I contadini giungevano dalle pianure dell'Est, con animali, sementi, cavalli, carri. Le due popolazioni non si integrarono mai, nel Nord Europa. Ma probabilmente si combatterono incessantemente. Non furono mai celebrati matrimoni misti, come dimostrano le prove del Dna. La transizione tra caccia e agricoltura non fu, in alcune aree, un passaggio incruento. Ma contrappose mondi diversi che volevano reciprocamente distruggersi
Il reperto novecentesco, dopo la registrazione del ritrovamento, è stato riconsegnato riconsegnato al cercatore. E' probabile che lo Stato non dichiari il ritrovamento tesoro. Pertanto colui che ha trovato la mezza sovrana avrà piena disponibilità dell'oggetto, che potrà anche vendere liberamente. Egli dividerà l'introito con il proprietario del terreno in cui è avvenuta la scoperta
Il problema della vinificazione di quell'epoca era collegato a vitigni non sempre particolarmente selezionati, a un'intensa torchiatura e al mantenimento prolungato di graspe, mostaccioli e residui solidi nel liquido. Ciò portava a un vino corposo, violento, al palato, certamente amarognolo, come il tannino, a volte aspro
Dalla posizione, affacciata sull'ingresso monumentale della struttura, si potrebbe ipotizzare che fosse un posto di controllo o una biglietteria
Di fatto fu realizzato non per oltrepassare un fiume, ma una zona paludosa. Per questo il tratto del manufatto antico è particolarmente lungo
La Chiesa è ad unica navata. Pregevole al suo interno un graticolato in legno dorato in stile roccocò opera del maestro agnonese Nicodemo De Simone, chiamato “gelosia” in quanto serviva a mascherare le monache di clausura che assistevano al culto. Allo stesso autore è ascritto l'intervento di realizzazione del controsoffitto ligneo decorato pittoricamente
Forse non fu suicidio pienamente inteso, forse nemmeno omicidio preterintenzionale. L'osservazione del quadro dei fatti potrebbe indica un'altra strada, quella di una manifestazione di coraggio, da offrire alle "generose" ballerine in vacanza nel luogo
Gli uomini intervenivano ma non senza che si stabilisse una sorta di convivenza con le divinità. L'atto costruttivo era sempre una ferita inferta al terreno, alle viscere della terra. E una sfida. In più l'inserimento di materiale sacro o di sacrificio alla base della costruzione consentiva l'emanazione di energie positive costanti, all'interno dell'edificio stesso. Per questo le fondazioni contenevano sacrifici od offerte.
"Vediamo che, sebbene gli antichi egizi sapessero affrontare complesse fratture craniche, il cancro era ancora una frontiera della conoscenza medica", ha detto Tatiana Tondini, ricercatrice dell'Università di Tubinga e prima autrice dello studio pubblicato su Frontiers in Medicine. "Questa scoperta è una prova unica del modo in cui l'antica medicina egiziana cercasse di affrontare o esplorare il cancro oltre 4.000 anni fa", ha aggiunto il prof. Edgard Camarós, paleopatologo dell'Università di Santiago de Compostela. “Questa è una nuova prospettiva straordinaria nella nostra comprensione della storia della medicina”
La prospettiva aerea è una modalità di rilevamento e di rappresentazione della realtà, che tiene conto del mutamento dei colori, alla distanza, e del progressivo sfocarsi delle immagini provocato dalla presenza di umidità negli strati bassi dell'atmosfera. Essa fu messa a punto, con esiti massimi, da Leonardo da Vinci. Se la prospettiva lineare ci offre semplicemente, nel campo lungo, una riduzione di dimensioni degli oggetti, progressiva, rispetto al punto di vista, la prospettiva aerea approfondisce il senso del vero, aggiungendo, al rimpicciolimento di elementi distanti, una diversa colorazione e una riduzione della marcatura delle linee che definiscono gli elementi paesistici.