Quando Leonor aveva un anno, la madre lasciò il marito in Argentina e, prendendo con sè la bambina, si traferì nella propria casa d'origine, a Trieste. Per evitare che Leanor fosse fatta rapire, la mamma la vestì per diversi anni da maschio. Malinconica e sensibile, Leanor cercò compensazione nella pittura. A 17 anni era a Milano, come ritrattista. Successivamente si trasferì a Parigi - era il 1931-1932 - per poter contare sulla possibilità ddi vivere di pittura, sviluppando il proprio linguaggio in libertà, nella città che, a quei tempi, era la capitale mondiale dell'arte. Lì, conobbe, tra gli altri, Paul Eluard, Max Ernst , Georges Bataille, Henri Cartier-Bresson, Picasso, André Pieyre de Mandiargues, e Salvador Dalí. Viaggiò in Europa in auto con de Mandiargues e Cartier-Bresson. Nel corso di questo viaggio venne fotografata nuda in una piscina da parte di Cartier-Bresson -quell'immagine sarebbe stata venduta per 305.000 nel 2007
Spiare tra le righe delle missive dei quadri, afferrandone il significato attraverso il contesto della narrazione circostante. Notizie liete, parole malinconiche, sostantivi di potere, costrutti amorosi con particolare riferimento alla pittura del Nord Europa
A differenza delle modelle professioniste, che venivano dal mondo di mezzo in cui si fondeva opportunismo, prostituzione o ricerca di un ricco da cui farsi mantenere, Aline aveva il candore evidente di chi cresce all'interno di un contesto di forte moralità. E ciò sembrava contrastare con le sue forme eccessive e con una carica erotica non conscia, ma ancora coperta dal candore di ragazzina. Renoir fu travolto da eros e sentimento e con lei scoprì la dimensione della pittura di nudo. In ogni opera in cui Aline appare senza veli si avverte, da parte del pittore, l'ammirazione assoluta e l'amore per quella donna, che restava pura come una adolescente pur essendo, eccessivamente donna. Non può sfuggirci, osservando i dipinti con quale affetto assoluto l'artista accarezzi le sue forme, le conduca all'interno di se stesso, trasformando l'oggetto del proprio amore in un'autentica dea
Il poeta la incontra nel 1842. Una storia d’amore tempestosa e infinita che, tra alti e bassi, segna i successivi vent'anni della vita e le poesie del poema maledetto. Lei c'è in ogni luogo, in ogni pensiero, in ogni figura femminile. Lei appare anche in alcuni ritratti, disegnati a penna dal poeta. il legame tormentato e irrinunciabile proseguirà almeno fino al 1861. Poi silenzio. Si dice che lei sia morta di sifilide nel 1842, poco più che quarantenne. Ma la notizia sarà smentita dal suo vecchio amante, Nadar, che dirà di averla vista claudicante, sulle stampelle, nel 1870.
Kimberley Emeny è un'artista e curatrice euristica - finalizzata alla ricerca e alla scoperta di nuovi orizzonti semanatici e formali - nel nord-est dell'Inghilterra. Le opere 2D e 3D di Emeny esplorano temi di illusione spaziale. I suoi dipinti e disegni sono spesso concepiti attraverso un antagonismo tra ordine e caos. Nell'ambito del lavoro di Emeny, usa il suo corpo come paesaggio per creare immagini simboliche che si oppongono ai concetti occidentali di normalità, affrontando le angosce sociali e spingendo oltre i confini personali, usando la modificazione del corpo e gli oggetti di scena. Le sue interpretazioni esaminano vulnerabilità, alienazione, identità, ramificazioni rituali e sociologiche del ciclo biologico femminile
Cleopatra e Marilyn. Due donne fatali, appartenenti a epoche differenti, ma unite da un destino tragico. Non ebbero eguali per fascino e bellezza, amarono uomini potenti e divennero simboli del loro tempo, tanto da diventare icone immortali attraverso le opere…
Le Guerrilla Girls sono un gruppo anonimo di artiste femministe, impegnate nella lotta al sessismo e il razzismo nel mondo dell'arte. Il gruppo si è formato a New York City nel 1985 con la missione di mettere a fuoco le diseguaglianze all'interno della più grande comunità artistica. Hanno spesso pubblicato statistiche dedicate ai contenuti dei grandi musei, mettendo in luce che la figura dell'artista è in assoluta prevalenza quella di un maschio bianco. Il gruppo utilizza poster, libri, cartelloni pubblicitari e apparizioni pubbliche per denunciare la discriminazione e la corruzione. Per restare anonime e per attirare l'attenzione in direzione di una forza primitiva e selvaggia - che richiama quella degli ominidi nel prologo di 2001, Odissea nello spazio - le donne indossano le maschere di gorilla e usano pseudonimi che si riferiscono ad artiste morte
E' raro trovare una donna che rimanga totalmente femminile, quando intraprende carriere all'interno delle quali esiste una predominanza dell'elemento maschile. Anziché modellare se stessa, assecondando la femminilità, assume espressioni, modalità e aggressività maschili, in direzione di quella che in realtà è una tendenza: la miscidazione e l'annullamento dei caratteri sessuali. Eppure la dolcezza è un'arma invincibile. La dolcezza risoluta crea il mondo. Osserviamola in questi ritratti fotografici dell'Ottocento
Tranquillo Cremona con Il falconiere - 1863, 77x90 - olio su tela, realizza un dipinto in cui il simbolo, l'aneddoto e l'osservazione psicologica offrono una deliziosa ripresa dello stereotipo "Uomo cacciatore, donna preda". Un'immagine che oggi ci appare sempre più come una convenzione arcaica tra i due sessi. Eppure nell'ardente e divertito quadro dei due amanti che si abbracciano all'ombra di un rapace c'è ben di più. La meraviglia dello sguardo sognante di lei, che dischiude orizzonti infiniti, accanto all'apparente cinismo del falconiere. Il falco è certo un rapace, ma veicola, a livello simbolico, anche l'idea dell'organo sessuale maschile
Il notevole ingrandimento che è permesso - con un meccanismo elettronico progressivo - a fine pagina, consente di osservare da vicino questo monumentale dipinto di Giovanni Boldini, permettendoci di giungere alle fibre della tela. L'opera, realizzata nel 1907, ad olio, (227 x 118 cm), esposta alla Galleria Nazionale di Arte Moderna a Roma, raffigura Geneviève "Ginette" Lantelme o Lanthelme (nata Mathilde Hortense Claire Fossey, 20 maggio 1883) attrice teatrale francese, icona della moda e cortigiana. Considerata dai contemporanei come una delle donne più belle della Belle Epoque viene ricordata per le misteriose circostanze della sua morte: nella notte tra il 24 e il 25 luglio 1911, cadde dallo yacht di suo marito, Alfred Edwards