Clipeo – Origine e storia dei ritratti inscritti nel cerchio dello scudo

Il clipeo - prima di divenire un elemento architettonico e pittorico - era uno scudo in uso presso gli antichi Romani. di forma circolare, copriva la parte superiore del corpo fino al ginocchio. Ordinariamente era di cuoio, ricoperto di lamine metalliche. Secondo la tradizione, alcuni di questi scudi venivano dipinti con immagini che avevano lo scopo di richiamare divinità terribili o gli spiriti degli antenati. All'uso antico si era così conformato Caravaggio quanto eseguì la rotella della Medusa

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Il clipeo – prima di divenire un elemento architettonico e pittorico – era uno scudo in uso presso gli antichi Romani. di forma circolare, copriva la parte superiore del corpo fino al ginocchio. Ordinariamente era di cuoio,  ricoperto di lamine metalliche.  Secondo la tradizione, alcuni di questi scudi venivano dipinti con immagini che avevano lo scopo di richiamare divinità terribili o gli spiriti degli antenati. All’uso antico si era così conformato Caravaggio quanto eseguì la rotella della Medusa. Ma qui, non siamo propriamente al cospetto di un clipeo pittorico o architettonico. esso è infatti la rappresentazione di un volto inscritto in un cerchio dipinto o realizzato con marmo, mattoni o intonaco

 

 

Caravaggio, Scudo con testa di Medusa, olio su tela, su supporto di uno scudo di legno di fico, 1597 circa, Firenze, Galleria degli Uffizi
Caravaggio, Scudo con testa di Medusa, olio su tela, su supporto di uno scudo di legno di fico, 1597 circa, Firenze, Galleria degli Uffizi

“Trovo però che il primo a dedicare privatamente in un luogo sacro o pubblico dei medaglioni – o imagines clupeate – fu Appio Claudio – scrive Plinio il Vecchio – nella Storia delle arti antiche, libro XXXV, 12-13 – il quale fu console con Publio Servilio nell’anno di Roma 259 -495a.C.. Collocò, infatti le immagini dei suoi antenati nel tempio di Bellona e colle che, pur essendo collocati in alto, risultassero leggibili le iscrizioni delle cariche. Uno spettacolo magnifico (….) Dopo di lui Marco Emilio, collega nel consolato di Quinto Lutazio pose queste immagini on solo nell aBasilica Emilia, ma anche a casa sua, pur sempre, comunque con un significato militare. Infatti i ritratti erano racchiusi in scudi simili a quelli con i quali si combattè a Troia (…)”.

 

 

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Redazione
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