Il tema iconografico è ricorrente in numerosi palazzi e castelli italiani. La stratificazione dei significati - e pertanto la polisemia - contempla l'analisi di un'allusione più apertamente erotica, venata da un'idea di ribaltamento dei ruoli sessuali, percorsa da una vena sado-masochista. Così la libido assale in tarda età: a San Gimignano il crollo amoroso di Aristotele è rappresentato in opposizione ai leciti piaceri dei coniugi. La leggenda divenuta pittura trae origine da un racconto che ricostruisce la vendetta di Alessandro Magno sul maestro troppo vigile nei confronti della morale. L’allievo trova una prostituta, e per l’erudito è umiliazione. Anche se, alla fine, la retorica lo salverà
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Catturare la realtà attraverso segni stenografici e telegrafici. Maurizio Bernardelli Curuz sottolinea la relazione tra la pittura di Monet e il diffondersi della stenografia e della telegrafia. La scrittura rapida e sintetica della stenografia contribuì a suggerire al maestro modalità diverse di captare e di restituire all'osservatore il brulichio della moltitudine dei fenomeni luminosi?
I processi per stregoneria vengono celebrati in Italia - e soprattutto nel settentrione - tra la fine del Quattrocento e il Cinquecento, periodo che coincide con il fenomeno rinascimentale e con il Manierismo. Ciò significa che gli artisti, rappresentando streghe, demoni o personaggi mitologici sinistri - non occupavano tanto zone immaginarie o fantastiche, ma trasferivano spesso sulla tela o sulle tavole immagini desunte dalle voci popolari o diffuse dai sacerdoti o provenienti dagli interrogatori processuali. Le fonti erano pertanto molto vicine. E tutta la società dell'epoca era fortemente permeata da una visione magica del mondo, che si intersecava con le acquisizioni scientifiche reali
La scoperta dell’America portò nel vecchio continente l’antenata della zucca di Halloween e numerose altre varietà; ma Europa e Asia conoscevano già, da tempi antichissimi, la Lagenaria, una zucca di piccole dimensioni, somigliante a una fiaschetta ( o forse dovremmo dire che per la forma della fiaschetta di vetro ci si ispirò alla lagenaria?) . Almeno dai tempi dei Romani, questo frutto asiatico ed europeo veniva consumato dal popolo che lo svuotava della polpa – poi lessata o cotta nel forno, accanto al pane- e ne trasformava la scorza in contenitori leggeri e impermeabili
Nella grande biografia dell’artista, scritta da Alessandro Cecchi, è posta in luce l’inclinazione scherzosa del pittore neoplatonico che contrasta con la sua pittura. Nell’affresco di Sant’Agostino scrisse clandestinamente una frase divertita e infamante nei confronti di un frate che era fuggito dal convento. Eccola…
Lei, quando stava accanto a Marc, si sentiva davvero volare come nei dipinti di Chagall. Quel loro primo incontro e l’inizio del grande amore sono tra i ricordi più toccanti raccontati da Bella in libro autobiografico. «Per anni il suo amore ha influenzato la mia pittura», dice Marc nella postfazione al libro
In epoca romana, al posto dell'attuale chiesa, si trovava un tempio dedicato alle ninfe dell'acqua, realizzato a ridosso di una sorgente considerata sacra. Una serie di edifici si susseguirono nel tempo, con un importante intervento nel Trecento e Quattrocento e la definitiva sistemazione nel Seicento. Forse anche l'imponenza classica del nuovo edificio contribuì al fenomeno di progressiva sommersione, che venne probabilmente innescato dal terremoto del 1703
Presentandosi come figlia di un bramino indiano, danzava davanti a una statua di quei lontani culti, inscenando il suo leggiadro volo d'amore carnale in direzione del dio. E, recuperando alla memoria le movenze delicate delle danzatrici orientali - che aveva visto più volte durante il soggiorno con il marito, ufficiale dell'esercito olandese, a Giava e Sumatra - s'avvicinava al feticcio, sfogliando da sé velo dopo velo e restando, spesso, completamente nuda davanti ad esso e agli spettatori annichiliti
Per quanto è possibile sapere, la primogenitura della produzione di diorami spetterebbe a Paolo Savi che li produsse nella prima metà del XIX secolo a fini di didattica scientifica. Le sue opere sono conservate al Museo di Storia Naturale e del Territorio di Calci, in provincia di Pisa. Ma l'inventore più noto e accertato fu Louis Daguerre che costruì i primi diorami moderni nel 1822-27, avvalendosi del pittore Hippolyte Sebron per gli sfondi e le ambientazioni sceniche