Una formazione lunga ed intensa partita dalla natia Brescia, passata per Milano e conclusasi a Roma, accanto a grandi maestri. Egli fu interprete di quel secondo romanticismo orientato ad evidenziare la supremazia degli affetti e la lettura dei moti dell'anima
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Un intensa percezione della meraviglia della vita, reso attraversa la luce e le montagne eterne, le fonti imperiture, le maternità parallele, le vibrazioni della neve. Il video
All'inizio, a Parigi, produce piccoli quadri, molto colorati, che rappresentano scene settecentesche, che riscuotono un grande successo, quanto gli splendidi ritratti di donne dell'alta società, luminose ed eleganti, caratterizzati da pennellate audaci e fluide, simili a “piume di boa”. Egli lavora sulle figure, rendendole più alte e flessuose, sensuali e provocanti.
La sua pittura ha una forte matrice macchiaiola poichè, non essendo totalmente soddisfatto dalla formazione napoletana, si recò a Firenze, entrando nel gruppo di Telemaco Signorini. Le forme plastiche dei suoi personaggi derivano da un intenso legame con la matrice del disegno
Amatissimo da Van Gogh e da Tolstoj per motivi artistico-ideologici - la sua attenzione ai contadini e al mondo semplice delle origini, la grande religiosità, la pratica di una pittura di matrice cristiana - Jean-François Millet (Gréville-Hague, 9 ottobre 1814 – Barbizon, 20 gennaio 1875) è stato un grande pittore francese. Più osservato a quei tempi che oggi, in quanto certi visioni pietistiche della sua arte sono molto distanti dal nostro modo di percepire la realtà.
Tra i fondatori della scuola di Barbizon e precursore dell'Impressionismo, Corot è stato per lungo tempo un pittore dilettante che ha avuto numerose opportunità di viaggiare sia in Francia che in Italia dove, per tre volte, ha stabilito il proprio domicilio. Durante i suoi viaggi, nel confronto diretto con la realtà, ha interrotto la produzione di paesaggi idilliaci, caratterizzati da visioni evocative sommarie, integrate dalla presenza di piccole figure, secondo le regole del paesaggio classico.
Da una pittura di genere intrisa di dolcezza e di compassione alle intense opere risorgimentali. I Fratelli Induno interpretarono con grande efficacia il sentimento del tempo, quando le anime vere non potevano rifugiarsi nel grigiore della neutralità
Antonio Fontanesi (Reggio Emilia, 23 febbraio 1818 - Torino, 17 aprile 1882), è un pittore romantico intimista, che pone in continuo dialogo il dato paesistico con il proprio sentire. Nel 1855 a Parigi studio' la pittura di Corot e i dipinti della scuola di Barbizon, a Londra s'interesso' a Turner e Constable, a Tokio tra il 1876 e 1878 diresse una scuola d'arte; torno' a Torino dopo una malattia. I suoi punti di riferimento sono pertanto individuabili nell'area di quegli artisti che anticiparono l'impressionismo. Ma il suo dato, più che otticamente puro, è intensamente sentimentale