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Debbie Korbel, ogni rifiuto può diventare bellezza. Le sculture del riutilizzo poetico. Le sirene. Il video

Debbie Korbel è una scultrice americana, che utilizza rifiuti per realizzare sculture molto poetiche e creative. Come si fa? Bisogna disporre di un luogo nel quale poter lasciare senza problemi i materiali. Poi si parte da una forma che ci suggerisce qualcosa e lavorare, assemblando attorno ad essa, ciò che abbiamo. E' un'educazione alla creatività molto utile per tutti. Perchè ci si abitua a risolvere in modo costruttivo tanti problemi
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Wilson Bentley, il fotografo ottocentesco che scoprì le infinite varietà dei fiocchi di neve. Il video

Professione: artista-cacciatore di fiocchi di neve. Fu lui, secondo gli annali, a scoprire la grande creatività del cielo, quando nevica. Wilson Alwyn Bentley (Jericho, 7 febbraio 1865 – Jericho, 23 dicembre 1931) fotografò 5000 fiocchi di neve. Nessun microelemento di ghiaccio era uguale a un altro, come scrisse nel libro Snow Crystals del 1931. Il suo metodo per catturare la neve era molto semplice: consisteva nel farla posare su un vassoio ricoperto di velluto e di posizionare i cristalli sul vetrino del microscopio usando un sottile strumento metallico
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Come nascono le sculture monumentali di Tony Cragg? Viaggio nel suo laboratorio con assistenti. Video

Tony Cragg è uno dei maggiori scultori britannici. Le sue opere si presentano spesso come il punto di incontro di super-fetazioni prese dalla natura - come la sovrapposizione infinita di funghi del legno o l'addensarsi delle nubi - e l'azione riordinatrice della mente che gestisce il processo di moltiplicazione stessa. Nato a Liverpool nel 1949 ha iniziato da giovanissimo ad esprimersi con questo medium. In questo breve documentario della Tate, l'autore illustra il processo di creazione di alcuni dei suoi lavori più recenti, presentandoci al team che lo aiuta a realizzare la sua visione unica per struttura e forma. A Wuppertal ,in Germania, nel 2008 ha aperto lo "Skulpturenpark Waldfrieden", il parco che ospita una collezione di sculture in costante crescita e in continua evoluzione, opere sue e di artisti di fama internazionale
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Cosa significa il tuffo dell'uomo abbronzato nella Tomba del tuffatore? Leggi le diverse ipotesi

50 anni dopo la scoperta una “anti-mostra” sul Tuffatore di Paestum, titolo: “L’immagine invisibile” Sin dalla sua scoperta, nel 1968, la tomba del Tuffatore sta al centro di un dibattito scientifico molto controverso e acceso. L’interpretazione dell’immagine del giovane che si tuffa nell’acqua rimane un rompicapo che fa discutere anche gli esperti del settore: è semplicemente una visione edonistica della vita e della morte? O qualcosa di più, forse un messaggio misterico, ispirato a culti iniziatici legati ad Orfeo e Dioniso? E le difficoltà nella lettura dell’immagine del Tuffatore si spiegano forse con il fatto che essa era “invisibile”, in quanto collocata all’interno di una tomba buia, chiusa per l’eternità? Insomma, possiamo pretendere di leggere e comprendere un’immagine che non era fatta per essere guardata?
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Stefano Crespi, il viaggio contemporaneo come arte. Carte e passaporti impregnati d'Oriente

Ogni sua opera, istintiva, senza disegno preparatorio, si pone come un viaggio di profumi, immagini e colori e viene espresso tramite sintesi e combinazione irripetibile di gesti, atteggiamenti e stati d’animo che cambiano repentinamente. L'uomo è fatto del 80% di sogni e desideri, il modo per esprimerli nel miglior modo è attraverso un percorso di luoghi vissuti, ritrovando se stessi spiega l'artista bresciano. Come non riconoscerlo...Il viaggio è un bagno di umiltà; ti rendi conto di quanto è piccolo il luogo che occupi nel mondo. ( Gustave Flaubert ).
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Visitiamo il Castello di Monte Cristo, realizzato da Dumas dopo il successo del romanzo. Il video, la storia

Ma i sogni non durano molto se non vengono ormeggiati a una roccia. Nel 1848, perseguitato dai suoi molti creditori, Dumas deve vendere la sua proprietà, così come tutti i mobili e molti oggetti che aveva installato nella sua casa. Il 22 marzo 1849 Alexandre Dumas cede la proprietà per la modica cifra di 31.000 franchi (oro), mentre gli era costato diverse centinaia di migliaia di franchi.  Alexandre Dumas rimane un po 'di tempo a Monte Cristo, ma nel 1851, Dumas lascia definitivamente il suo paradiso terrestre per esiliarsi in Belgio
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Son et lumière, stupefacente notte a Parigi che riaccende la Grande Guerra agli Invalides. Video

Per celebrare il centenario dell'Armistizio della prima guerra mondiale, fino al primo settembre 2018, l'Hôtel National des Invalides è stato scelto come splendida cornice per lo spettacolo di son e lumière che, raccontando la storia di un bambino di provincia catapultato a Parigi dagli eventi bellici, consente un suggestivo e intenso viaggio in un'epoca assai a noi vicina, poichè solo tre o quattro generazioni sono venute al mondo dopo quei tragici eventi. E pertanto ogni nostro albero genealogico vibra ancora o è stato modificato da quella storia che sembra lontana, ma è in noi, vicina e forte geneticamente e culturalmente. In 35 sequenze di luci e suoni, la vicenda è narrata efficacemente e con grande suggestione, che non lascia nessuno insensibile a un disastro che abbiamo costruito con le nostre mani
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Pietra e legno d'ulivo, la casa dell'architetto Dimitris Philippitzis sul monte Pelio di Giasone. Video

L'architetto greco Dimitris Philippitzis ama muoversi in ambienti "omerici" e colloquiare con il substrato delle civiltà greca. Tanto legno - in buona parte olivo, abbondante in quelle zone - e pietra senza intonaci -. Deliziose sono le sue interpretazione della casa mediterranea tradizionale, oggi naturalmente molto comode, luminose e aperte al paesaggio. In questo edificio realizzato sul monte Pelio - "Quando Giason dal Pelio" sì, proprio quel monte - l'architetto si è curato di ogni particolare in grado di sostenere "il piacere del vivere in villa"
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Come dipingevano divisionisti e pointilliste? Segreto svelato. Entra con la super-lente. Vedi da qui

Non facilissimo avvicinarsi ad un dipinto divisionista o pontilliste per vedere l'eterea disposizione di migliaia di punti o fiocchi colorati sulla tela, chiamati a rappresentare il costante mutamento di colore provocato dalla luce e l'azione di ogni singolo tono. Oggi si può fare molto meglio di quanto sarebbe possibile avvicinando il più possibile il volto alla tela. E vedere la tecnica del punto fremente. Osserviamo "Le cabine di Portrieux", dipinto realizzato nel 1888 da Poal Signac. L'osservazione dei punti di colore lascia capire che la stesura dell'opera avvenne in tempi successivi, utilizzando un colore e le sue sfumature e lasciando asciugare, Introducendo il secondo colore eccetera. Una curiosità. Sempre visti da vicino, i colori sembrano dati a corpo, senza essere molto allungati con diluenti. Semmai essi furono resi più brillanti con un notevole apporto di olio di lino. Essi appaiono, infatti, molto grassi
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Fai clic. Esplora da vicinissimo una veduta di Canaletto. Con il mouse ogni figura, ogni pennellata

Opera realizzata attorno al 1724, Il rio dei mendicanti, sposta l'attenzione dalle zone più ricche della città, predilette dai collezionisti stranieri di Canaletto, al cuore popolare della città. Alla nostra destra vediamo, infatti, un agglomerato di case povere, dominate dalle baltresche, baldacchini che erano molto utilizzati, a quell'epoca, nella territorio della Serenissima per stendere i panni e come asciugatoi. Canaletto precedette - utilizzando in modo dettagliatissimo la camera ottica che gli permetteva di ricalcare le le linee di ogni edificio - e alimentò il desiderio della "fotografia". Cioè l'utilizzo di una tecnica che fosse più rispettosa possibile di ogni parte della veduta, al contrario del Capriccio, genere in cui angoli di una città venivano assemblati o re-inventati dai pittori. Ciò che consente di straordinario la tecnologia, anche in campo pittorico, è di ottenere oggi ingrandimenti che ci consentono di vedere un quadro fino alla trama della tela e capire come il maestro stendeva il colore. E soprattutto ci portano particolari invisibili a occhio nudo o poco evidenti a occhio nudo
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