Carlo d’Inghilterra ha una grande passione per la pittura. E come molti aristocratici inglesi ha iniziato precocemente un percorso con l’acquerello, che ha caratterizzato la sua formazione. Una mostra di 79 acquerelli dipinti da Carlo si è tenuta recentemente, fino al 14 febbraio 2022, a The Garrison Chapel at Chelsea Barracks a Belgravia, Londra, nello spazio espositivo dell’ente di beneficenza della The Prince’s Foundation.
In esposizione le opere dipinte en plein air in molte aree geografiche, tra le quali le montagne scozzesi e la Tanzania, paese dell’Africa orientale, uno dei luoghi di pittura preferiti dal principe. Una sezione sulla Francia presentava prevalentemente paesaggi della regione della Provenza.
Rosie Alderton, curando la mostra per The Prince’s Foundation, ha dichiarato: “Sua Altezza Reale ha detto in precedenza che ama dipingere en plein air, e che, per lui, una fotografia non ha lo stessa forza espressiva di un dipinto. La sua passione per la creazione di belle opere d’arte è trasmessa con forza in questa mostra. ”
In un pannello espositivo, il Principe del Galles scrive: “Ho iniziato a dipingere fondamentalmente perché trovavo la fotografia poco soddisfacente. Molto semplicemente, ho provato un impulso irresistibile ad esprimere ciò che vedevo attraverso il mezzo dell’acquarello e a trasmettere quel senso di realtà quasi “interiore” che è impossibile ottenere con la fotografia. Ho scoperto molto presto quanto sia incredibilmente difficile dipingere bene con un mezzo così spontaneo e la sensazione di frustrazione per non essere in grado di realizzare su carta l’immagine che il tuo occhio ti ha presentato è intensa”.
“Guardando indietro, ora, a quei primi schizzi che ho dipinto, sono sconvolto da quanto siano pessimi. Tuttavia, la cosa grandiosa della pittura è che stai dando la tua interpretazione individuale di qualunque scena tu abbia scelto. Poiché ti obbliga a sederti e fare un’osservazione attenta del soggetto selezionato, scopri molto di più su di esso che semplicemente puntando una fotocamera e puoi giungere a un risultato che probabilmente è quasi identico alla fotografia”.
“Di conseguenza, diventi sempre più consapevole di cose che potrebbero essere sfuggite alla tua attenzione in precedenza, cose come la qualità della luce e dell’ombra, il tono e la trama, la forma degli edifici in relazione al paesaggio. Il tutto richiede la concentrazione più intensa e, di conseguenza, è uno degli esercizi più rilassanti e terapeutici che io conosca. Infatti, nel mio caso, non mi illudo che i miei schizzi rappresentino una grande arte o un talento nascente! Rappresentano, più di ogni altra cosa, la mia particolare forma di ‘album fotografico’ e, in quanto tali, significano molto per me”. Nel filmato, qui sotto, alcune opere realizzate da Carlo.