Andy Warhol diede una forma linguistica semplice, compiuta e riproducibile al linguaggio americano dell'arte, che presto divenne universale. In fondo questo ottimo grafico pubblicitario non di discostò mai dalla propria matrice professionale. E l'America scoprì che la propria espressione artistica poteva essere più legata alle forme di articolazione pubblicitaria che alle complesse - e per certi aspetti tormentante - forme di rappresentazione dell'io in ambito europeo. La lingua di Warhol è usata al plurale. Noi siamo la patria di Marilyn. Noi abbiamo inventato la Coca -Cola. La nostra zuppa è comoda e sfama il mondo
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La fusione dei generi e delle arti è una tensione fortemente avvertibile in parte dell'arte contemporanea. Essa trova un eccelso compimento nelle opere dell'artista coreana Lee JeeYoung (Seoul,1983) che unisce fotografia, installazione e performance. Nell'ambito fotografico si assiste, in modo crescente - anche a causa della diffusione di mezzi tecnologici che consentono di riprodurre facilmente la realtà - a uno spostamento dei fotografi-artisti in direzione di mondi ricreati, che superino il criterio della presunta oggettività dell'obiettivo
Kiki Kogelnik (1935-1997) è stata una delle principali protagoniste della cultura pop. Pittrice e scultrice austriaca. Kiki aveva studiato all'Accademia di Belle Arti di Vienna e si era trasferita a New York nel 1961, in un periodo cruciale in cui si creavano i presupposti per un'affermazione mondiale dell'arte americana. Iniziò come astrattista, sotto l'influenza di
Serge Poliakoff dell'Ecole. Kogelnik era vicina ad un altro espressionista astratto, l'artista americano Sam Francis, e trascorse con lui, nel 1961, alcuni mesi a New York e a Santa Monica, in California. Kogelnik si è era poi trasferita a New York nel 1962, dove si inserì nella cerchia artistica di Roy Lichtenstein, Claes Oldenburg, Andy Warhol, Larry Rivers, Tom Wesselmann, Joan Mitchell, Robert Rauschenberg e Jasper Johns
Riesce a creare quadri-collage, in monocromi contemporanei, con grande realismo, utilizzando ritagli di vecchi jeans. L'intensità diversa delle tinte e il lieve mutamento di tonalità che viene sia dalla fonte di produzione della stoffa che dal consumo creano infatti un'infinita varietà di toni che sono in grado di coprire la ricostruzione di ogni scenario. Denimu (Ian Berry), artista britannico, trasferitosi Svezia, crea opere d'arte utilizzando esclusivamente denim - cioè stoffa jeans - di scarto. Nel 2013, Denimu è stato indicato tra i "30 sotto 30" artisti influenti nel mondo.
DOGGO è il titolo della prima mostra istituzionale dell'artista John Russell al di fuori della Gran Bretagna. L'esposizione svizzera di Kunsthalle Zürich presenta sei dipinti recentemente realizzati, tutti lunghi tra i 8 e i 17 metri, e appositamente adattati allo spazio galleria. L'allestimento comprende anche nove nuove sculture, una serie di disegni e una pellicola di lungometraggio di recente produzione. La mostra è accompagnata da DOGGO, il nuovo libro di John Russell pubblicato a Miami. Le opere mostrate a Kunsthalle Zürich, come la maggior parte delle attività di Russell, sono difficili da inserire in una classificazione. Lo spettatore ne è sopraffatto. John Russell - nato nel 1963 - vive e lavora a Londra
Sorprendenti, incredibili non solo per le forme meravigliose - che ricordano le strutture di Leonardo da Vinci - ma perchè sono in grado di muoversi magicamente, senza motori, ma alimentate dalla forza del vento, che viene persino accumulato in bottiglie di plastica - con il sistema dell'aria compressa - per dare possibilità a questi animali super-vertebrati di muoversi anche quando cala l'aria. Sono le opere di Theo Jansen (1948), un artista olandese attivo soprattutto nel campo della scultura cinetica, con creazioni che si pongono al confine tra arte e ingegneria
"Sì. Era una persona ingestibile, che divorava giornali, film e trasmissioni televisive; un bambino che voleva tutto e subito; e poi così bello ed elegante, amante delle scarpe di marca, delle fotomodelle, delle automobili di lusso, delle droghe e dei viaggi in giro per il mondo. Schifano era curiosissimo, comprava una decina di riviste internazionali che non leggeva, teneva accesi diversi televisori nella stessa stanza, viveva in un flusso di informazioni in movimento".
Nella splendida fortezza medicea firmata da Giuliano e Antonio da Sangallo, recuperata all'originaria potenza dopo il recente restauro, il Maestro bergamasco, raffinato intellettuale, porta le proprie riflessioni sull'esistere, sulla fede, sul destino dell'uomo. Un viaggio dedicato all’esistenza umana, dalla materia allo spirito. La curatela e la lettura critica di Sgarbi
Sull'acqua (Auf dem Wasser) è il titolo dell'opera di Ayşe Erkmen per Skulptur Projekte Münster 2017. Per Sculptur Projekte 2017, Erkmen ha scelto il porto interno di Munster come sede. Subito sotto la superficie dell'acqua tra le due rive del canale, la vivace Nordkai (molo nord) e la Südkai industrializzato (molo meridionale) - ha installato un molo che collega le due sponde. Crea l'impressione che i visitatori camminano sull'acqua. In questo senso diventano attori visibili sul palcoscenico di Erkmen. Inoltre, l'artista indica problemi di natura sociologica e urbanistica: come vengono disegnati i confini sulle mappe e come viene raggiunto l'accesso socioculturale sul piano di disegno? Come si possono superare gli ostacoli esistenti, sia fisicamente che metaforicamente? erto per chi ha l'occhio abituato ai pontili galleggianti di Christo, sul lago d'Iseo, è tutt'altra cosa. Ma il lavoro tedesco è carino e si è sviluppato con esigue risorse economiche