Il "villaggio a schiera" scoperto si estende su entrambi i lati di una piccola valle di ruscello ed è costituito da appezzamenti agricoli disposti in maniera regolare. Alcuni di questi appezzamenti presentano fosse libere nella zona anteriore rivolta verso il ruscello. Nell'area del villaggio, più precisamente nella parte nord-orientale, si trova un piccolo fortilizio ovale di circa 45 x 60 metri. Questo fortilizio era un castello appartenente alla nobiltà locale
Nelle vicinanze di questo edificio principale, gli archeologi hanno scoperto case fortificate simili a piccoli castelli. È qui che è stata rinvenuta la tomba di una coppia: la donna, con parti del cranio e del volto mancanti, e l'uomo, con un ricco corredo funerario che testimonia il suo status di capo militare.
"Partendo dalla situazione attuale in cui il pavimento musivo è stato trovato - dicono gli archeologi - si pensa che la superficie del mosaico sia di circa 30 metri quadrati. Assieme al mosaico, sono state portate alla luce strutture murali costruite con mattoni e legante di calce colorata, elementi decorativi, come frammenti di colonne, pitture murali, ceramiche ad uso quotidiano ecc. Tutti elementi che indicano che abbiamo a che fare con una villa di epoca romana. Questi reperti archeologici insieme al mosaico scoperto si pensa appartengano al periodo medio, cioè I - II dopo Cristo. Si prevede che gli scavi continueranno a fornire un chiaro panorama del sito archeologico, informazioni più complete sul periodo di costruzione e sull'estensione dell'edificio".
Non lontano dalla riva destra dell'Aisne fu costruito un palazzo reale, luogo di caccia frequentato da re, dignitari franchi, regine e dame di corte. L'abbazia di Saint-Etienne, fondata da Dagoberto I , ha ospitato numerosi sinodi. Vi furono sepolti Childeberto IV, Dagoberto IV e Clotario IV in particolare.
La regina Berta, moglie di Pipino e madre di Carlo Magno, morì a Choisy-au-Bac il 12 luglio 783 e vi fu sepolta
Tutte le monete prelevate sono in uno stato eccezionale e raro di conservazione. Solo 4 pezzi risultano danneggiati, anche se comunque leggibili. Il contesto cronologico delle monete è riscontrabile in un arco temporale tra il 324 (monetazione di Licinio) e il 340 d.C. Datazione confermata dalla presenza di monetazione di Costantino il Grande e da quella di tutti gli altri membri della famiglia presenti come cesari ma soprattutto dall’assenza di centenionales, coniati a partire d al 346 d.C. Il gruppo dei follis recuperato proviene da quasi tutte le zecche dell’impero attive in quel periodo ad eccezione di Antiochia, Alessandria e Cartagine.
Dopo aver aperto il sarcofago del cancelliere reale, archeologi e antropologi si sono trovati al cospetto dei resti di un uomo di circa 25 anni."Johoti Em Hat" è morto in età relativamente giovane. Soffriva di alcune malattie ossee, forse anche acuite dalla postura assunta - probabilmente sin da bambino - al tavolo da lavoro, ma in buona parte la sua fragilità ossea doveva essere causata da una situazione o condizione ereditaria, amplificata dall'ambiente - la sottrazione alla luce solare e, pertanto, un basso livello di vitamina D? -. La stessa fragilità ossea sarebbe stata riscontrata sugli occupanti di tombe vicine, molto probabilmente familiari del cancelliere stesso.
Il marchio che reca il nome di Trebellius potrebbe essere giustificato dal tentativo di raggiungere un completo controllo, da parte dei romani, dell'attività mineraria. Con questo marchio avrebbero potuto solo circolare semilavorati provenienti da attività gestite o controllate dai romani stessi. La preziosa scritta sarebbe pertanto un documento di accompagnamento durante i trasporti e nel corso dei controlli daziari. E' assai probabile che i romani si garantissero il monopolio dell'estrazione e che, forse per evitare furti di piombo già fuso o estrazioni non autorizzate, controllassero che la materia prima recasse il marchio di Stato. L'osservazione del reperto permette di ipotizzare che il lingotto sia stato parzialmente usato in loco perché, come possiamo vedere, pare evidente un taglio accurato di materiale dal "pane", nella parte superiore sinistra del parallelepipedo, taglio che non sarebbe compatibile con un'azione violenta esercitata dall'aratro nel terreno agricolo in cui il lingotto è stato trovato
Che dirà il giudice? Chi vende un oggetto per 150 euro e lo vede poi rivendere per 4 milioni è stato truffato oppure l'acquirente ha compiuto un percorso di approfondimento, con l'aiuto di esperti, che hanno prodotto il plusvalore? L'acquirente deve qualcosa agli ignari venditori oppure no? Sarà interessante conoscere la non facile decisione dei giudici, che potrebbe andare in direzione dell'acquirente ma che, salomonicamente, potrebbero chiedere che chi ha comprato il pezzo compia un salomonico gesto di liberalità, considerato il forte guadagno
Questi risultati sollevano domande intriganti sulla natura della leadership politica e il ruolo delle donne nelle prime società complesse, non solo a Valencina ma tra le comunità iberiche dell'età del rame nel loro complesso. Inoltre, mettono in discussione il nostro modo tradizionale di vedere il passato e ci invitano a riconsiderare il ruolo delle donne nell'evoluzione delle prime forme di leadership politica in Europa.
"Si tratta di una costruzione con pianta a croce latina a navata unica, orientata nord-sud, posta a ridosso del prolungamento della via Prenestina antica in direzione del territorio di Genazzano. - spiega la Soprintendenza - Seppur notevolmente compromessa, al suo interno è stata rimessa in luce, in ottimo stato di conservazione, una vasca di particolare pregio impiegata per il battesimo dei fedeli (catecumeni), secondo l’antico rito dell’immersione. Di particolare interesse anche i reperti ceramici rinvenuti negli strati indagati con lo scavo, fra cui spiccano forme integre di maiolica arcaica trecentesca".