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Federico Seneca, manifesto pubblicitario, “Baci Perugina”, 1922, carta/cromolitografia, 100 x 140 cm Museo Nazionale Collezione Salce, Treviso
Federico Seneca, manifesto pubblicitario, “Fano stazione balneare”, 1923, carta/cromolitografia, 140 x 100 cm Museo Nazionale Collezione Salce, Treviso
Federico Seneca, manifesto pubblicitario, “Cioccolatini Perugina”, 1928–1929, carta/cromolitografia, 197,5 x 141 cm
Museo Nazionale Collezione Salce, Treviso
Federico Seneca, manifesto per réclame “Pastina glutinata Buitoni”, 1929, carta/cromolitografia, 197 x 140,5 cm. Museo Nazionale Collezione Salce, Treviso
Federico Seneca, manifesto per réclame “Cacao Perugina”, 1929, carta/cromolitografia, 197,5 x 141 cm. Museo Nazionale Collezione Salce, Treviso
Federico Seneca, manifesto pubblicitario “Modiano”, 1930, carta/cromolitografia, 125 x 95 cm. Museo Nazionale Collezione Salce, Treviso
Federico Seneca, manifesto per réclame “Pibigas cuoce”, 1951, carta/cromolitografia, 140,5 x 100,2 cm. Museo Nazionale Collezione Salce, Treviso
PERUGIA
ALLA GALLERIA NAZIONALE DELL’UMBRIA
DAL 12 MARZO AL 4 GIUGNO 2017
LA MOSTRA
FEDERICO SENECA (1891–1976)
SEGNO E FORMA NELLA PUBBLICITÀ
L’esposizione presenta oltre 300 materiali elaborati da Federico Seneca tra manifesti, locandine, insegne, logotipi, cartoline, calendari, scatole in latta e cartone e splendidi bozzetti scultorei in gesso di uno dei protagonisti della grafica pubblicitaria del Novecento, che proprio a Perugia ha vissuto uno dei momenti creativi più importanti della sua carriera in qualità di primo direttore dell’Ufficio pubblicità della Perugina.
Tra i suoi lavori più conosciuti, la pubblicità dei “Baci” Perugina e l’esecuzione del concetto grafico dei “cartigli”, i bigliettini che ancor oggi accompagnano i famosi cioccolatini.
L’esposizione, curata da Marta Mazza, direttore del Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso e da Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo di Chiasso (Svizzera), presenta oltre 300 pezzi fra manifesti, pieghevoli, locandine, cartoline, illustrazioni di copertina, bozzetti preparatori, insegne, cartelli, libri, riviste, e molto altro, provenienti dal Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso, dalla Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli – Castello Sforzesco di Milano, dal Museo Storico della Perugina di Perugia, dal Museo Ettore Guatelli di Ozzano Taro Collecchio, e da numerose collezioni private, con particolare riferimento a quella degli eredi.
Queste opere sono in grado di raccontare l’intero percorso creativo di Federico Seneca, dal liberty all’art déco a una visione futurista, per giungere, dal dopoguerra in poi, alla modernità con la sintesi grafica delle forme accompagnata da suggestioni tipografiche, un gioco di chiaroscuro e colori vivaci e testimoniano quanto Seneca abbia contribuito a creare un immaginario visivo di un’epoca.
Esposti degli splendidi bozzetti scultorei in gesso (20×40 cm ca.) che Seneca creava per dare forma alle figure che animavano le sue pubblicità.
La rassegna ha raccontato gli episodi più importanti della sua carriera. Tra questi trova un posto privilegiato il suo forte legame con Perugia, città dove giunse dopo la fine della prima guerra mondiale. Qui, per dodici anni, rivestì il ruolo di responsabile dell’ufficio pubblicità della neocostituita impresa Perugina. È in questo ambito che crea il logotipo disegnato in occasione della creazione dei “Baci” Perugina e il concetto grafico dei “cartigli”, i tipici bigliettini che accompagnano il celebre cioccolatino e di cui scrisse alcuni testi.
Gli incarichi per la ditta Perugina si sovrapposero ben presto con quelli della Buitoni di cui divenne, a partire dal 1925, direttore dell’ufficio pubblicità e per la quale studiò la sorprendente ed efficace comunicazione della Pastina glutinata.
Chiusa la parentesi umbra, nel 1933 si trasferisce a Milano, a quel tempo vero crocevia di relazioni internazionali nel settore delle arti applicate, della grafica e dell’architettura, dove aprì il proprio studio di pubblicità. Già prima della guerra il suo parco clienti annoverava quali Talmone, Stipel, la prima compagnia telefonica italiana, Rayon, Amaro Felsina Ramazzotti, Cinzano.
Ma è nell’immediato dopoguerra, nel capoluogo lombardo diventato vero e proprio motore della ripresa della nazione, dove nascono e si sviluppano le più innovative aziende del paese, che Seneca riveste un ruolo sempre più da protagonista per la comunicazione dei nuovi prodotti. Ne è un esempio il famoso ‘gatto selvatico’ col quale vince il concorso indetto da Enrico Mattei per pubblicizzare Agipgas, il marchio che reclamizzava il gas liquido presente nel sottosuolo italiano.
Accompagna la mostra un catalogo Silvana Editoriale, italiano/inglese, di 272 pagine.
L’esposizione è la seconda tappa di un percorso iniziato al m.a.x. museo di Chiasso (Svizzera) e che continuerà, dopo la parentesi perugina, a Fano a Palazzo Corbelli, quindi a Treviso, al Museo Nazionale Collezione Salce.
Federico Seneca: note biografiche
Nato a Fano nel 1891, Federico Seneca studia al Regio Istituto di Belle Arti delle Marche, a Urbino, una delle più significative scuole di illustrazione in Italia.
Nel 1912 inizia la professione di docente di disegno e di grafico pubblicitario disegnando i manifesti per la stazione balneare di Fano, di chiara ascendenza liberty.
Allo scoppio della prima guerra mondiale viene arruolato nel corpo degli alpini, dove si distingue per i suoi atti di coraggio; in seguito è pilota di aereo nell’aeronautica militare e presterà servizio fino al termine della guerra compiendo audaci azioni aviatorie. Durante il periodo bellico incontra e conosce Gabriele D’Annunzio, oltre a Francesco Baracca, Francesco De Pinedo, Gerardo Dottori e Luigi Fontana (fondatore di Fontana Arte), con cui stabilisce una profonda amicizia.
Terminata la guerra, Federico Seneca inizia l’importante e duratura collaborazione con la neocostituita impresa Perugina, di cui diventa responsabile dell’ufficio pubblicità per dodici anni, cui si unisce nel 1925 l’incarico di direttore dell’ufficio pubblicità per la Buitoni. Entrambe le industrie appartengono alla famiglia Buitoni di Perugia.
Seneca diviene noto con il logotipo disegnato in occasione della creazione dei “Baci” Perugina e con l’esecuzione del concetto grafico dei “cartigli”, i tipici bigliettini che accompagnano il celebre cioccolatino.
Il 1928 segna il conferimento a Federico Seneca del primo premio alla “Mostra internazionale del manifesto” a Monaco di Baviera, che lo renderà famoso nel resto d’Europa.
Il rapporto di Seneca con la Perugina si interrompe nel 1933, quando si sposta da Perugia a Milano – crocevia di relazioni nel settore del graphic design –, dove apre un proprio studio di pubblicità.
In questi anni Seneca allarga le sue collaborazioni lavorando per le più importanti e innovative aziende del secondo dopoguerra: Rayon, Modiano, Cinzano, Talmone, Stipel, Sala panettoni, Salchi pitture, Chlorodont, Lancover e successivamente Lane BBB, Nailon, Agip, Agipgas, Pibigas, Energol e Ramazzotti, di cui è consulente pubblicitario dal 1950 al 1957–1958.
Nel 1936 partecipa con i maggiori artisti-cartellonisti dell’epoca (Metlicovitz, Cambellotti, Cappiello, Dudovich, Nivola, Sepo, Sironi e molti altri) alla “I Mostra nazionale del cartellone e della grafica pubblicitaria” che si tiene al Palazzo delle Esposizioni a Roma.
Nel 1969 si trasferisce con la famiglia a Casnate con Bernate, in provincia di Como, fino all’anno della sua scomparsa (1976).
Perugia, 10 marzo 2017
FEDERICO SENECA (1891–1976). Segno e forma nella pubblicità
Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria (corso Pietro Vannucci, 19)
12 marzo – 4 giugno 2017
Orari: da martedì a domenica, 8.30-19.30; lunedì chiuso
dal 3 aprile aperto anche i lunedì con orario 12.00-19.30
Biglietti Intero, € 8,00; ridotto, € 4,00; l’ingresso consente la visita della Galleria Nazionale dell’Umbria
Ufficio stampa
CLP Relazioni Pubbliche
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