La pittura di Jean-Michel Basquiat si basa sull'utilizzo di un lessico fatto di parole, immagini, colori e segni, composti in un'armonia ritmica, che svela un'assonanza tra l'espressione visiva e quella musicale. Egli condivise con i graffitisti lo stile di vita, trasgressivo e rivoluzionario, e la tecnica, pur giungendo a risultati espressivi molto distanti dai loro.
Leggi tutto Come entrare subito nel motore creativo di BasquiatDalí spara a zero su tutti. El Greco considera Michelangelo un dilettante. E Marinetti, Picasso, Raffaello, Warhol, Klee e Renoir? Ecco un saggio di stilettate. D’Annunzio su Marinetti: “Fesso fosforescente”. Peter Ustinov su Botticelli: “Se fosse vivo oggi, lavorerebbe per Vogue”. Ed Ennio Flaiano sulla pittura “comunista” di Guttuso: “C’è qualcosa che non va in Guttuso. Piace troppo ai datori di lavoro”
Leggi tutto Pittori lapidati. Gli insulti e le critiche più offensive nei confronti dei grandi maestri In particolare è curiosa una nota che l’artista appunta sul libello, in poche righe viene spiegato il trucco per disegnare le montagne. Se vuoi pigliare buona maniera di montagne e che paino naturali, togli di pietre grandi che sieno scogliose e non pulite, e ritra’ne del naturale, daendo i lumi e scuro, secondo che la ragione t’acconsente.
Leggi tutto Cennini: per dipingere le montagne, Giotto portava pietre nello studio come in un presepePer la proprietà transitiva, se i delfini avessero modo di coltivare voce e linguaggio, probabilmente parlerebbero come noi. E' l'impressione che emerge dai concerti e dalla performance dei Between, un gruppo danese, che esegue AquaSonica, e che esegue musica contemporanea in piccoli acquari che divengono spazi acustici. Suonano e cantano per superare i limiti imposti dalla densità dell'acqua. Poi per trasformare il limite in una peculiarità del concerto. La sonorità è quella vasta e, al tempo, asfittica di un mondo che non ci appartiene
Leggi tutto AquaSonica, la difficile arte di cantare e suonare sott'acqua. Il videoBologna recupera un altorilievo raffigurante la Madonna del latte, realizzato, tra l'ultimo decennio del Quattrocento e il primo decennio del Cinquecento. Il tema, giunto dall'Oriente, fu molto popolare in Italia fino alla Controriforma, che bloccò la diffusione dell'iconografia
Leggi tutto I tempi in cui la Madonna poteva mostrare il senoL'effetto è straordinario. Centinaia di quadri con lo stesso soggetto, con l'identica posizione dell'effigiata, con gli stessi colori, ma di dimensioni e di copisti diversi. Nell'insieme è un solenne concerto a cappella per soli colori; tutti concordi, ma riconoscibili nella loro singola tonalità. Colpisce, questo insieme. Una strofe ripetuta all'infinito da 450 ritratti di Santa Fabiola, matrona romana, protettrice delle donne maltrattate, picchiate, abbandonate o tradite; dei divorziati; celeste consolatrice delle vedove. Tutto parte da un bel ritratto immaginario firmato da Jean-Jacques Henner (Bernwiller, 5 marzo 1829 – Parigi, 23 luglio 1905) un ottimo pittore francese. Henner produsse l'opera probabilmente sull'ondata emotiva suscitata dal romanzo storico "Fabiola o la Chiesa delle catacombe", scritto nel 1854 dall'allora arcivescovo di Westminster, poi cardinale Nicholas Wiseman. Santa Fabiola ne usciva trasfigurata, rispetto alle informazioni storiche. Quello era un romanzo e tale doveva essere, ma della martire originaria sono rimaste testimonianze importanti e veridiche, come quella lasciate da San Girolamo, il traduttore della Bibbia dal greco al latino
Leggi tutto Un coro d'amore e dolore. I 450 ritratti di Fabiola, patrona delle donne picchiate e dei divorziatiMa se vi parlassimo dei quadri gioiosi di Hermann Hesse, l'autore di Siddartha? Dei disegni di Rimbaud e di Baudelaire? Degli acquerelli di George Sand? Delle gouaches di Hugo? Dei dipinti di Henry Miller e di Apollinaire?
Leggi tutto Scrittori e poeti che disegnavano e dipingevanoIn una cattolicissima chiesa della Bassa lombarda appaiono simboli giudaici e, forse, il ritratto del banchiere che finanziò il dipinto nel 1577. Stelle di David e monogrammi fanno pensare che l’opera decorativa sia stata pagata dal ricchissimo Salomon Asola. Il pittore scelse un registro ambiguo di rappresentazione che da un lato sembra celebrare il finanziatore e dall’altro lo colloca sulla linea dei reprobi, consentendo all’affresco di punire il ricco senza che lui potesse lamentarsene e di passare tra le maglie della censura controriformista
Leggi tutto Cinquecento. La pubblicità di uno sponsor ebreo tra gli affreschi della Bassa lombarda. I simboliPer festeggiare il venticinquesimo anniversario delle nozze del re d’Italia l’allora sindaco di Venezia, Riccardo Selvatico, istituì nel 1894 un’esposizione d’arte: nasceva così la Biennale, la cui prima edizione fu inaugurata nel maggio del 1895.
Leggi tutto Anniversario di nozze: la prima Biennale di Venezia nacque come “dono” ai Sovrani. Lo scandalo del quadroLa vicenda di Panacea, fanciulla massacrata a colpi di fuso dall’orribile matrigna. Una sorta di anticipazione in chiave religiosa delle fiabe di Biancaneve e della Bella dormiente. Panacea, patrona delle filatrici, era invocata anche contro l'epilessia, le malattie degli animali domestici e gli incendi. Dalla Valsesia la sua fama si diffuse a largo raggio, nel resto del Piemonte e quindi a Milano, Roma e financo Vienna. Un’immagine di lei - un affresco staccato e collocato su pannello - si trova nel duomo di Biella, e per la precisione nella cappella di Santo Stefano. La beata è in ginocchio, in attesa rassegnata del colpo letale della matrigna, a lei sovrastante ed impugnante con la destra una conocchia. Un'altra conocchia è posta accanto alla giovinetta, mentre alcuni fusi, icasticamente raffigurati sospesi in aria a ricordare il martirio subito, arricchiscono la scena
Leggi tutto La Beata Panacea nell'arte. Uccisa con un fuso dalla matrigna. Una storia vera che precede Biancaneve