Vincent Van Gogh, come altri pittori dell'epoca, fece uso, in alcuni casi, della fotografia per il proprio lavoro. La diffusione della riproduzione ottico-chimica della realtà aveva certamente cambiato anche la pittura e la sua avanzata inesorabile, inizialmente, fu un evento traumatico per il mondo dell'arte, che dovette prendere atto delle nuove acquisizioni tecnologiche per intraprendere strade nuove nel campo della rappresentazione. L'atto artistico non doveva più colmare le lacune lasciate dalla mancanza di immagini oggettive. Poichè l'oggettività, pur fredda, nel rilievo del reale era affidato alla macchina fotografica
Leggi tutto La fotografia insidiò la pittura? Per Van Gogh e i grandi fu un colloquio costruttivoSteve Giovinco è un fotografo americano, che si è formato all'Università di Yale. Appartiene a un linea di tendenza, anti-metropolitana e intimista - vorremmo dire: poco squillante e poco americana - che esplora la notte come luogo in cui la terra rivela il proprio lato immoto. Non è la notte dei killer, né la notte del Male o del peccato. Essa è destrutturata dalle connotazioni stratificate e proposta nell'estrema semplicità. Da cui ripartire
Leggi tutto Quando una notte senza incubi bussa alla nostra anima. Le foto di Steve GiovincoOfelia, personaggio dell'opera teatrale di Shakespeare, Amleto, che canta prima di affogare in un fiume in Danimarca. Ofelia è caduta nel fiume da un albero che la sovrasta, mentre raccoglie fiori. Lei giace nell'acqua cantando canzoni, come se non fosse consapevole del suo pericolo ("incapace del proprio dolore"). I suoi vestiti, intrappolando l'aria, le hanno permesso di rimanere temporaneamente a galla ("I suoi vestiti si spalancarono, / E, come una sirena, un po 'l'hanno annoiata"). Ma alla fine, "le sue vesti, pesanti con il loro liquido, / Tirarono a fondo il corpo. dalla sua melodiosa posizione" giù "fino alla morte fangosa."
La morte di Ofelia è stata elogiata come una delle scene di morte più poeticamente scritte in letteratura.
La posa di Ofelia - le sue braccia aperte e lo sguardo verso l'alto - assomiglia anche a ritratti tradizionali di santi o martiri, ma è stata anche interpretata come erotica
Leggi tutto Ofelia nelle fotografie. Morire per amore. Morire dentro. E spegnere l'anima nella bellezzaOfelia, personaggio dell'opera teatrale di Shakespeare, Amleto, che canta prima di affogare in un fiume in Danimarca. Ofelia è caduta nel fiume da un albero che la sovrasta, mentre raccoglie fiori. Lei giace nell'acqua cantando canzoni, come se non fosse consapevole del suo pericolo ("incapace del proprio dolore"). I suoi vestiti, intrappolando l'aria, le hanno permesso di rimanere temporaneamente a galla ("I suoi vestiti si spalancarono, / E, come una sirena, un po 'l'hanno annoiata"). Ma alla fine, "le sue vesti, pesanti con il loro liquido, / Tirarono a fondo il corpo. dalla sua melodiosa posizione" giù "fino alla morte fangosa."
La morte di Ofelia è stata elogiata come una delle scene di morte più poeticamente scritte in letteratura.
La posa di Ofelia - le sue braccia aperte e lo sguardo verso l'alto - assomiglia anche a ritratti tradizionali di santi o martiri, ma è stata anche interpretata come erotica
Leggi tutto Ofelia nelle fotografie. Morire per amore. Morire dentro. E spegnere l’anima nella bellezzaCase abbandonate, foreste vuote, fiumi, laghi, sono gli scenari in cui l'artista elabora le sue scene, intervenendo con fumo, effetti di luce e con oggetti della sua quotidianità. Kyle Thompson è nato a Chicago l'11 gennaio 1992. Ha iniziato a fotografare all'età di diciannove anni dopo aver trovato interesse nelle vicine case abbandonate. Il suo lavoro è composto principalmente da autoritratti surreali e bizzarri, che spesso si svolgono in foreste deserte e in edifici fatiscenti e fantasmatici.
Leggi tutto Fili, ragnatele, mani rapaci, incubi e fumi. L’universo surreale e inquietante di Kyle Thompson. Il videoClaudio Chiavacci, premio finalisti Nocivelli 2017, illustra la propria opera: "La fotografia è stata scattata ad Assisi, una città in cui il turismo religioso legato alla storia di questo luogo, sembra sfociare in un incentivo a tutte quelle attività commerciali che reificano la fede, spacciandola per souvenir di dubbio gusto. Religione, diversità, assurdità. Tre temi che ho cercato di riassumere in un’immagine, aggiungendo un elemento di disturbo alla “scena”. Ho fatto indossare una maschera da asino alla modella con cui ho collaborato (Martina Lucidi) e sono riuscito a cogliere l’attimo in cui un frate percorre con passo deciso la piazza. Mi è sembrato che tutto questo creasse un interessante spunto di riflessione su ciò che è la norma e su ciò che è l’anomalia, ribaltando i ruoli, mettendo a confronto due identità opposte, creando un nuovo significato, stridente e rumoroso".
Leggi tutto Claudio Chiavacci, quando l'irruzione fiabesca crea un brivido negli spazi della religioneAnca Cernoschi è una giovane fotografa romena, tecnicamente molto preparata e con un piano di esplorazione sistematica della realtà che le rende onore. Interessante risulta lo sviluppo di progetti legati a filoni tematici precisi, come l'esplorazione degli elementi, nella loro purezza assoluta, primigenia, collegati al nudo. Qui presentiamo la serie dedicata all'Acqua, in cui l'artista dimostra di sviluppare il tema con intensità particolare, specie in alcuni scatti, come quello in cui l'abito e il riflesso della modella fluttuano nella corrente. Ora la fotografa, che risiede a Timisoara, città nella quale ha studiato arte e fotografia, è impegnata in una ricerca nella quale emerge il lato atemporale dell'Europa dell'Est e dei suoi abitanti
Leggi tutto Anca Cernoschi, la ricerca tra i quattro elementiGli scheletri furono trovati nel 1578 a Roma quando vennero aperte alcune catacombe contenti le salme della prima comunità cristiana. Alcune di queste spoglie varcarono le Alpi per prendere il posto delle reliquie distrutte durante la riforma protestante e in seguito furono abbellite con un grande assortimento di gioielli e tessuti preziosi
Leggi tutto Paul Koudonaris – Un fotografo tra gli scheletri tempestati di pietre preziose. Il videoRiitta Päiväläinen, artista finlandese, è nota per le sue installazioni temporanee nella natura, realizzate con abbigliamento di seconda mano e tessuti provenienti dal mercato delle pulci. Il suo interesse principale è "la storia non scritta" - la storia che non si può trovare nei libri di biblioteca, negli archivi ufficiali o negli archivi, ma può essere percepita osservando lo strappo di un cappotto o l'usura di una manica di una giacca o di un maglione su una poltrona o su una scrivania. I vecchi abiti divengono parte del paesaggio, attraverso sovrapposizioni mimetiche, contrasti o presenze fantasmatiche di Land art, che si integra e che modifica il paesaggio
Leggi tutto Riitta Päiväläinen, installazioni-meraviglia. Stoffe, land art, mimetismo. Video da vedereNelle sue opere, Degas rivoluziona le leggi pittoriche che per tutto il XIX secolo avevano regolato la rappresentazione sulla tela dell’evento teatrale. Più della magnifica illusione che si reitera ogni sera tra le luci del palcoscenico, all’artista interessa la realtà spiata dietro le quinte
Leggi tutto Capire Degas, il maestro delle inquadrature sfalsate e della luce artificiale. Influenzerà il cinema