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Posts published in “Fotografia”

Danilo Zappulla, la Fornarina di Raffaello è una ragazza di borgata

Stile Arte intervista Danilo Zappulla, la cui fotografia di moderno remake della Fornarina di Raffaello è giunta seconda al Premio Nocivelli '15. "La mia opera è parte integrante di un progetto, ancora in via di sviluppo, chiamato “Remake”. Attratto dai ritratti di grandi pittori rinascimentali, mi sono spesso chiesto come potessero essere i soggetti dipinti nei giorni nostri. Così nasce questa serie di immagini fotografiche che rievocando le ambientazioni e le pose di quadri classici, come “La Fornarina” di Raffaello, tende a raccontare una spaccato degli usi e dei costumi della nostra epoca".

Le fotografie di Martina Cemin, bentornato sentimento

Stile Arte intervista Martina Camin, giovanissima vincitrice della coppa intitolata a Luigi Nocivelli, un riconoscimento a latere del Premio Nocivelli. La coppa intende riconoscere le evoluzioni dei linguaggi artistici collegati alla cultura italiana, nell'ambito della valorizzazione di una precipua identità espressiva che colloquia con il mondo, pur crescendo sulle radici forti della tradizione artistica del nostro Paese. L'opera vincitrice è una delicata fotografia, tecnicamente rigorosa, in cui il minimalismo si fonde con una visione neo-crepuscolare del mondo, dominata dall'intensità del sentimento

Con le foto i pittori impararono a dipingere cavalli al galoppo

Prima dell’avvento della fotografia, il cosiddetto galoppo volante era realizzato dai pittori nello stacco assoluto dei cavalli da terra. Il precedente illustre, in tal senso, è un dipinto di Théodore Géricault eseguito nel 1823. La prova definitiva fu fornita tra il 1872 e il 1877 dalle riprese fotografiche di Muybridge, che mostravano in sequenza l’andatura dei cavalli. Ciò che non era reso percepibile dalla lentezza dell’occhio, diventava evidente nell’istante bloccato dalla macchina fotografica. A questo punto, anche gli artisti si adeguarono alla nuova percezione del mondo intesa come somma di secondi bloccati.

Michal Babčan – La sinuosità leggiadra dell'Altra metà del cielo

Il fotografo Michal Babčan è nato nel piccolo villaggio di Borinka,in Slovacchia. Ha studiato arte popolare, ceramica e pittura presso la Scuola d'Arte centrale e nella Scuola di Belle Arti di Bratislava. Artista poliedrico, ha ultimamente intensificato il suo interesse nei confronti della fotografia, segnalandosi per l'accordo rilievo della leggiadria e della grazia della donna,espressa attraverso un potenziamento della sinuosità e della levità.

Ritratti di donne che sentono col cuore, in venti scatti di grandi fotografi

Il sentimento, l'amore, la donna portatrice di valori e di una dimensione di dolce familiarità. La donna capace di sentire con il cuore. Venti immagini, un'antologia al femminile della storia delle fotografia con scatti immortali di Henri Cartier Bresson, Lewis Wickes Hine, Robert Capa, Dorothea Lange, Ansel Adams, Weegee, Bill Brandt, Brassai, Robert Doisneau, Elliott Erwitt, Gianni Berengo Gardini, Phillipe Halsman, Jerry Uelsmann, Kenro Izu, Richard Avedon, Rodney Smith, Helmut Newton, Annie Leibovtz, Sebastiao Salgado, Steve Mc Curry

Wanda Wulz – Io+gatto, la ricerca fotografica avanguardista

Nell’aprile 1932 partecipa a una mostra futurista che si tiene a Trieste con la fotografia io+gatto, opera che entusiasmò Filippo Tommaso Marinetti con il quale collaborerà, anche a diverse esposizioni successive. Io+gatto nasce dalla sovrapposizione del viso di una donna – quello di Wanda stessa - con l’immagine di un muso di un gatto. L’opera conosciuta internazionalmente la consacra fra le poche fotografe futuriste e tra di loro, come la migliore

Man Ray quotazioni gratis – La storia, il video, le immagini

Man Ray è un vero mito nella storia dell'arte perchè dà immagine reale - uscendo dalla consuetudine pittorica - alle provocazioni dada, prima, e successivamente rileva, come i surrealisti, una realtà onirica, che, nelle fotografie egli carica di una particolare energia, con aurea luminose, frammentazione degli arti, riverberi visivi, raggi.

In mostra le opere di Pietro Mancini analizzate da Adriana Conconi Fedrigolli

“La poetica di Mancini affonda le radici nel profondo dell’essere umano, rappresentato spesso con immagini di adolescenti, perché in essi la lacerazione, il distacco, l’allontanamento dalla pura bellezza dell’essere e dell’esistere appaiono maggiormente evidenti e codificabili rispetto agli adulti che, pur vivendo quotidianamente questa dicotomia, si sono costruiti strutture e sovrastrutture capaci di nascondere il loro male di vivere" Appuntamento a Roma alla Galleria 28 Piazza di Pietra di Francesca Anfosso per celebrare, da oggi, uno dei principali vincitori del premio Nocivelli