte. L'abbazia di Saint-Etienne, fondata da Dagoberto I , ha ospitato numerosi sinodi. Vi furono sepolti Childeberto IV, Dagoberto IV e Clotario IV in particolare.
La regina Berta, moglie di Pipino e madre di Carlo Magno, morì a Choisy-au-Bac il 12 luglio 783 e vi fu sepolta
Tutte le monete prelevate sono in uno stato eccezionale e raro di conservazione. Solo 4 pezzi risultano danneggiati, anche se comunque leggibili. Il contesto cronologico delle monete è riscontrabile in un arco temporale tra il 324 (monetazione di Licinio) e il 340 d.C. Datazione confermata dalla presenza di monetazione di Costantino il Grande e da quella di tutti gli altri membri della famiglia presenti come cesari ma soprattutto dall’assenza di centenionales, coniati a partire d al 346 d.C. Il gruppo dei follis recuperato proviene da quasi tutte le zecche dell’impero attive in quel periodo ad eccezione di Antiochia, Alessandria e Cartagine.
Dopo aver aperto il sarcofago del cancelliere reale, archeologi e antropologi si sono trovati al cospetto dei resti di un uomo di circa 25 anni."Johoti Em Hat" è morto in età relativamente giovane. Soffriva di alcune malattie ossee, forse anche acuite dalla postura assunta - probabilmente sin da bambino - al tavolo da lavoro, ma in buona parte la sua fragilità ossea doveva essere causata da una situazione o condizione ereditaria, amplificata dall'ambiente - la sottrazione alla luce solare e, pertanto, un basso livello di vitamina D? -. La stessa fragilità ossea sarebbe stata riscontrata sugli occupanti di tombe vicine, molto probabilmente familiari del cancelliere stesso.
Il marchio che reca il nome di Trebellius potrebbe essere giustificato dal tentativo di raggiungere un completo controllo, da parte dei romani, dell'attività mineraria. Con questo marchio avrebbero potuto solo circolare semilavorati provenienti da attività gestite o controllate dai romani stessi. La preziosa scritta sarebbe pertanto un documento di accompagnamento durante i trasporti e nel corso dei controlli daziari. E' assai probabile che i romani si garantissero il monopolio dell'estrazione e che, forse per evitare furti di piombo già fuso o estrazioni non autorizzate, controllassero che la materia prima recasse il marchio di Stato. L'osservazione del reperto permette di ipotizzare che il lingotto sia stato parzialmente usato in loco perché, come possiamo vedere, pare evidente un taglio accurato di materiale dal "pane", nella parte superiore sinistra del parallelepipedo, taglio che non sarebbe compatibile con un'azione violenta esercitata dall'aratro nel terreno agricolo in cui il lingotto è stato trovato