Il corpo che reagisce alla sofferenza, grazie all'amore, grazie alla congiunzione tra pelle e anima, tra la parte carnale e a quella spirituale. Questa la linea semantica che ha percorso la performance realizzata a Edolo, località montana in provincia di Brescia, nell'ambito della manifestazione Contexto, dal duo NICK&RAIN, fondato nel marzo del 2015 da Nicola Fornoni (Brescia, 1990) e Rain D’Annunzio (Lecco, 1970). In un precedente lavoro, Fornoni aveva vinto la negazione della corporeità, attraverso atti d'amore con una giovane collega. Ora una nuova collaborazione parte da un tema medesimo per arrivare, non soltanto alla condivisione di sé, ma al rituale di consegna di parte del corpo a un dimensione divina.
Leggi tutto La performance di Nick&Rain, i nostri corpi nudi santificati dal CrismaAlla fine degli anni Sessanta, Giorgio Griffa (Torino, 29 marzo 1936) abbandona la figura per intraprendere una ricerca fondata sulla valenza del gesto e sulla capacità della materia di interagire con l’uomo. In seguito, nella sua opera si farà strada il bisogno
di aprirsi alla memoria millenaria dell’arte. L’intervista di Stile
Leggi tutto Giorgio Griffa: l’intervista e i risultati d’asta del noto artista torineseUna mostra da Sotheby's, negli Stati Uniti, asseconda la corsa delle quotazioni dell'esponente italiano dell'Arte povera. Nell'articolo tutte le opere in esposizione e le quotazioni dell'artista, recentemente incoronato a Versailles
Leggi tutto Penone a New York verso il record di mezzo milione di euro"Su brandelli minimi di carta o su superfici di grandi dimensioni - scrive Michele Bonuomo -, caratterizzati da un'intriseca qualità espressiva dovuta al fatto che spesso sono materiali trovati e non sempre destinati allo scopo, Pignatelli dà forma e ordine ad un caos apparente, ma che già tutto contiene in sé: la memoria del passato, i segni del presente, le attese del futuro”.
Leggi tutto Luca Pignatelli – Dipinti monumentali su carta, nuove sperimentazioni sui supportiNato a Perugia e trasferitosi a New York dove opera nel settore pubblicitario, alternando questa attività con quella di soggettista e sceneggiatore cinematografico, Baratti lavora sui contrasti o la sintesi tra il segmento tecnologico del presente e la Tradizione. L'artista a Stile Arte:"La mia vita cambiò a otto anni, quando vidi morire mia madre all'improvviso e trovai un barbagianni sotto il letto"
Leggi tutto L'arte digitale dal respiro classico di Stefano Maria BarattiPiero Manzoni produsse, nel 1961, 90 scatolette di 30 grammi, che vendette a peso, moltiplicando grammi per il valore dell'oro. Oggi un contenitore vale attorno ai 120mila euro, il costo di un piccolo appartamento. La curiosità sul contenuto implicherebbe la distruzione dell'oggetto e il suo annullamento di valore. Anche questo fu voluto da Manzoni per moltiplicare i campi concettuali. Ma un artista amico, Bonalumi, confessò che...
Leggi tutto Piero Manzoni – Cosa c'è nelle scatole di "merda d'artista". Record: un pezzo schizza a 275mila euroUna meravigliosa condivisione d'amore, vita e arte. Poi lei, nel 2009, è morta. Il suo compagno, con il progetto del lago d'Iseo, torna al lavoro e in questo modo la sente sempre accanto. Le discussioni, i confronti, il suo modo di vedere la realtà continuano a guidare, con un' importante quota parte, Christo
Leggi tutto Christo, lago d'Iseo – Tutto sulle passerelle, sull'artista. Info sempre aggiornateIl dipinto di tredici metri, realizzato dal 49enne pittore cinese, trae spunto da Leonardo che è traslato in chiave pop e lavorato secondo una sensibilità orientale. Una gara senza fine, all'asta, con seicento spettatori e due aspiranti acquirenti che rilanciavano al telefono. E' l'opera di un autore asiatico più pagata all mondo
Leggi tutto L'Ultima Cena di Zeng vale 23,3 milioni di dollariDagli strappi d’affresco agli strappi di murales realizzati da artisti contemporanei. E’ la nuova frontiera della rimozione dei dipinti parietali che apre nuovi interrogativi sulla filologia della collocazione.
Leggi tutto Strappi di Street art, quotazioni alle stelleEra il dicembre del 1960. Io avevo ventitré anni, e da poco avevo fondato a Padova con quattro amici - Ennio Chiggio, Toni Costa, Edoardo Landi, Manfredo Massironi - il Gruppo N, che, come è noto, avrebbe ricoperto un ruolo di primo piano nel panorama internazionale dell’arte di quel periodo. La nostra sede si trovava al numero 3 di via San Pietro, in un appartamento in affitto il quale, prima di ospitare noi, era stato una casa chiusa
Leggi tutto Alberto Biasi – Le quotazioni, l'intervista, l'arte cinetica, la danza delle linee, le immagini. Accesso libero