Fu garzone di Michelangelo Merisi e, da bambino, aveva posato per il più scandaloso di tutti i quadri dipinti dal maestro. Poi, Cecco del Caravaggio divenne a sua volta artista di vaglia, allievo prediletto del grande lombardo. Prima di scomparire nel nulla, forse a Napoli, la città dalla quale il suo maestro era ripartito per raggiungere Roma, in quello che sarenne stato il viaggio della morte
Leggi tutto Il bergamasco Cecco del Caravaggio. Storia e pittura del garzone di MerisiLa storiografia ha tramandato, attorno al ritratto, un’identificazione professionale errata. Ecco la vera attività esercitata da quest’uomo, quando stoffe e abiti avevano valori elevatissimi
Leggi tutto Moroni, il mistero del ricco sartoFrancisco Goya fu “bocciato” al concorso di Parma del 1771, vinto da un pittore che oggi risulta un emerito sconosciuto. Ecco le due opere a confronto.
Leggi tutto InGoya il rospo. Lo spagnolo bocciato, vinse un raccomandatoARTE EROS - Nell’affresco dedicato alla Continenza di Scipione, Lattanzio Gambara crea un ambiente sensuale, ma, secondo il tracciato della storia, rappresenta il bel gesto del condottiero che rinuncia a giacere con un’affascinante nemica perché fidanzata.
Leggi tutto La continenza di Scipione – Il saggio rinuncia a possedere una bella nemicaRaffinati espedienti e geniali trucchi ottici figli d’una perfetta conoscenza scientifica. Ma anche fantastiche incursioni nell’universo della visione ingannevole, alla ricerca delle immagini ospitate entro i contorni d’una natura zoomorfa. Quando un quadro nasconde presenze clandestine
Leggi tutto Arte. Lo spettro sulla tela. Immagini all'apparenza invisibiliProprio nel 1607, anno in cui Fede Galizia dipingeva Alzata di cristallo con pesche, mele cotogne, e gelsomino, la Canestra o Fiscella di Caravaggio, dipinta presumibilmente tra 1595 e il 1596, veniva documentata nella collezione del cardinale Federico Borromeo a Milano, insieme a una serie di opere di Jan Brueghel il Vecchio (1568-1625). E' possibile che la Galizia sia è stata influenzata dal forte realismo di queste opere, imitando, ad esempio, le macchie sulla superficie della frutta che sono presenti nell'opera di Caravaggio e i fiori di Brueghel
Leggi tutto 2 milioni e 200 euro per la natura morta di Fede Galizia. Tutte le quotazioni dell'artista Sbalzato di cavallo, era precipitato al suolo: una caduta rovinosa, che si sarebbe rivelata fatale se il giovane non fosse atterrato su una soffice zolla erbosa. Il suo amico e collega di bottega Barthélemy gli aveva prestato soccorso, aiutandolo a rimontare in sella. L’incidente fu provvidenziale: i due finirono in coda allo squadrone e si salvarono dal massacro. Era il 30 giugno del 1431: una giornata che segnò una svolta nella storia della Francia e nella vita di questo dotatissimo artista fiammingo
Leggi tutto Enguerrand Quarton, quel pittore-soldato tra sangue e coloriVenezia interpretò i modelli pittorici e decorativi dell’Impero d’Oriente, diffondendoli lungo le coste del mare Adriatico. Un acceso amore che non finì nemmeno quando a Padova giunse il genio di Giotto. Nostra intervista a Francesca Flores d’Arcais
Leggi tutto I rapporti tra l’arte bizantina e l’Italia – I canoni e le differenzeLa diffusione del toponimo San Zeno, San Zenone o di chiese a lui intitolate o di patronati induce a ipotizzare due diversi tempi per la diffusione del culto. Il primo collegato ai longobardi, il secondo, più netto e intenso, alla Repubblica Serenissima. San Zeno o San Zenone interpretò, in terraferma, l'immagine della chiesa veneta. Il culto fu particolarmente sostenuto in seguito all'occupazione del territorio bresciano (1426-1427), dove ancora oggi è patrono di diciassette chiese della diocesi
Leggi tutto San Zeno o San Zenone – Vita e immagini dell'africano che diventò santo dei lombardo-venetiLa permanenza di Michelangelo Merisi nell'isola - tra Messina e Siracusa - lascia spazio all'idea di capolavori nascosti. Un giovane studioso avanza alcune proposte da verificare. Resiste una certa tendenza ben localizzata ad accostare – fino a comprendervi – al passaggio siciliano di Merisi un numero più ampio di quadri rispetto ai tre o quattro unanimemente riconosciuti. Se effettivamente tale periodo è stato particolarmente sfortunato, con la gran parte delle opere andata dispersa, qui se ne includono alcune peraltro di dubbia autografia e non sempre esprimendovi le dovute cautele.
Leggi tutto Caravaggio in Sicilia, a caccia degli inediti da recuperare