Centinaia di ex voto ed elementi architettonici scoperti alla base del tempietto di Paestum

Statuette, altari, rappresentazioni di teste di toro giacevano sotto un campo. I doni offertoriali non furono prelevati dopo l'abbandono dell'edificio che risale al V secolo a.C. e che venne abbandonato attorno al I secolo a. C.

Centinaia di ex voto, statue e altari sono stati recuperati in questi giorni a Paestum, da un tempietto del V secolo a. C. scoperto nel 2019. La notizia è stata data dal Direttore del Parco, Tiziana D’Angelo, e anticipata ora dall’Ansa. Una scoperta, dice la D’Angelo, che promette di “cambiare la storia conosciuta dell’antica Poseidonia”. Una delle ipotesi, osservando gli elementi simbolici del materiale recuperato, è che l’edificio sacro fosse consacrato a Poseidone, il dio del mare, che diede il nome alla città. 15 ex voto recuperati rappresentano amorini a cavallo di delfini. L’ubicazione del tempietto, non lontana dal mare, doveva rendere il luogo sacro ben visibile ai naviganti.

Alcuni reperti portati alla luce nel tempietto di Paestum. A destra, il direttore del Parco, Tiziana D’Angelo @ Foto: Parco archeologico di Paestum

“Il basamento in pietra con i gradini d’accesso e la delimitazione della cella che ospitava la divinità, le decorazioni in terracotta colorata del tetto con i gocciolatoi a forma di leone, una straordinaria gorgone, una commovente Afrodite. – scrive l’Ansa – Ma anche sette stupefacenti teste di toro, l’altare con la pietra scanalata per raccogliere i liquidi dei sacrifici e centinaia di ex voto tra cui spiccano le immagini di un eros a cavallo del delfino che la fantasia potrebbe rimandare al mitico Poseidon, il dio che ha dato il nome alla città. A Paestum stanno rivelando grandi sorprese i lavori per riportare alla luce il santuario scoperto nel 2019 lungo le mura della città antica“.

L’edificio venne abbandonato, per motivi che devono ancora essere studiati, tra la fine del II e l’inizio del I sec. a. C.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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