VENEZIA del sommo scultore ANTONIO CANOVA ha visto sorgere genio e fortuna. Il destino ha voluto che fosse anche il luogo dove egli morì il 13 ottobre 1822, esattamente duecento anni fa.
A VENEZIA il luogo canoviano per eccellenza è il MUSEO CORRER. Là, infatti, quasi per disegno predestinato, una dopo l’altra, sono confluite tante sue opere intimamente legate alla città, frutto della stima e della riconoscenza intercorse reciprocamente tra lo scultore e gli intelligenti patrizi che lo avevano avviato alla grandezza dell’arte, ultimo veneziano di una secolare tradizione gloriosa, ma anche primo di un’Italia e di un’Europa non ancora nate, ma già “in potenza” .
Al Correr Canova è celebrato da Venezia anche per i suoi meriti sentiti dai cittadini con valore addirittura pre-risorgimentale, per il ritorno in laguna di tante opere d’arte prese dai napoleonici, essenziale patrimonio identitario della indimenticata Serenissima (i Cavalli di San Marco, il Leone alato della colonna!)
Dopo l’oblio critico novecentesco dell’arte canoviana, cancellato definitivamente da una storica mostra tenutasi proprio nelle sale del Correr nel 1992, il recente riordino espositivo delle sculture in un nuovo luminosissimo allestimento rende onore al genio del “moderno Fidia”; una complessa operazione realizzata nel 2015 dalla FONDAZIONE MUSEI CIVICI DI VENEZIA con l’essenziale supporto dell’associazione VENICE INTERNATIONAL FOUNDATION e del suo progetto “Sublime Canova”.
Dal 28 ottobre 2022, in occasione del bicentenario della morte, lo scultore è doverosamente celebrato al Correr con una mostra realizzata dalla FONDAZIONE MUSEI CIVICI DI VENEZIA, nuovamente con il sostegno di VENICE INTERNATIONAL FOUNDATION, curata da Andrea Bellieni e Camilla Grimaldi: la scultura di Canova riletta e interpretata da un autentico artista della fotografia: FABIO ZONTA.
“Venezia, per il tramite dei Musei Civici, omaggia il Canova, un artista che la nostra città accolse quando aveva appena 9 anni e che divenne, per lui, il luogo dove non solo riuscì a trovare terreno fertile per la realizzazione delle sue prime importanti e famose opere, ma anche il luogo dove tornare a concludere la sua esistenza terrena e morire proprio il 13 ottobre del 1822. Celebrarlo nel bicentenario dalla morte significa onorare lo spirito della nostra terra e quella capacità di saper guardare oltre, di saper innovare, di saper mettersi in gioco tipica di un popolo che trovava nella Repubblica Serenissima le condizioni per potersi esprimere e potersi misurare” afferma il Sindaco Luigi Brugnaro.
“Venezia – sottolinea la Presidente della Fondazione MuVe, Mariacristina Gribaudi – celebra in questo ottobre 2022 il secondo centenario della morte del grande scultore Antonio Canova. La Fondazione Musei Civici di Venezia, in accordo con l’Amministrazione Comunale, intende doverosamente partecipare all’importante anniversario concorrendovi con il rilievo dovuto alla memoria imperitura di colui che, se fu l’ultimo grande artista della Serenissima, è stato anche il primo più grande di un’Italia e di un’Europa non ancora nate, ma già chiaramente ‘in potenza’.
Da Venezia il prezioso lascito artistico di Canova all’umanità oggi spicca soprattutto dalle luminose sale del Museo Correr che conservano le sue opere; quelle stesse opere che tanti veneziani – ad iniziare da quei patrizi che per primi favorirono il genio e la fortuna del giovane venuto in laguna dalla pedemontana trevigiana – hanno prima avuto per sé, ma poi trovando generosamente la via per farle giungere alla Città, nel luogo del ‘suo’ Museo.
Opere idealmente riallestite con fascinosa ambientazione in anni recenti (2015) da questa Fondazione con il concorso del generoso mecenatismo di Venice International Foundation.
Per questa importante celebrazione la stessa bella sinergia della parte pubblica con il mecenatismo privato si rinnova nel nome di Canova.
Ciò avviene per organizzare la mostra che al Correr, a poca distanza e quasi accanto ai capolavori originali, ci restituisce l’arte sublime dello scultore mediata dalla fedele, rispettosa, eppure personale e fascinosissima interpretazione visuale del fotografo Fabio Zonta.
Anche attraverso le immagini catturate dall’obiettivo di Zonta, immerse in una conturbante luce rivelatrice, Canova ritorna a emanare per noi universale bellezza salvatrice.
A Canova che, nella mattina del 13 ottobre 1822, a pochi metri dal Museo Correr, lasciò la sua Venezia e il mondo, onore e riconoscenza”.
“Abbiamo bisogno di arte e di cultura, sostiene Luca Bombassei Presidente di Venice International Foundation. L’arte di ieri e di oggi. E il vedere accanto alle opere di Canova – esposte nell’allestimento da noi finanziato nel 2015 – le fotografie di Fabio Zonta diventa un’operazione di testimonianza e al tempo stesso un nuovo passo nel segno della modernità”.
Nella ricorrenza del bicentenario della morte di Antonio Canova, accanto alle sue opere, al Museo Correr sarà allestita anche l’esposizione “Le medaglie canoviane”, con un’ampia scelta di pregevoli medaglie legate alla figura, all’opera e al ricordo del grande scultore.
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Fabio Zonta è nato nel 1958 a Bassano del Grappa dove vive e lavora. Ha iniziato la sua carriera giovanissimo, a Milano nel 1977 nell’agenzia Publifoto, lavorando con alcuni dei più noti fotografi internazionali dell’epoca. Dopo molti anni di collaborazioni con importanti riviste di architettura e design e alcuni significativi architetti, Aldo Cibic, Matteo Thun ed Ettore Sottsass (per restare in area mitteleuropea), ha iniziato un percorso di ricerca autonomo con il libro Palingenesi e concretizzato in numerose mostre personali e collettive, in Italia e all’estero.