Lo scultore romagnolo Francesco Bombardi dialoga con gli spazi della storica Rocca Sforzesca di Dozza attraverso “creature” di ferro, legno e plexiglass, che danno corpo ai suoi sogni e voce al suo silenzio
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“E’ quel che cerco nelle mie opere” dichiara il maestro “Non nel senso di dinamicità futurista, ma di stravolgimento dell’idea di stabilità”
Una mostra a Roma per sostenere la tesi dell’estraneità dell’autore al movimento di Warhol e gli evidenti influssi esercitati sulla sua opera dalla tradizione europea
Al Museo del Corso di Roma mezzo secolo di cultura artistica, tra segno, gesto, materismo: dalle tensioni futuriste all’astrazione, all’integralismo “concretista”, fino al versante dell’informale. A colloquio con Enrico Crispolti, curatore della mostra
Pronipote dello scopritore del “massiccio acquoso” della Patagonia, Juan Ramón Giménez, come il trisavolo, crede nell’avventura dell’esplorazione. Ma il suo itinerario, lontano dalle imposizioni di scuola e corrente, passa attraverso la manipolazione della materia
Dove va l’arte delle nuove generazioni? Dopo la negazione e il cinismo iconoclasta è il momento di costruire. Le tendenze alla Palladiana di Vicenza.
La mostra in programma a Milano, Palazzo Reale, evidenzia il ruolo-chiave assunto dal movimento nella storia dell’arte, illustrandone origini, ascendenze e sviluppi, lungo le due linee interpretative fondamentali: quella “materico-iterativa”, propugnata da Boccioni, e quella “crono-fotografica”, che fa capo a Balla.
Uno dei protagonisti dell'arte contemporanea italiana spara a zero, in questa intervista, sulla mostra veneziana - la Biennale, afferma, non ha più niente a che fare con le arti plastiche e figurative, che sono arti della contemplazione e del silenzio, ma piuttosto col desiderio di creare un evento di traduzione mediatica di cui parlino tutti, e passata l'eccitazione iniziale, non interessa più a nessuno.
Ha riaperto nella città svizzera una delle più importanti case-museo del mondo, raro esempio di gipsoteca in perfetto stato di conservazione - Costruita a partire dal 1862 per volontà del grande scultore, dopo la morte di questi fu donata dal figlio Spartaco alla Confederazione elvetica - La moderna rivisitazione di Mario Botta ed un allestimento che presenta molte più opere che in passato, tra sculture, bozzetti, modelli, dipinti, fotografie - Una mostra inaugurale per «riscoprire» il genio dei Vela.